sabato, gennaio 26, 2008
Lo famo Strano
Il senatore Nino Strano digerisce la mortadella ingurgitata la sera del voto al Senato e distribuisce a Repubblica un'intervista bella e dannata. Resta da capire se questo avanguardismo novecentesco sia davvero qualcosa di trasgressivo nell'attuale fase politica e parlamentare italiana: a me pare, semmai, una sorta di infantilismo di ritorno, il rigurgito del fanciullino che è in noi, un fanciullino che plana in tempi e luoghi sbagliati. Mi rendo conto, tuttavia, che stiamo perdendo una legislatura ricca di artisti nascosti, dalle provocazioni di Strano alle riflessioni esistenzialiste di Fisichella alle letture poetiche di Mastella. Hanno dato il meglio (o il peggio) di se stessi nell'ultimo miglio. Troppo tardi.