"Al risveglio, il mattino porta un sentore di neve nell'aria; e salendo sul ponte, ecco d'improvviso l'ombra della pietra spoglia, rinnegata, delle montagne albanesi, ciascuna con la sua corona di nevi screpolate. Una penisola di terre divelte mentre erano ancora incandescenti, lasciate raffreddare in un'antartide di lava. E' in questo momento che nasce la consapevolezza non tanto di un paesaggio, quanto di un'atmosfera che sta per rivelarsi oltre le miglia azzurre dell'acqua. Si entra in Grecia come si potrebbe penetrare in un cristallo scuro; la forma delle cose diviene irregolare, rifratta. Isole scompaiono d'improvviso inghiottite da miraggi e dovunque si rivolga lo sguardo i mobili tendaggi dell'atmosfera creano inganni. Ci sono paesi che permettono di scoprire paesaggi, usi e costumi nuovi. La Grecia offre qualcosa di più forte: la scoperta di sé".
Lawrence Durrell, La grotta di Prospero, 1945.