lunedì, aprile 11, 2005
In Norvegia con Vittorio Beonio Brocchieri
Tromsoe, luglio – Per la dodicesima volta nella mia vita ho raggiunto e sorpassato il Circolo Polare. Sono diretto verso i luoghi più remoti della tundra boreale, inseguendo i pastori di renne e i nomadi Lapponi, per dividere sotto le tende e nelle fortunose migrazioni la loro eterna leggenda. L’ultima volta che fui da queste parti infieriva l’inverno, con sessanta gradi sotto zero, nella continua notte polare: allora viaggiavo infagottato nella pelliccia eschimese, coi calzari di renna imbottiti d’erba secca, il cappuccio d’orso bianco, la cintura e il coltellaccio a manico di corno. Era quella una stagione di ghiacci e di grandi aurore magnetiche effuse come fosforescenze verdastre negli spazi siderali. Oggi, invece, risalgo in piena estate verso la cupola del mondo, in una continuità di luce che, incarnandosi tra il crepuscolo serale e quello mattutino, sembra levitare cielo e terra fuori dalla successione del tempo. Per leggere il seguito di questo reportage del 1954 cliccate qui. Questa, invece, è la biografia di Vittorio Beonio Brocchieri.