Nel mese di marzo le borse azionarie dell’Europa orientale hanno registrato una netta flessione delle quotazioni. I fattori determinanti sono stati i crescenti timori per i tassi negli USA, con le conseguenti liquidazioni di carry trades. Nella fase generale di calo delle quotazioni è venuto a mancare il consueto effetto positivo dei tagli dei tassi in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Tuttavia, in virtù dei solidi fondamentali, delle valutazioni favorevoli e del soddisfacente andamento dei profitti, in Europa orientale il clima borsistico è rimasto ancora positivo. Sul mercato azionario ceco l’attenzione si è concentrata sulla privatizzazione di Cesky Telecom. Vivace interesse ha suscitato anche l’acquisizione della Hansa Bank quotata in Estonia, acquisita dall’azionista di maggioranza Swedbank. In entrambi i casi sono stati offerti premi elevati sul corso attuale.
Viste le recenti flessioni delle quotazioni, confermiamo il nostro atteggiamento di prudenza rispetto alle borse dell’Europa orientale. Poiché nelle settimane a venire non si possono escludere ulteriori prese di beneficio, nel breve termine manteniamo un atteggiamento piuttosto attendista sia per i mercati dell’Europa Centro-Orientale che per la borsa russa. A lungo termine vediamo però un potenziale di crescita delle quotazioni ancora interessante nella regione. Nei paesi della convergenza la volatilità sul fronte delle valute potrebbe tuttavia frenare la performance degli investitori stranieri.
[Fonte: SoldiOnline.it]