lunedì, marzo 31, 2008
E se la via del Dalai Lama fosse sbagliata?
Oggi non perdetevi l'analisi di Enzo Reale su Ideazione.
domenica, marzo 30, 2008
Trans Europa Press. Un'Italia spenta verso il voto
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giovedì, marzo 27, 2008
Europa: boicottare o no le Olimpiadi?
Se per Pechino sul piano militare appare più difficile del previsto riportare l’ordine a Lahsa, su quello mediatico la partita può considerarsi già perduta. Solo qualche giorno fa sarebbe stato impensabile che i governi occidentali prendessero in considerazione l’ipotesi di una qualche forma di boicottaggio verso i giochi olimpici cinesi del prossimo agosto. Ma la durezza della repressione e la sensibilizzazione di media e opinione pubblica ha aperto in molti paesi un dibattito che ormai occupa stabilmente le prime pagine dei giornali. E’ quanto la Cina temeva più di ogni cosa [... continua su Ideazione].
mercoledì, marzo 26, 2008
Pier Silvio Airlines/2
Se c'è una giustizia a questo mondo (e credo che non ci sia), per quello che ha combinato il centrodestra in questi giorni sul caso Alitalia, meriterebbe di perdere le elezioni. Non le perderà. E la speranza è che la vicenda della vendita a Air France-Klm si concluda prima dell'insediamento del nuovo governo. Poi, fra un paio d'anni, valuteremo la situazione. Ma, per favore, ricordatevi cosa avete sostenuto in queste settimane.
martedì, marzo 25, 2008
Il futuro di Ankara passa da Berlino
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Sotto pressione
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lunedì, marzo 24, 2008
Chi è lo Strunz stavolta?
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A recente memoria europea, solo la Roma di Luciano Spalletti è riuscita a collezionare negli ultimi tempi un passivo così consistente: 1-7 lo scorso anno in Champions League con il Manchester United (fuori casa però). Ma se i giallorossi possono rifarsi fra poche settimane quando ritroveranno sulla loro strada i ragazzi di Ferguson, per il Salisburgo sarà difficile. Il Trap ha detto sconsolato ai giornalisti che nella sua lunga carriera di uomo di calcio, calciatore prima allenatore poi, non gli era mai capitato di prendere una batosta di tal genere. In questi casi non basta uno Strunz, ce ne vogliono tanti e l'impressione è che l'intera squadra stia ormai giocando contro il suo allenatore che ha già dichiarato di andar via a fine stagione: destinazione, la Nazionale irlandese. Evidentemente non fa bene annunciare in anticipo il proprio trasferimento, la squadra si demotiva. E' lo stesso errore che ha commesso in Italia Roberto Mancini e che potrebbe costare caro alla sua Inter.
sabato, marzo 22, 2008
Trans Europa Press. Il caso Sarkozy
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venerdì, marzo 21, 2008
Pier Silvio Airlines and friends
Sposeremo Pier Silvio per risolvere i nostri problemi economici, voleremo con Pier Silvio per risolvere i problemi di mobilità. Non ci sarà più Mediaset ma la Pier Silvio Tv, e per non perderlo mai di vista avremo due Pier Silvio Channels sulla tivvù terrestre e un Pier Silvio Sat sul satellite. Quando la sanità sarà fallita, useremo una Pier Silvio Card per farci curare nei Pier Silvio Hospital, strutture lombarde di piersilvia efficienza, per raggiungere le quali, oltre ai voli della Pier Silvio Airlines potremo usufruire delle Pierrovie Silvio, che avranno rilevato i resti delle Ferrovie dello Stato. Mangeremo la Pierpasta e berremo il Piersilvio frizzante e la nostra vita sarà solo una gran piersilviata. Io piersilvio, tu piersilvi, egli piersilvia... Piersilviati, Italia! Per una boccata d'ossigeno, leggetevi JimMomo. E Salvatore Bragantini sul Corriere.
La Merkel alla Knesset: difenderemo Israele
Se oggi Angela Merkel risulta imbattibile in tutti i sondaggi per le elezioni del prossimo anno, lo deve quasi esclusivamente all’immagine costruita nell’azione in politica estera. La Germania è uno dei pochi Paesi in cui la politica estera conta quasi più di quella interna. La cosa ha un po’ a che fare con il senso di colpa che i tedeschi si portano appresso dalla Seconda guerra mondiale. La considerazione che all’estero si ha della Germania, la fiducia nel senso per la pace e la democrazia che i tedeschi nutrono dopo la grande colpa del nazismo, sono elementi più importanti della crescita economica o dei dati sulla disoccupazione. Figuriamoci quando di mezzo c’è lo Stato di Israele [... continua su Ideazione].
martedì, marzo 18, 2008
E' ufficiale/2
In Francia hanno eletto un maniaco sessuale travestito da politico.
Il piatto ricco dell'altra Europa
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lunedì, marzo 17, 2008
sabato, marzo 15, 2008
Esplode deposito di armi a Tirana
Le immagini riprese da un videoamatore (e prontamente rilanciate sui circuiti mediatici internazionali) testimoniano la tragedia che si è consumata questa mattina a Vora, una dozzina di chilometri a nord di Tirana in direzione Durazzo. Diverse esplosioni hanno fatto saltare in aria un deposito di armi dell'esercito albanese nel quale operavano anche militari americani (da anni è ormai stretto il rapporto militare tra Stati Uniti e Albania). Il numero delle vittime è ancora incerto, così come quello dei feriti. Il capo del governo Sali Berisha ha visitato alcuni dei feriti e poi ha riunito l'esecutivo in seduta straordinaria. L'Italia si appresta a inviare i primi aiuti. Grande l'emozione nella capitale e in tutto il paese, raccapriccianti i primi racconti dei sopravvissuti. Aggiornamenti su BBC, Corriere della Sera, Repubblica.
Trans Europa Press. Balcani a due velocità
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martedì, marzo 11, 2008
In bici nella Berlino degli scioperi
sabato, marzo 08, 2008
Maglia rosa: Habemus Fahrrad!
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Sempre più bella
Il colpo di reni di Hillary Clinton ha riportato incertezza nelle primarie in campo democratico, rendendo ancora più bella e appassionante questa campagna elettorale statunitense. Dice bene chi sostiene che, come era sbagliato prima dare per certa la vittoria di Obama, è sbagliato oggi considerare sicuro il ritorno di Hillary. Quello che è invece certissimo è che i due andranno fino in fondo senza essere in grado di assestare il colpo definitivo. Rischiano così di sfilacciare la loro tenuta e quella dei loro staff, di consumarsi in una tensione che spinge all'errore e alla gaffe. Episodi di questo genere stanno costellando gli ultimi giorni della campagna di Obama: i video musicali sdolcinati e fighetti che hanno ormai oscurato l'impatto straordinario di "Yes we can" e soprattutto l'incidente occorso a Samantha Power, sua principale consigliera. E al contrario, il candidato repubblicano John McCain, ha già incassato la nomination e ha adesso tutto il tempo per preparare come si deve la sua strategia per la Casa Bianca. Chi l'avrebbe mai detto qualche mese fa? Da questo blog la campagna si segue su Camillo e su The Right Nation (tra un sondaggio italiano e l'altro).
Come il Milan perse Champions e campionato
Magari hanno fatto la campagna acquisti così.
Alla fiera del turismo
Fatevi un giro (virtuale) per il mondo turistico di scena a Berlino.
Trans Europa Press. Da Mosca a Madrid
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venerdì, marzo 07, 2008
Lettera chiusa a Rita Bernardini
Su questo blog scrivo ormai poco di Italia. Quanto sia delicato il momento della presentazione delle liste elettorali è testimoniato dal particolare nervosismo che investe tutti i partiti. Fanno specie le dichiarazioni di candidati e trombati: ho letto quelle di un egregio signore impegnato nell'anti-mafia, e per molte ore in bilico nel pallottoliere dei candidati, che misurava la volontà di lotta alla mafia del Pd dal fatto che lui personalmente fosse in lista (fra i sicuri) o meno. Dichiarazioni roboanti, che non temono il ridicolo, tanto più che con questa legge elettorale i partiti decidono vita, morte e miracoli dei loro candidati. Si sa, più o meno con certezza matematica, chi sarà eletto e chi no. Quindi una certa dose di nervosismo è spiegabile e, in qualche caso, addirittura comprensibile. A noi di Ideazione è capitato di incocciare, in questi giorni, il nervosismo del partito radicale.
Da quelle parti sono però tanto nervosi, che alla segretaria Rita Bernardini è venuto a mancare il tempo per rispondere gentilmente alle domande di un nostro giornalista che stava svolgendo un'inchiesta sui radicali. Ma quel tempo lo ha trovato, il giorno dopo, per inviare una letterina sgarbata nella quale, alla fine, si chiede se la linea del giornale non sia dettata da Daniele Capezzone, nominato lo scorso anno nemico acerrimo di tutta la combriccola che gironzola attorno ai due mostri sacri del partito, Marco ed Emma.
Chi vive male, pensa male e giudica male. Diciamo che la mia impressione è che la Bernardini non viva bene. E quindi non pensi bene e non giudichi bene. Si chiede chi sia a decidere la linea politica del nostro giornale, con l'atteggiamento di chi è abituato ad avere sempre un padrone al quale attaccare le proprie idee e le proprie azioni. Casca male. La linea (editoriale, non politica) di Ideazione la scegliamo noi, noi che la facciamo, noi che ci scriviamo. Di più: Ideazione si è presa da qualche tempo il lusso e la briga di avere una linea editoriale tanto libera da affidarla di volta in volta a chi esprime la propria opinione. L'intento è di dimostrare che si possono dire cose intelligenti senza per forza doversi iscrivere in una qualche casella ideologica o partitica. Una volta i radicali erano maestri in questo.
Scegliamo collaboratori che, secondo noi, hanno cose intelligenti da dire ai lettori. Secondo noi, Daniele Capezzone ha cose intelligenti da dire, per questo è un collaboratore apprezzato e prezioso e quando scrive (il lunedì per l'esattezza) esprime la sua opinione e contribuisce a formare la linea editoriale della rivista. Accade lo stesso con commentatori che hanno opinioni di destra, di sinistra e nessuna opinione. La cosa può apparire un po' eccentrica ma non è difficile da capire.
Pensavamo che anche Rita Bernardini avesse delle cose intelligenti da dire, a noi e ai nostri lettori, in una fase delicata per le trattative del suo partito. E per questo il nostro giornalista l'aveva cercata. Ci hanno insegnato che una buona regola dei politici è quella di farsi trovare sempre pronti, a discutere e se è il caso anche a litigare con i giornalisti. Mai a negarsi. Troppo facile rispondere il giorno dopo, per di più in modo un po' arrogante e assai banale.
Barbara, che adesso dirige Ideazione, fa correttamente il suo lavoro e nel suo articolo la invita a inviarci le sue opinioni non il suo fiele. E' il compito di un direttore quello di mantenere la porta aperta. Io, invece, che me ne sto qui in disparte, felicemente lontano, appollaiato sull'Alexanderplatz, le do un altro consiglio. Non ci scriva. Non ci cerchi. Si tenga stretta il posto sicuro alla Camera che le hanno riservato e provi a svolgere bene il suo futuro lavoro di deputato. Ma a noi non scriva. Se non ha cose intelligenti da dirci su quello che sarà il partito radicale, ci aiuti almeno a mantenere il buon ricordo di quello che fu.
Da quelle parti sono però tanto nervosi, che alla segretaria Rita Bernardini è venuto a mancare il tempo per rispondere gentilmente alle domande di un nostro giornalista che stava svolgendo un'inchiesta sui radicali. Ma quel tempo lo ha trovato, il giorno dopo, per inviare una letterina sgarbata nella quale, alla fine, si chiede se la linea del giornale non sia dettata da Daniele Capezzone, nominato lo scorso anno nemico acerrimo di tutta la combriccola che gironzola attorno ai due mostri sacri del partito, Marco ed Emma.
Chi vive male, pensa male e giudica male. Diciamo che la mia impressione è che la Bernardini non viva bene. E quindi non pensi bene e non giudichi bene. Si chiede chi sia a decidere la linea politica del nostro giornale, con l'atteggiamento di chi è abituato ad avere sempre un padrone al quale attaccare le proprie idee e le proprie azioni. Casca male. La linea (editoriale, non politica) di Ideazione la scegliamo noi, noi che la facciamo, noi che ci scriviamo. Di più: Ideazione si è presa da qualche tempo il lusso e la briga di avere una linea editoriale tanto libera da affidarla di volta in volta a chi esprime la propria opinione. L'intento è di dimostrare che si possono dire cose intelligenti senza per forza doversi iscrivere in una qualche casella ideologica o partitica. Una volta i radicali erano maestri in questo.
Scegliamo collaboratori che, secondo noi, hanno cose intelligenti da dire ai lettori. Secondo noi, Daniele Capezzone ha cose intelligenti da dire, per questo è un collaboratore apprezzato e prezioso e quando scrive (il lunedì per l'esattezza) esprime la sua opinione e contribuisce a formare la linea editoriale della rivista. Accade lo stesso con commentatori che hanno opinioni di destra, di sinistra e nessuna opinione. La cosa può apparire un po' eccentrica ma non è difficile da capire.
Pensavamo che anche Rita Bernardini avesse delle cose intelligenti da dire, a noi e ai nostri lettori, in una fase delicata per le trattative del suo partito. E per questo il nostro giornalista l'aveva cercata. Ci hanno insegnato che una buona regola dei politici è quella di farsi trovare sempre pronti, a discutere e se è il caso anche a litigare con i giornalisti. Mai a negarsi. Troppo facile rispondere il giorno dopo, per di più in modo un po' arrogante e assai banale.
Barbara, che adesso dirige Ideazione, fa correttamente il suo lavoro e nel suo articolo la invita a inviarci le sue opinioni non il suo fiele. E' il compito di un direttore quello di mantenere la porta aperta. Io, invece, che me ne sto qui in disparte, felicemente lontano, appollaiato sull'Alexanderplatz, le do un altro consiglio. Non ci scriva. Non ci cerchi. Si tenga stretta il posto sicuro alla Camera che le hanno riservato e provi a svolgere bene il suo futuro lavoro di deputato. Ma a noi non scriva. Se non ha cose intelligenti da dirci su quello che sarà il partito radicale, ci aiuti almeno a mantenere il buon ricordo di quello che fu.
mercoledì, marzo 05, 2008
Streik ad oltranza
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A Berlino da questa notte alle 3, hanno incrociato le braccia i lavoratori della BVG, l'azienda berlinese che gestisce metropolitana (U-Bahn), autobus e tram. Praticamente la città si blocca. Si viaggia solo con la S-Bahn, la metropolitana di superficie che appartiene alla Deutsche-Bahn. Purtroppo serve solo una parte della città e bisognerà ingegnarsi per muoversi. In alternativa: taxi, auto private, biciclette o piedi. Il bello è che lo sciopero è ad oltranza. Cioè, non si sa quando finirà. La dichiarazione ufficiale dei sindacati parla di durata almeno fino a venerdì, praticamente tutta la settimana lavorativa. Peggio che in Italia. Info di servizio per gli italo-berlinesi che seguono questo blog: tutte le corse di emergenza sono già state pianificate e le trovate qui, proprio sul sito della BVG. Insomma, sopravviveremo.
Berlino, il comunicato ufficiale (in tedesco). Die Dienstleistungsgewerkschaft Verdi hat zu unbefristeten Streiks bei den Berliner Verkehrsbetrieben (BVG) aufgerufen. Das heißt, dass von Mittwoch, 5.03.2008 ab 3 Uhr bis mindestens Freitag, 14.03.2008 um 24 Uhr, keine U-Bahnen, Straßenbahnen und kaum reguläre Busse fahren. Nicht betroffen vom Streik ist der gesamte S-Bahn- und Regionalbahn-Verkehr. Darüber hinaus hat die BVG einen Notverkehr mit Bussen eingerichtet. Über diesen können jedoch maximal 5% der regulären Beförderungsleistung erbracht werden, so dass ein gesicherter Fahrplan und ausreichend Fahrzeugkapazitäten in keinem Fall garantiert werden können.
martedì, marzo 04, 2008
Knut, Berlino e l'identità leggera
Il deficit liberale dei conservatori tedeschi
Tutta colpa della sigaretta. La politica tedesca, a volte, riserva lati surreali che stridono con il cliché che vorrebbe i politici di questo Paese sempre seri ed equilibrati. Sì, la Csu – la costola social-conservatrice bavarese della Cdu – prende in casa una delle batoste più grandi della sua storia. Le elezioni comunali di domenica l’hanno vista arretrare in tutta la regione... [continua su Ideazione].
lunedì, marzo 03, 2008
Baviera, crolla la Csu orfana di Stoiber
Pesante sconfitta nelle elezioni comunali in Baviera per la Csu orfana di Edmund Stoiber. I socialdemocratici vincono nelle grandi città, a Monaco e Norimberga. Particolarmente bruciante il risultato di Monaco, dove il borgomastro uscente Christian Ude (Spd) è stato rieletto con il 66,7 per cento mentre il suo sfidante Josef Schmid (Csu) si è fermato al 24,5. I cristianosociali (la costola bavarese della Cdu) è al governo della regione ininterrottamente dal dopoguerra. Il rinnovo del parlamento regionale bavarese è in calendario per ottobre. E l'Spd comincia a sognare una storica vittoria.
Emma: tragedia sfiorata all'aeroporto di Amburgo
Tragedia sfiorata, sabato pomeriggio, all'aeroporto di Amburgo. Un aereo della Lufthansa, un Airbus 320 partito da Monaco con 131 passeggeri a bordo, ha rischiato di schiantarsi sulla pista in fase di atterraggio, sballottato dalle raffiche di vento dell'uragano Emma. Pochi istanti prima dell'impatto il pilota è riuscito miracolosamente a far riprendere quota al velivolo, che è poi riuscito ad atterrare più tardi su un'altra pista dello stesso aeroporto. Nel video qui sopra, girato da un amatore e trasmesso sul sito Live Leack, le spaventose fasi del mancato atterraggio.
Nella giornata di oggi, il video (che su questo blog abbiamo inserito già da ieri sera) ha fatto il giro del mondo, ed è ormai presente sui principali quotidiani online. In Germania, assieme alla gioia per lo scampato pericolo e ai complimenti per il pilota, sono montate le polemiche per il fatto che all'aereo sia stato consigliato di atterrare proprio su quella pista. L'aeroporto di Amburgo, infatti, permette l'atterraggio da quattro diverse traiettorie, come accade in molti aeroporti dove il vento è una costante (anche nella mia Brindisi, infatti, è così). Questi aeroporti sono considerati estremamente sicuri, giacché un aereo non ha alcun problema a decollare o atterrare in condizioni di vento forte, basta che lo faccia controvento. Il problema, invece, possono essere le raffiche: impreviste, repentine e, soprattutto a ridosso del mare, traditrici. E' quello che è accaduto ad Amburgo? Oppure c'è stata disattenzione da parte della torre di controllo? L'inchiesta è in corso. Qui riportiamo (per chi conosce il tedesco) l'intervista a Markus Kirschneck, portavoce dell'associazione dei piloti, che fa quello che ci si attende da tutti i piloti: minimizza. E assicura i viaggiatori: un atterraggio del genere può creare molto panico, ma per noi è una routine, ci alleniamo per queste emergenze cinquanta, sessanta volte all'anno.
domenica, marzo 02, 2008
Emma
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La strana campagna (elettorale)
Berlusconi è contrastato. Non può fare il "caimano". Prendersela con i comunisti e con la sinistra. Non solo perché oggi di fronte ha i democratici. Mentre i comunisti e la sinistra stanno "più in là". Ma, soprattutto, perché non ha interesse ad accendere troppo la campagna elettorale. Per timore di "mobilitare" gli elettori delusi, che oggi stanno, in larga parte, a centrosinistra. Fatica, inoltre, a sfruttare il principale argomento che gli fornisce consenso: la sfiducia nel governo Prodi. Perché di fronte, oggi, c'è un leader diverso: Veltroni. Il quale ha fatto del "nuovo" un marchio personale. Per questo il Cavaliere e il Pdl parlano, con insistenza, del "Pd di Prodi". Tuttavia, non è un'operazione facile. Perché il Pd, oggi, è un partito personalizzato, al servizio di Veltroni. Perché Berlusconi stesso evita lo scontro diretto con Veltroni. Lo accusa, semmai, di copiargli i programmi. E invita, anzi, gli elettori a scegliere fra loro due. Berlusconi o Veltroni. Perché oggi il vero nemico per Berlusconi non è il comunismo, ma il "casinismo". La sfida vera, per lui, è contro Casini e l'Udc. I principali freni alla sua crescita elettorale. Per questo insiste nel definire "inutile" il voto a questi "piccoli partiti". Anzi: un sostegno alla sinistra.
Veltroni, parallelamente, ha il problema di evitare una campagna retrospettiva. Sfuggire al passato. (In qualche modo: a Prodi). I suoi messaggi, per questo, evocano il "nuovo". Il "futuro". Incitano a non camminare con la testa "voltata indietro". A "guardare avanti". In sintesi: a scivolare da sinistra per avvicinarsi al centro. Il vero terreno di battaglia, oggi. Per entrambi i partiti "nuovi". Per i due candidati Presidenti.
(estratto da Ilvo Diamanti, Il voto all'ombra del muro di Arcore, la Repubblica)
Veltroni, parallelamente, ha il problema di evitare una campagna retrospettiva. Sfuggire al passato. (In qualche modo: a Prodi). I suoi messaggi, per questo, evocano il "nuovo". Il "futuro". Incitano a non camminare con la testa "voltata indietro". A "guardare avanti". In sintesi: a scivolare da sinistra per avvicinarsi al centro. Il vero terreno di battaglia, oggi. Per entrambi i partiti "nuovi". Per i due candidati Presidenti.
(estratto da Ilvo Diamanti, Il voto all'ombra del muro di Arcore, la Repubblica)
sabato, marzo 01, 2008
Il sabato di Trans Europa Press
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