sabato, dicembre 15, 2007
Un marziano a Roma
Il Dalai Lama se n'è andato a spasso solo soletto per l'Italia. Nè il capo del governo, né il capo del Vaticano lo hanno degnato di un incontro. Italiani e tedeschi brava gente. Qui a Berlino un'altra tedesca, evidentemente di pasta diversa rispetto al Sommo Isolato Bavarese, aveva agito di conseguenza, anche a costo di beccarsi aspre critiche per aver messo a repentaglio le relazioni commerciali fra Germania e Cina. E al presidente del Consiglio Romano Prodi, che evidentemente non ha chiari i principi della Realpolitik, bastano in risposta queste semplici parole del Dalai Lama rilasciate in un'intervista a Repubblica: "La mia opinione è che la Cina non deve essere isolata dalla comunità internazionale. E se guardiamo all'economia, l'integrazione dei cinesi è già nei fatti, ma non è sufficiente. Il mondo libero ha la responsabilità morale di portare la Cina nell'ambito della democrazia. La relazione economica deve essere un'amicizia alla pari, in cui vengono tenuti fermi i valori delle società aperte e democratiche. Se ci si presenta solo per fare affari, ripetendo unicamente 'Sì, ministro', allora si rischia di perdere la faccia, e anche il rispetto dei cinesi".