venerdì, dicembre 21, 2007
Giù le frontiere, l'Europa è più unita
Non c'è più l'entusiasmo di diciotto anni fa e i giornali dell'Europa occidentale sono ripiegati su se stessi, sulle notizie interne, sui nuovi amori di Sarkozy, sulle raccomandazioni maschiliste di Berlusconi alla Rai, sulle gaffes di Gordon Brown, sugli scioperi minacciati dei macchinisti tedeschi. Eppure questa notte l'Europa si unisce ancora di più. Il trattato di Schengen si allarga ai paesi che sono entrati nell'Ue nel 2004. Qui in Germania si aprono le frontiere con Polonia e Repubblica Ceca. Senza passaporti e controlli si entra da questa notte anche nelle Repubbliche Baltiche. Da Berlino a Tallin senza più frontiere, nel nome di un'unica identità e di un progetto che sessant'anni fa appariva visionario. L'Europa fa sempre fatica ma la sua unità procede, inesorabile, come un diesel. Schengen, la moneta unica, l'allargamento. Nomi burocratici che non scaldano i cuori ma cambiano, lentamente, la nostra vita di tutti i giorni. In meglio. L'Europa racconta oggi una storia di successo. A pochi chilometri da Vienna cadono le frontiere con Slovacchia e Ungheria e Budapest festeggia la caduta di un altro filo spinato, dopo quella di diciotto anni fa che diede il via al gioco del domino. Anche l'Italia vive la sua apertura, a Trieste e Gorizia, dove un confine di conflitti e di sangue viene giù, finalmente, aprendo prospettive nuove. Benvenuti, fratelli ritrovati.