domenica, maggio 22, 2005
Roma - La Piazza Navona di Veltroni
So quale è il rischio. Il rischio è quello di fare la versione povera della Fallaci che imprecava contro il degrado fiorentino. Ma ieri pomeriggio Piazza Navona a Roma era uno spettacolo, appunto, degradante. Centinaia di venditori abusivi con la mercanzia taroccata srotolata a terra su lenzuola bisunte, uno a fianco all'altro, una teoria di bazar dei poveri per ogni centimetro quadrato disponibile della piazza. E tra di loro cingalesi con le bolle di sapone motorizzate, cinesi con i nomi italiani riscritti, indiani con gli ombrelli in attesa che piovesse (ma c'era un sole che spaccava le pietre), ristoratori italianissimi pronti a catturare con menù da anni Sessanta i poveri turisti malcapitati. Una gazzarra sconcertante. E questo sarebbe il turismo di qualità con il quale vorremmo imporre il marchio-Italia?