martedì, marzo 23, 2010

Eurovision 2010, in Germania tutti pazzi per Lena



Preparativi in tutta Europa per l'edizione dell'Eurovision 2010 che si terrà a Oslo dal 25 al 29 maggio. In tutta Europa tranne che in Italia, il paese canterino che però snobba da anni questo appuntamento dall'alto dei suoi San Remi principeschi. Si partecipa attraverso le tv nazionali e la Rai non intende metter mano alla cassa, anche perché in caso di vittoria dovrebbe organizzare l'edizione successiva. La cosa potrebbe essere facilmente risolta, magari scegliendo come rappresentante nazionale Emanuele Filiberto ed evitando così qualsiasi rischio di successo. Ma per ora non se ne parla. Se ne parla, invece, in tutti gli altri paesi e i lettori di Walking Class stiano certi che anche quest'anno seguiremo con curiosità questo evento un po' bizzarro. Come detto, si suona a Oslo, dopo la vittoria lo scorso anno a Mosca del norvegese (di origine ucraina) Alexander Rybak.

Particolarmente sentito nei paesi dell'est, l'Eurovision è spesso deciso da pacchetti di voti che i paesi confinanti, o uniti da particolari legami storici, religiosi, politici, si scambiano come al bazar. Una competizione che descrive la geopolitica europea assai meglio di un saggio accademico sull'argomento. Intanto in Ucraina - una delle nazioni meglio piazzate nelle ultime edizioni - è scoppiato una specie di psicodramma nazionale, perché la televisione di stato Ntu ha comunicato agli organizzatori di non essere al momento in grado di completare la propria iscrizione. Evidentemente la crisi finanziaria che ha investito il paese ha appesantito anche le casse della Ntu. Comprensiva, la European Broadcasting Union che cura l'evento ha deciso di lasciare un piccolo spiraglio agli ucraini che avranno tempo di completare l'iscrizione (e di pagare) fino al 29 marzo. A Kiev, dita incrociate.

I pacchetti di mischia dei vari paesi ruotano attorno a due blocchi principali: quello scandinavo-baltico e quello balcanico. E' divertente, ad esempio, osservare come le nazioni dell'ex Jugoslavia, che se le sono date di santa ragione durante la guerra civile negli anni Novanta, si spalleggino vicendevolmente scambiandosi voti e punteggi come fossero una compatta falange. Anche Ucraina e Russia (che possono contare sull'area post-sovietica e, nel caso dell'Ucraina, anche sull'Europa centro-orientale) hanno buone alleanze da giocare mentre i paesi latini, come loro tradizione, vanno ognuno per proprio conto, magari facendosi anche i dispetti. L'anno scorso non c'è stata partita: troppo superiore la canzone norvegese.

Chi soffre il meccanismo delle alleanze è la Germania, sempre agli ultimi posti nelle ultime edizioni. I vicini non li amano: né gli austriaci, figuriamoci gli svizzeri, e loro ne soffrono. Così, per rimediare (e per fare un po' di audience in tv), Zdf e Rtl hanno deciso quest'anno di fare una sorta di primarie, di tirare su uno show (Unser Star für Oslo, la nostra star per Oslo) sul modello del collaudato format commerciale Deutschland sucht den Superstar e lasciare la decisione al televoto. Ha vinto una perfetta sconosciuta, Lena Meyer-Landrut, diciannovenne di Hannover che ad aprile, un mese prima di difendere la musicalità tedesca a Oslo dovrà misurarsi con la maturità nell'istituto Roderbruch della sua città. La canzone con la quale gareggerà all'Eurovision è: Satellite. Ne potete seguire un breve estratto, preso dalla finale sulla Zdf, nel video in testa a questo post, l'unico che è possibile al momento importare da YouTube; se volete seguire l'intera canzone, invece, dovete collegarvi direttamente cliccando qui, al video ufficiale. Il testo, in inglese, è stato scritto dal duo danese-americano Julie Frost e John Gordon, dunque di tedesco ci sarà solo la cantante. D'altronde Alexander Rybak ha cantato anche lui in inglese, mica in norvegese.

In Germania sono impazziti quasi tutti. La canzone vincitrice delle primarie è balzata in poche ore in testa alle classifiche del download di iTunes e, ne siamo certi, anche di quelle dello scarico illegale. Lei è presente ovunque, con la freschezza dei sui anni e con la sua aria da compagna di classe della porta accanto. Finora non aveva mai cantato, solo ballato. Una perfetta Forrest Gump della musica, con la quale i tedeschi sono convinti di poter almeno provare a riportare a casa quel trofeo che manca dal 1982.