sabato, settembre 08, 2007
Il pifferaio magico
Lui, il comico-blogghista populista con il debole per gli yacht di lusso. O lei, la nuova stella del firmamento berlusconiano, la Masaniello rossopeluta che s'è fatta le ossa nella fabbrichetta di famiglia? Il Di Pietro furbetto, prezzemolo di mille minestre di cui non si capisce il sapore? O alla fine sempre l'eterno, originale, intramontabile, immortale mattacchione di Arcore? Tutta gente che sa sentire l'umore profondo del paese, per carità, e che sa rigirarselo come si deve, 'sto paese, prendendolo per le palle, anzi stringendogliele ben bene. Di populismo muore la democrazia. I partiti non sono, come ha detto oggi Beppe Grillo, "l'incrostazione della democrazia". Ne sono il sale e il pepe, se sono partiti veri nei quali si dibattono idee e posizioni. Il problema è cambiare i partiti e le leggi elettorali che hanno imposto, non salire e pontificare sulla cassetta della verdura. Troppo facile mandare tutto in malora. Troppo semplice: ve ne pentirete.