domenica, luglio 04, 2010

A Varsavia che giorno è?

I sondaggisti e i commentatori del luogo prevedono un testa a testa: Komorowski-Kaczynski, se fossero di fronte su un campo di calcio dei mondiali se la giocherebbero ai rigori. Per il gemello rimontante è già una mezza vittoria. Sul lato governativo le preoccupazioni sono legate al voto delle città, tradizionalmente più distratto rispetto a quello delle campagne: le prime privilegiano il voto a Piattaforma civica, il partito di governo che sostiene Komorowski, le seconde sono il terreno di pesca di Giustizia e Libertà, la formazione di Kaczynski. In più, nonostante il nuovo corso di Donald Tusk incontri il gradimento della maggioranza dei polacchi, restano molte questioni su cui i nazional-conservatori di Kaczynski offrono a una parte dell'elettorato rassicurazioni maggiori. Tre anni fa, seguendo le elezioni politiche che segnarono la vittoria di Tusk e la sconfitta di Jaroslaw Kaczynski, cercammo di inquadrare i motivi per cui l'appeal dei gemelli restava forte, specie in quella parte di Polonia che rimaneva esclusa dai benefici delle riforme economiche liberiste. Inquietudini sociali si sono rafforzate in tutta l'Europa centrale da quando la crisi finanziaria globale ha riportato indietro le lancette dell'economia. I risultati elettorali che sono emersi sono stati i più diversi, anche se ovunque nella Mitteleuropa sono state le destre ad avanzare e le sinistre ad arretrare. Vedremo che strada sceglierà oggi la Polonia, anche se giova ricordare che si vota per il presidente della Repubblica e non per il governo.