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Da quando in Asia è scoppiata la crisi nucleare in seguito agli esperimenti atomici realizzati dalla Corea del Nord, Tokio è tornata al centro delle relazioni internazionali. Il Giappone è preoccupato e non fa nulla per dissimulare irritazione e rabbia. Anzi, è ben deciso a non delegare ad altri la gestione della crisi. Il suo ministro degli Esteri è volato prima in Cina, per avviare una nuova stagione di collaborazione con il vecchio nemico ora in fase di grande crescita; poi ha ricevuto la visita del segretario di Stato americano con il quale ha saldato un asse di fermezza – per il momento sul versante della pressione diplomatica – nei confronti delle passioni nucleari di Kim Jong Il. Sulla stampa, inoltre, è stato avviato un dibattito pubblico sull’opportunità [...
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