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Cantautore inserito nella migliore tradizione genovese, quella dei Tenco e De André, dei Paolo Conte e Gino Paoli,
Bruno Lauzi era anche uno dei pochi liberali veri del mondo artistico italiano. Ha combattuto contro il parkinson una battaglia impossibile. Musicista raffinato e paroliere geniale, se n'è andato questa notte, nel buio di una clinica milanese, lontano dalla sua città e dal suo mare, come sempre in punta di piedi. Dal sito del Corriere della Sera
la notizia e la sua amara
lettera a Mr. Parkinson: «Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie». Dal sito di Repubblica, la ricostruzione della
sua carriera e alcune delle sue
canzoni più belle, da Onda su onda a L'ufficio in riva al mare.