lunedì, dicembre 21, 2009
Ceausescu, l'ultimo atto
Lo sguardo acquoso è perso sulle centomila teste che affollano la piazza. Il cappello di lana nero che gli scivola fin quasi sugli occhi ne accentua la vecchiezza che, d’improvviso, appare evidente a tutti. La voce è roca, incerta, impaurita. Non è più lui, il Conducator, quando a mezzogiorno e mezza prende la parola sulla balconata del palazzo del comitato centrale con l’immancabile moglie Elena al fianco, di colpo invecchiata pure lei. Sotto, nelle prime file, ci sono i figuranti di sempre, le truppe cammellate armate di striscioni, ritratti, slogan sempre uguali inneggianti al Genio dei Carpazi e al socialismo. Ma niente è più come prima. Ceausescu inizia a parlare, e già non sembra più lui [pubblicato su Il Riformista, in lettura su East Side Report]