lunedì, novembre 14, 2011

BRIGATE NERE NEL REGNO DELLA TRABANT

Lo Spiegel l'ha ribattezzata Braune Armee Fraktion, richiamando il paragone con la più famosa Rote Armee Fraktion, le Brigate rosse tedesche che negli Anni 70 insanguinarono la Germania durante il terrorismo rosso.
 Il ministro degli Interni Hans-Peter Friedrich (Csu) ha parlato per la prima volta esplicitamente di «terrorismo di destra».
 Un nome vero e proprio al gruppo non è stato ancora trovato, ma gli investigatori hanno parlato di cellula neonazista di Zwickau, cittadina della Sassonia finora nota per essere stata la sede della fabbrica automobilistica che produceva la Trabant [... continua su Lettera43].

venerdì, novembre 11, 2011

PIÙ BCE? IL DIBATTITO IN GERMANIA SI MUOVE

Il ministro dell'Economia tedesco Philipp Rösler ha ribadito questa mattina la posizione sua, del suo partito (Fdp) e in fondo del governo tedesco sul comportamento della Banca centrale europea nella crisi dei debiti statali: «La Bce non ha una potenza di fuoco illimitata nell'acquisto dei bond dei paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi e tale attività deve avere un termine». Nulla di nuovo, dunque, sotto il sole tedesco. In apparenza però. Fuori dalla politica, nel mondo degli operatori economici, l'idea che la Bce debba intervenire di più e con più decisione, comincia a farsi strada. Qualcuno comincia anche ad accennare al fatto che la Banca centrale europea debba porsi come prestatore di ultima istanza, unica condizione ormai capace di salvare l'euro. D'altronde, gli altri mezzi messi in capo dall'Europa non sono sufficienti a difendere l'Italia e, dunque, a impedire la dissoluzione della moneta unica. Anche se alcuni individuano ancora ulteriori margini di manovra. L'Handelsblatt ha riassunto il dibattito, il cui contenuto potete leggerlo sulla rassegna stampa quotidiana dalla Germania su Lettera43.

giovedì, novembre 10, 2011

DANZANDO TRA L'EURO E LA LIRA

Gli spaghetti, immancabili, ci sono sempre. Ma al posto della P-38 fumante compare una moneta da 1 euro che lentamente scompare tra i fili della pasta più amata dagli italiani. L'Handelsblatt non è un magazine e dunque la foto che ha illustrato un lungo articolo sulla situazione italiana, non ha lo stesso impatto che ebbe, quasi 35 anni fa, la famosa copertina dello Spiegel che suscitò polemiche e indignazione nel raffigurare l'Italia di fine Anni 70 stretta nella spirale del terrorismo [... continua su Lettera43].

mercoledì, novembre 09, 2011

BERLINO, 9 NOVEMBRE 1989

La caduta del Muro. Punto di confine sulla Bornholmer Straße. 

BERLINO, 9 NOVEMBRE 1938

Kristallnacht. Il memoriale dell'Olocausto.

LA CRISI ITALIANA VISTA DA BERLINO/2

Questa volta non ci sono i condizionali d'abitudine: per la maggior parte della stampa tedesca non ci sono dubbi, con il voto a Montecitorio dell'8 novembre si è chiusa una fase della storia politica italiana [... continua su Lettera43].

martedì, novembre 08, 2011

LA CRISI ITALIANA VISTA DA BERLINO/1

Le voci italiane sulle possibili dimissioni di Silvio Berlusconi hanno trovato spazio sulla stampa tedesca nel quadro di un'Europa alle prese con la crisi finanziaria, fra le trattative per la formazione di un governo di unità nazionale in Grecia , la stretta di Nicolas Sarkozy al bilancio francese e le polemiche tedesche per la sostenibilità dei tagli fiscali proposta dall'esecutivo di Angela Merkel [... continua su Lettera43].

lunedì, novembre 07, 2011

RIFORMINE FÜR ALLE

Un'ordinaria domenica di lavoro, quella del 6 novembre, per i leader della coalizione di governo. Un vertice lungo 8 ore tra Angela Merkel (Cdu), Philipp Rösler (Fdp) e Horst Seehofer (Csu) per mettere a punto il piano di azione per gli ultimi due anni di legislatura e provare a risalire la china dei sondaggi che, soprattutto a causa del crollo dei liberali, appaiono catastrofici per la maggioranza. Così, via libera al tanto promesso ma mai attuato alleggerimento fiscale che favorirà nei prossimi anni i medi e piccoli contribuenti [... continua su Lettera43].

venerdì, novembre 04, 2011

BRAVO PRÄSIDENT DRAGHI, ANZI NO

L'avvio con il botto della presidenza di Mario Draghi alla Banca centrale europea non poteva lasciare indifferente la stampa tedesca. Il taglio del tasso d'interesse del rifinanziamento non era atteso e ha sorpreso un po' tutti. Le reazioni sono state discordanti in un Paese come la Germania terrorizzato per le sue vicende storiche dal fantasma dell'inflazione [... continua su Lettera43].

giovedì, novembre 03, 2011

TURCHIA-UE, ULTIMO APPELLO A BERLINO

L'occasione è stata di quelle solenni, i 50 anni dalla stipula dell' accordo fra Germania e Turchia per l'immigrazione dei cittadini turchi nella Bundesrepublik del miracolo economico. Ma le visite di Recep Tayyip Erdogan in terra tedesca non sono mai momenti di semplice celebrazione e si caricano sempre di polemiche e tensioni che lo stesso premier turco ama sollevare [... continua su East Side Report].

mercoledì, novembre 02, 2011

SUL FRONTE DELLA GUERRA FINANZIARIA

Pagine di quotidiani online come bollettini di guerra. Tutti al fronte a seguire la battaglia sui mercati finanziari, inseguire i ministri economici, carpire le decisioni dei leader. Quando le giornate sono convulse, come quella di martedì 1 novembre, è la Rete con la sua tempestività a conquistarsi il dominio dell'informazione, affermando una tendenza ormai già consolidata anche nel mondo dei media tedeschi [... continua su Lettera43].

martedì, novembre 01, 2011

ILLUSIONE CINESE, TAPPA A VIENNA

L'Europa guarda alla Cina misurando ogni respiro che arriva da Pechino, nella speranza che da Oriente giunga la corda di salvataggio per un'economia e una moneta trascinate giù dal peso dei debiti sovrani. Sono passati in fondo pochi anni e il clima è completamente cambiato: il pericolo giallo si è trasformato in una speranza gialla, gli europei mettono in mostra beni non troppo pregiati come le obbligazioni di Stato con l'auspicio che Pechino voglia farne incetta [... continua su Lettera43].