domenica, gennaio 27, 2008

Il terremoto di Wiesbaden

Una netta sconfitta per Roland Koch e la CDU in Assia (35,5 per cento, -13,3), una chiara vittoria per Christian Wullf e la CDU in Bassa Sassonia. Questi i primi dati emersi dai primi exit poll sul voto nei due Länder. Non sono contraddittori ma riflettono la grande diversità regionale in uno Stato federale come la Germania. In Assia la sconfitta è bruciante, perché la cancelliera Angela Merkel aveva molto supportato Koch negli ultimi, difficili giorni quando i sondaggi lo davano in caduta libera e perché qui la competizione elettorale ha assunto un tono ideologico e di confronto totale fra i due partiti della Grosse Koalition. In Bassa Sassonia la riconferma della coalizione nero-gialla (CDU più liberali) serve di fatto solo a rinsaldare la posizione del presidente Christian Wulff in seno al suo partito (Wulff e Koch sono in qualche modo rivali fra di loro).

L'SPD in Assia diventa addirittura primo partito (37,5 per cento, +8,4 per cento). Andrea Ypsilanti ha condotto una campagna elettorale puntando su due cavalli di battaglia di sinistra, il salario minimo e l'energia alternativa. Questo rafforza la svolta a sinistra operata da Kurt Beck nei mesi scorsi e la strategia di antagonismo duro e incalzante rispetto alla CDU. Se solo si pensa alla crisi che ha investito l'SPD a livello nazionale nel recente passato (con i sondaggi che segnavano il record negativo di 25 per cento dei consensi) si comprende l'aria euforica che si respira nella sede del partito a Wiesbaden.

"Die Sozialdemokratie ist wieder da", la socialdemocrazia è tornata, così una energica Andrea Ypsilanti ha salutato i suoi fan dal podio del quartier generale Spd di Wiesbaden. E così un'altra donna brilla nel firmamento politico tedesco. Forte, determinata, passionale e talentuosa. Questa è apparsa Ypsilanti nelle settimane di campagna elettorale. Ha battuto Roland Koch in un dibattito televisivo memorabile, mai tanta gente attaccata alla tv per un confronto regionale. Ha ribaltato una situazione che, all'inizio, la vedeva come vittima sacrificale. Le qualità messe in mostra finora sono diverse da quelle che rendono Angela Merkel così popolare in Germania. Caratterialmente (tenacia a parte) direi opposte. Ma l'ascesa delle donne in politica sembra finalmente, almeno qui in Germania, la risorsa giusta per la politica e per il paese.

Se la sconfitta di Koch non può risparmiare Angela Merkel (e quindi gli equilibri del suo governo di coalizione) è anche vero che la linea dura e ideologica di Koch non è quella della cancelliera, al di là della ovvia solidarietà di campagna elettorale mostrata negli ultimi giorni. La visione più sociale e moderata di Angela Merkel, paradossalmente, si rafforza all'interno della CDU proprio grazie alla sconfitta di quella che chiamerei l'ala identitaria del partito. Pare ormai evidente che, con lo scivolamento a sinistra dell'elettorato tedesco in atto ormai da almeno un anno, l'approccio sociale e non liberista della Merkel permette alla CDU di mantenere un consenso che altrimenti forse non avrebbe. Oltre al fatto che la sua popolarità maschera l'assenza di una robusta classe dirigente di cui la CDU continua a soffrire.

Bisognerà attendere il risultato certo dell'Assia per valutare l'exploit della Linke. Qui gli exit poll le assegnano il 4,9 per cento, lo 0,1 per cento al di sotto della soglia di sbarramento. Una differenza troppo stretta anche per la precisione degli exit poll tedeschi. In Bassa Sassonia, regione tradizionalmente più rossa, lo sfondamento c'è stato e la Linke tracima al 6,5 per cento. Entra per la prima volta in un parlamento dell'Ovest. Se dovesse raggiungere il 5 per cento anche in Assia, oltre a rendere ingovernabile il parlamento, marcherebbe un successo su tutta la linea. Da notare che laddove l'SPD manifesta con maggiore forza il suo profilo di sinistra (in Assia) l'ascesa della Linke è contenuta. Dove invece le leadership socialdemocratiche restano impigliate nella crisi, la Linke fa il pieno. La concorrenza a sinistra è, insomma, un dato di fatto così come lo scivolamento a sinistra dell'elettorato tedesco.

Bene e stabili o in leggera crescita gli altri due partiti presenti nei due parlamenti, i Verdi e i liberali. Questi ultimi continueranno a governare in Bassa Sassonia, i verdi potrebbero tornare al governo in Assia, qualora la Linke non dovesse superare lo sbarramento e sballare così le proiezioni sulla distribuzione dei seggi. Due buoni risultati per partiti ormai consolidati nell'elettorato della Germania, specie ad Ovest.

Dagli exit poll ai voti reali, ecco qui sotto alcuni link per seguire lo spoglio.
___________________________________________________________
Risultati e commenti in diretta sui media tedeschi:
Süddeutsche Zeitung, Frankfurter Allgemeine, Der Spiegel, Die Zeit, ARD, ZDF, Deutschlandfunk.
___________________________________________________________