domenica, dicembre 03, 2006

Il declino di Casini il Sopravvalutato

Ci sono due opposizioni: una che conta, l'altra che, non contando nulla, cercherà tutti i pretesti per rendere credibile l'unica cosa che ormai può fare. Andare dall'altra parte e costituire la stampella del governo, magari con l'appoggio esterno. Seguendo una delle tradizioni democristiane. Che, appunto, erano due. Una gloriosa, seria, rispettabile, insomma degasperiana; l'altra amorfa, inconsistente, declinante, e pure corrotta. Casini non ha neppure il coraggio di Follini, che almeno ha tirato diritto per la sua strada, secondo me consapevole di finire nel nulla dove si trova adesso. La vedo male per Casini, davvero.

Updated. Infatti, oggi, Casini replica così: "La Cdl non ha più senso: i vertici se li facciano Berlusconi, Fini e Bossi". L'Udc accentua il profilo democristiano, di fatto esterno al centrodestra così come si è formato nel 1994. E prova a ricostituire, dodici anni dopo, quel polo di centro che allora, con Martinazzoli come leader, venne sconfitto dal nuovo bipolarismo. Al di là del giudizio che si può dare su questa Seconda Repubblica, Casini può solo ritagliarsi un ruolo da Martinazzoli in ritardo di dodici anni. Perché quello che è scaturito dall'implosione della Prima Repubblica è tutto linguaggio estraneo alla semantica politica di Casini: il bipolarismo, l'alternanza, l'opposizione, la leadership carismatica. Solo che – a sinistra con il popolo delle primarie, a destra con quello di Piazza San Giovanni – l'elettorato italiano dimostra di non voler tornare indietro. Semmai chiede che si vada avanti e che si completi la transizione.

Da Calamity Jane: "Per rubare le parole a Buffalo Bill, è stata questa una conferma di più, certamente una dimostrazione evidente, che il bipolarismo ha vinto; che Berlusconi - artefice della sua affermazione nel paese - ci aveva visto giusto. Ecco perché, al di là dei confronti numerici e dello spessore oratorio, non solo non regge il paragone tra Roma e Palermo, ma non regge neppure il confronto, l'accostamento, neppure a distanza di sicurezza. Il Grande Centro è morto, altro che DC che rinasce da tutte le parti (spuntando da sotto le unghie di Casini o dai congressi dei revanscisti gongolanti per il simbolo riconquistato). Ed ecco allora perché, d'altro canto, Ferrara ci ha visto male, anzi malissimo: la Grosse Koalition non ha portato frutti in Germania, checché l'Elefantino continui a menarla, figuriamoci in Italia - dove il Foglio non ha cessato di invocarla dal giorno dopo l'aleatoria sconfitta elettorale. Niente palle, qui ci vogliono una destra e una sinistra, esattamente come è nelle cose; e per essere precisi, a destra ci vuole Berlusconi". (PS. Il post di Calamity Jane va letto tutto in fondo anche per l'altra questione che tratta, quella del viaggio papale in Turchia con il corollario del rapporto tra liberalismo e soluzione teo-con, un rapporto che mostra sempre più incongruenze e al quale Ideazione ha dedicato nei mesi passati analisi non scontate e non univoche, come dovrebbero fare secondo me le riviste oggi. Qui si è d'accordo con Calamity Jane e si considera il viaggio papale come un grande momento di svolta nel rapporto tra Cristianesimo e Islam).