giovedì, novembre 23, 2006

In vino veritas (anche in Moldavia)

«Il nostro viaggio nel vino poteva partire da un vigneto caucasico, da un acino di Cipro, da un rito dionisiaco. Ma il vino del Duemila è innanzitutto Vetrina, questa è la novità dei nostri tempi. Il vino oggi è un plusvalore, tendenza, oggetto d'arte, storia, poesia. In una parola è diventato simbolo, messaggio, protagonista così apprezzato da colmare le vetrine di metropoli del futuro e borghi antichi. Mai lungo la storia dell'uomo e per migliaia di anni, il vino ha così massicciamente inondato negozi, botteghe e supermercati, mai è stato così semplice incrociarlo sotto casa in una delle cento enoteche spuntate come funghi. E il vino del Duemila, il vino-vetrina, ha due grandi capitali. Noi allora partiamo da qui, New York e Parigi».
Roberto Cipresso, Il romanzo del vino, 2006

Qui, invece, in ossequio al nostro interesse per l'Europa centrp-orientale, partiamo – via Café Babel – da Chisnau e dalle avventure del ventiseienne Andreï alla scoperta del vino moldavo.