mercoledì, giugno 14, 2006

Walking Class

Da oggi, Walking Class viaggerà nel mondo della blogosfera senza i commenti. Da alcune settimane, non ero in grado di seguire con la costanza necessaria le tante sollecitazioni che venivano dai lettori di questo blog. E siccome le cose che non riesco a far bene preferisco abbandonarle, meglio chiudere. Il blog sarà dunque una collezione di opinioni, reportage, foto, pensieri, sfoghi del titolare. Quello che era all'origine. Non darà più luogo a discussioni sui temi trattati. Da un lato mi dispiace, ovvio. Con molti dei commentatori, anche con quelli critici, si era stabilito un rapporto quasi fraterno. Vi ringrazio tutti, di cuore, per aver speso il vostro tempo a dialogare con me: in molti casi mi è servito per affinare idee, correggere opinioni, a volte rafforzarle. Sempre mi è stato utile per avere il polso della situazione e il gradimento o meno dei miei lettori. Non mi era mai capitato di avere un sito quotidiano che superasse, in molti giorni, il migliaio di lettori. Credo che questa decisione diminuirà il traffico dei visitatori: pazienza. A volte i post venivano interpretati come prese di posizione ufficiali riguardo all'aggregatore TocqueVille. Altre volte, il ruolo di direttore di una rivista come Ideazione creava equivoci. Walking Class, per quanto mi riguarda, è soprattutto il mezzo attraverso il quale prendere gli argomenti del giorno in maniera più diretta e meno paludata di quanto non accada con una rivista in qualche modo più istituzionale come Ideazione. E anche con TocqueVille.

I commenti, con la passione che ci si mette, amplificano i fraintendimenti. E francamente, l'ultima cosa che mi interessa, è quella di litigare con amici sui frantendimenti. Oggi è stato un giorno di quelli: Walking Class è tornato a viaggiare verso quota mille perché una polemica scappata di mano attirava visitatori come mosche: è il tipo di pubblicità che non mi interessa. Torniamo dunque all'origine. Non potendo essere quotidianamente sul blog per spiegare, discutere, smussare, contrattaccare, preferisco limitarmi ai post. Parleremo ancora di politica. Ma torneremo a interessarci di viaggi, calcio mondiale, reportage, paesi vicini e lontani, cose che ci appassionano e allo studio delle quali dedichiamo il poco tempo libero a disposizione: il blog vuol essere soprattutto questo.