mercoledì, settembre 15, 2010

Se Varsavia sostituisce Parigi

Della prepotente ripresa economica tedesca si è scritto molto nelle settimane scorse, fin da quando, proprio nei giorni di ferragosto, le agenzie economiche hanno cominciato ad anticipare i dati relativi alla crescita congiunturale nel secondo trimestre (cioè trimestre su trimestre), indicandola al 2,2 per cento. Poi sono arrivate le conferme, addirittura corrette al rialzo, con la trionfale certificazione che la Germania sta vivendo la crescita più sostenuta dai tempi della caduta del muro di Berlino. Due giorni fa la Commissione europea ha fissato al 3,4 per cento il tasso di crescita del Pil di Berlino per il 2010, quando ancora tre mesi fa si tiravano sospiri di sollievo per l’1,2 per cento stimato a maggio. La Germania dunque esce dalla crisi e lo fa a vele spiegate, grazie alla crescita dei paesi asiatici che la sua industria all’avanguardia riesce a soddisfare meglio di altri. È sempre l’export che tira, anche se questa volta pure il mercato interno sembra dare qualche segnale di risveglio. Ma Berlino non è una sorpresa. E non è la sola a contribuire a rimettere in moto il motore dell’Europa. C’è anche la Polonia [... continua su East Side Report].