mercoledì, dicembre 29, 2010

Quarantasette


Il Ponte delle spie tra Berlino e Potsdam. © plm

Reportage. Il ponte delle spie, tra Berlino e Potsdam

Quando non c’era Wikileaks, internet era ancora un vago progetto nella mente dei militari americani e, soprattutto, lo spionaggio era un’arte avventurosa e pericolosissima, il grande gioco dei servizi tedeschi si svolgeva all’ombra degli archi di ferro verdi del Glienicker Brücke, il ponte sul fiume Havel che collega Potsdam a Berlino. Erano i tempi della Guerra Fredda e delle due superpotenze, delle divisioni ideologiche e della competizione fra due mondi, due sistemi politici, due economie. Era necessario spiarsi, carpirsi i segreti, anticipare le mosse. E non c’era posto migliore di Berlino, sdoppiata in due avamposti militari, est contro ovest, divisa da un Muro invalicabile per tutti ma non per uomini scaltri, titolari di cammuffati salvacondotti diplomatici [... continua su Lettera 43]

martedì, dicembre 28, 2010

Un test di lingua a tre anni

La proposta è di quelle radicali. Per affrontare il problema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Germania, Jürgen Zöllner, senatore socialdemocratico all’Istruzione della città di Berlino (una carica che equivale a quella italiana dell’assessore) ha lanciato l'idea di istituire un test linguistico per i bambini di tre anni. Qualora dovessero mostrare delle lacune, scatterebbe l’obbligo di frequentare in asilo corsi specifici di recupero, una mezza giornata sui banchi e davanti alla lavagna alle prese con sintassi, coniugazioni, genitivi e preposizioni [... continua su Lettera 43].

lunedì, dicembre 27, 2010

Sull'Afganistan serve un dibattito serio

Fosse per i cittadini tedeschi, il ritiro delle truppe dall’Afganistan avverrebbe oggi stesso. La morte di un volontario impegnato nelle missioni civili di aiuto, avvenuta proprio nei giorni natalizi, ha accentuato questa volontà e riaperto anche fra i politici il dibattito sull’impiego delle truppe della Bundeswehr [... continua su Lettera 43]

domenica, dicembre 26, 2010

Il nuovo disordine mondiale

Fine d’anno è sempre tempo di bilanci. Se poi la fine coincide con quella di un intero decennio, le analisi si fanno più approfondite e riescono a focalizzare anche i cambiamenti di lungo periodo. I primi 10 anni del Ventunesimo secolo possono essere considerati un vero e proprio momento di svolta mondiale: le novità sono già tutte visibili e destinate ad accelerarsi e completarsi nel futuro prossimo. Quello che ci attende, e che in parte già viviamo, è un mondo diverso da quello che conoscevamo [... continua su Lettera 43].

sabato, dicembre 25, 2010

Il primo Natale di Christian Wulff

La prima volta è sempre un evento. Così il discorso presidenziale alla nazione è diventato in questo Natale tedesco occasione di curiosità, al di là della consuetudine e dell’ufficialità. Christian Wulff è da 6 mesi il presidente della Repubblica [... continua su Lettera 43].

venerdì, dicembre 24, 2010

Ronald-Reagan-Straße

Nel complesso rapporto che lega Berlino alla propria storia, fa caso a sé quello che la città ha con uno dei protagonisti che più di tutti ha inciso, e in positivo, sulle sue vicende. Il prossimo febbraio si celebrano i 100 anni dalla nascita di Ronald Reagan. Sotto le colonne della Porta di Brandeburgo ancora riecheggiano le parole che il presidente americano pronunciò durante la visita del 12 giugno 1987: «Mister Gorbacev, tiri giù questo Muro». Ma in città, a 23 anni di distanza, nessuna via porta il suo nome. Il progressista Tagesspiegel apre una campagna [... continua su Lettera 43].

lunedì, dicembre 20, 2010

Un'Alfa Romeo tedesca?

Da Wolfsburg e da Torino hanno smentito. Ma il Financial Times Deutschland, l’edizione tedesca dell’autorevole quotidiano finanziario londinese, ne è sicuro: qualche tempo fa una delegazione della Volkswagen si è presentata in casa Fiat con un piano concreto e dettagliato di investimenti per l’Alfa Romeo [... continua su East Side Report].

Minsk, disordini dopo il plebiscito

Der zweifelhafte Wahlerfolg von Alexander Lukaschenkow, Europas "letztem Diktator", hat in Weißrussland zu schweren Ausschreitungen geführt. Mehrere Menschen wurden in Minsk verletzt. Die Polizei griff hart durch (Tagesspiegel).

domenica, dicembre 12, 2010

Nostalgia del marco, forse sì?

Sondaggio che vai, risultato che trovi. Il buon Bernardo Valli riscatta le sue posizioni grazie a un altro sondaggio appena pubblicato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo il quale la maggioranza dei tedeschi la pensa più o meno così: ah, avessimo mantenuto il caro, vecchio, solido marco! Qui l'articolo della Faz.

venerdì, dicembre 10, 2010

Quarantaquattro


Praga, Staré Město. © plm

In Repubblica Ceca un test del...

Sì, proprio quello. Almeno 10 casi dal 2006 al 2009, secondo le ammissioni del ministero degli Interni di Praga. Chi chiede asilo politico a Praga perché perseguitato in patria per la propria omosessualità, deve sottoporsi a un test fallocentrico. L'Europa se n'è accorta e condanna. Praga avvisa che dall'inizio dell'anno la pratica è caduta in disuso. Ma qualche politico la difende. In cosa consiste questo test che per l'Europa lede i diritti dell'uomo ve lo raccontiamo nell'articolo su Lettera43.

Ma i tedeschi non hanno nostalgia del vecchio marco

«La maggioranza dei tedeschi rimpiange il marco. Non è una novità. Ma l’intensità con cui viene ribadito il rimpianto in questi mesi di crisi dell’euro condiziona il comportamento del governo». Così, questa mattina su Repubblica, scrive Bernardo Valli, uno dei mostri sacri del giornalismo italiano, in un reportage da Berlino sulla Germania. Peccato non sia vero. Quello che condiziona il governo sono semmai le tambureggianti posizioni espresse dalla Bild, la cui sede Valli ha visitato, che sull'argomento ama non andare per il sottile. I tedeschi invece, in maggioranza, la pensano all'opposto, e solo un terzo vorrebbe tornare al vecchio marco. Potrà non sembrare una componente esigua, ma la maggioranza sta da un'altra parte. Lo dimostra il sondaggio riportato lo stesso giorno da diversi altri quotidiani. Qui lo riprendiamo dall'edizione online dello Spiegel: Deutsche wollen Euro behalten.

giovedì, dicembre 09, 2010

L'Europa e il dubbio tedesco

Jean-Claude Juncker è noto per essere uno dei politici europei di maggior esperienza ed equilibrio e un estimatore del ruolo che la Germania ha avuto, dal dopoguerra a oggi, nel consolidare il progetto di integrazione europea. Qualche anno fa, lui lussemburghese, rintuzzò le aggressioni verbali dell’ex premier polacco Jaroslav Kaczynski contro il presunto revanscismo di Angela Merkel, affermando che ogni paese europeo avrebbe voluto avere un vicino come la Germania odierna [... continua su East Side Report].

mercoledì, dicembre 08, 2010

La crisi finanziaria secondo Max Weber (e la Welt)

È sufficiente Max Weber per spiegare come mai la crisi finanziaria investa alcuni paesi europei e non altri. I cattolici non sanno far di conto, gli ortodossi sono troppo mistici, in fondo il capitalismo moderno è figlio dell'etica del lavoro protestante. Uno storico lancia la provocazione sulla Welt. Ma sorge un dubbio: come mai, proprio in Germania, i Länder più ricchi sono quelli del sud cattolico? Articolo su Lettera43.

Sogno di una notte di mezza estate

L'orso che spaventa i diplomatici americani non è, una volta tanto, quello russo. Qui si tratta di Bruno, il pellegrino trentino delle Alpi che nell'estate del 2006, quella dei mondiali di calcio in Germania, pensò bene di lasciare la propria valle e emigrare in Baviera. Dove lo attendevano le doppiette dei cacciatori. Una vicenda che non poteva sfuggire ai rapporti critici del consolato Usa di Monaco. Ovviamente via WikiLeaks (e qui via East Side Report).

martedì, dicembre 07, 2010

Svizzera e Austria più riformiste della Germania

L’economia tedesca viaggia a gonfie vele, non più solo sulla spinta dell’export ma anche su quella dei consumi interni. Il quadro è ormai noto, le cifre che contano sono state pubblicate da tempo, i tedeschi ritrovano l’orgoglio dei primi della classe e gli altri europei osservano con rispetto e invidia. Ma nell’area delle tre nazioni germanofone, quella che ha fatto meglio i compiti a casa nell’ultimo anno è stata la Svizzera e quella che si è applicata meglio è stata l’Austria. Almeno per quel che riguarda le riforme, la celebrata Germania è rimasta dietro ai suoi più piccoli vicini [... continua su Lettera43].

lunedì, dicembre 06, 2010

L'inchino al passato, 40 anni fa



L'inchino del cancelliere tedesco Willy Brandt a Varsavia, il 7 dicembre 1970, di fronte al memoriale dell'Olocausto. Sono passati 40 anni.

Nel nome della democrazia

Il Wahl-O-Mat, il test elettorale online della Bundeszentrale für politische Bildung, non sarà accessibile nella regione della Sassonia-Anhalt. Lo ha deciso la sede di Magdeburgo della Bpb, temendo che i giovani possano essere attratti e/o spaventati dalle affinità con l'Ndp, il partito di estrema destra. Racconto e polemiche nell'articolo su Lettera43.

venerdì, dicembre 03, 2010

Il piccolo Guillame di Westerwelle

In Germania ha fatto più danni l’ondata di gelo e di neve che si è abbattuta sul Paese negli ultimi giorni che la valanga di indiscrezioni prodotta da WikiLeaks. Resterà alle cronache la trasformazione di Angela Merkel da lady di ferro a lady di teflon, o i giudizi non entusiasmanti sull’inesperto e aggressivo Guido Westerwelle. Ma, insomma, nulla che non fosse possibile esprimere bazzicando il quartiere politico di Berlino. Una buona lettura mattutina della stampa e il lavoro dei diplomatici, nella nuova ambasciata americana sulla Pariser Platz, è bello che espletato. Tranne per un caso: quello della talpa dell'Fdp che spifferava informazioni all'ambasciata Usa. Scoperta e silurata. Articolo su Lettera43.

giovedì, dicembre 02, 2010

Quarantatré


L'Allianz Arena di Monaco di Baviera. © plm

Stadi, la fine del romanticismo

Belli e moderni ma con i nomi che raccontano l'epopea delle aziende che li hanno costruiti o rinnovati o, semplicemente sponsorizzati. Sono gli stadi di calcio tedeschi. I tifosi li riempiono in massa ma cominciano a storcere il naso. Dall'Allianz-Arena di Monaco alla Trolli-Arena di Fürth, dedicata a una caramella gommosa, fino al caso più recente: lo stadio di Dresda che potrebbe chiamarsi Glücksgas-Stadion, con sinistri rimandi a un triste passato tedesco. Articolo su Lettera43.

mercoledì, dicembre 01, 2010

Stuttgart 21 e il modello Geißler

Il mediatore ha parlato: Stuttgart 21, il progetto della nuova stazione ferroviaria sotterranea di Stoccarda s'ha da fare. Con modifiche e accorgimenti. Le proteste degli oppositori sono riprese, ma il consiglio di mediazione guidato dall'ottantenne Heiner Geißler può diventare un modello per coinvolgere i cittadini nelle scelte sulle grandi opere. A patto di farlo per tempo. Articolo su Lettera43.