sabato, giugno 30, 2007

Il Veltroni sottovalutato

Attenzione: post lungo.

Intervengo ormai raramente sulle vicende politiche italiane. La distanza non aiuta a comprendere a fondo la portata degli avvenimenti. Tuttavia, la decisione di Walter Veltroni di assumere la guida del PD e di candidarsi a premier alle prossime elezioni, mi è apparsa subito come una svolta per la politica interna. Al di là di quello che avrebbe detto o non detto nel discorso di Torino. E ben oltre la portata della nascita del partito democratico, che è un'operazione ancora piena di insidie e di incertezze, che lascia pericolosamente scoperto il lato a sinistra della politica italiana e che tuttavia una qualche scossa l'aveva creata. Non per l'immediato, semmai per il futuro. Ora però il partito democratico ha un volto e un'anima che ne riassume le diversità e le complessità. Ha il volto e l'anima di un politico esperto, che obbliga il centrodestra a quel salto generazionale che, a mio avviso, avrebbe dovuto già compiere nei mesi passati. Non l'ha fatto e oggi si trova a dover rincorrere, sia sulla proposta politica (il rassemblement unitario), sia su quella della leadership. Ho letto sbadatamente le reazioni dei politici e della stampa vicina al centrodestra e non mi pare che si sia avvertita la novità dell'opzione-Veltroni. Sono prevalse le battute, gli slogan, le analisi scontate. Ricordo a chi ha la memoria corta che fu proprio la mancata percezione della forza della discesa in campo di Silvio Berlusconi, nell'inverno del 1994, a far sbarellare la formidabile macchina da guerra di Achille Occhetto. Ora la storia sembra ripetersi, alla rovescia. Riprendo qui di seguito (e per intero) una delle poche analisi che mi pare centrino bene la questione, anche in riferimento alle reazioni del centrodestra. E' pubblicata sul Foglio di oggi ma, forse, non a caso è scritta da un giornalista non di destra. E' scritta da Lanfranco Pace, s'intitola "Tutto quello che i berluscones non vogliono ma dovrebbero vedere di W". Buona lettura.

"Quando un generale non vuol vedere che l’avversario ha messo in campo nuove armi e mezzi più moderni, continua a cullarsi in una valutazione sbagliata dei rapporti di forza, si ostina a scommettere sulla tenuta di posizioni considerate inespugnabili e sulla bontà di tattiche collaudate, accade che la sua armata partita al fronte cantando, con il fiore nella canna del fucile, finisca per perdere senza nemmeno aver sparato un colpo. E’ una “drôle de guerre”, quella che sta combattendo il centrodestra e se non s’interviene in fretta, l’esito infausto è garantito.

La scesa in campo di Veltroni è un avvenimento in sé, indipendentemente da quello che dice e da come lo dice. E’ un dato di discontinuità e un’accelerazione importante per tutto il sistema politico. La sua candidatura a leader del Partito democratico, a cui seguirà la costruzione meticolosa ma rapida della sua immagine come solo premier possibile del centrosinistra significa l’irruzione della guerra di movimento nella vecchia e logora guerra di trincea. Veltroni non è Blair: è Guderian che sta scaldando i motori dei carri. Non importa che avrebbe preferito rinviare l’attacco, che si è trovato spiazzato e messo spalle al muro dalla pressione dei cosiddetti amici. Ci sono uomini politici che decidono e agiscono in fretta e poi esitano, indietreggiano. Altri invece traccheggiano, stanno sul posto finché possono, poi però una volta deciso, vanno avanti spediti come treni.

Veltroni appartiene a questa categoria. Non è bene perciò che Silvio Berlusconi abbia liquidato il discorso del Lingotto con la spocchia del vecchio maresciallo di Francia, il petto appesantito dalle medaglie. Che il Giornale abbia titolato a tutta pagina “sans rire” che “il programma di Veltroni è copiare Berlusconi”: primo non è vero, secondo se fosse vero sarebbe ancora peggio per il centrodestra, terzo di cose così non gliene frega niente a nessuno. Duole infine che menti raffinate per di più di cari amici abbiano seguito piattamente, senza nemmeno un punto di domanda. Che senso ha scrivere che è tutto un carosello di suoni e luci nel paese che i caroselli li adora o ancora che l’America dove le primarie sono una cosa seria boccia il “candidato”, quando è noto che il nostro popolo ha come metro di giudizio il rispetto scrupoloso del meccanismo delle primarie? E infine tu quoque Vichi Festa, perché accusarlo di essere un parolaio, figlio della solita gnagnera del “vogliamo questo e il suo contrario”, soltanto perché in poco più di un’ora Veltroni ha detto che bisogna difendere l’ambiente, fare un patto tra le generazioni, costruire la Tav e le discariche, investire nella scuola dimenticando l’energia nucleare, l’età pensionabile, la critica del ribellismo locale e dello spirito del ’68? Ci vorrebbe un vero cretino per uscire dalla tana, presentarsi al primo beauty contest e mettersi a straparlare di date, cifre e impegni, senza nemmeno aver incassato l’elezione a segretario, ma tutto si può dire di Veltroni tranne che sia un cretino.

Il rischio è che le belle parole e le facili polemiche demagogiche avvalorino questo clima di stolta euforia che si avverte intorno al Polo, per il Prodi non più bollito ma brasato, per il governo sempre più mal visto, per il nord dove si giura che gli altri non passeranno mai. Quei famosi dieci punti in più, Berlusconi dovrebbe essere il primo a sapere che come sono venuti se ne vanno, magari in poche settimane, perché conquistare e tenere è sempre difficile. Veltroni non è Blair? E allora? Berlusconi ha i capelli cotonati, non è figlia di un droghiere e non porta la borsetta al braccio, ma la sua strada l’ha fatta. Veltroni non è un ossimoro. Non è la coniugazione degli opposti. E non è nemmeno buono, comunque non particolarmente e non più di tanti altri. E’ un politico navigato e abile, che a torto o a ragione sa far sognare chi ha bisogno di sognare.

Si muove con la prudenza di un indiano, perché sa perfettamente che in questo paese, come d’altronde in Francia, una politica costruita attorno all’agenda Giavazzi-Ichino-Salvati e quanti altri sarebbe impallinata al primo passo. Il riformismo di principio, moderno, democratico e liberale non sarà mai un pilastro, al massimo qualche vaso di gerani per abbellire finestre e balconi. Il resto va conquistato pezzo a pezzo di volta in volta, in un negoziato sfibrante e permanente. Per questo lo strumento più importante per governare, l’unico che forse paga, è dire sempre la verità a tutti. Sarkozy l’ha capito. Ora lo ha capito anche Veltroni. Sarebbe ora che lo capisse anche la destra italiana".

venerdì, giugno 29, 2007

Alexanderplatz. L'orrore nazista ad alta quota

Da un po’ di tempo non è più vero che la Germania non riesca a fare i conti con il proprio passato. Man mano che ci si allontana temporalmente dagli eventi, anche il nazismo non è più un periodo tabù. Libri, dibattiti televisivi, ricostruzioni cinematografiche aiutano a ricostruire criticamente la storia patria nella sua interezza, senza più buchi neri. Le generazioni più giovani sembrano in grado di guardare agli orrori di quel periodo senza complessi e senza giustificazioni. Così negli ultimi anni una serie di musei di documentazione [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Ricambi generazionali

David Miliband, il nuovo ministro degli Esteri britannico nominato dal premier Gordon Brown, ha 41 anni. L'età media dei ministri è di 49 anni. Due di loro hanno meno di 40 anni. Uno solo ha oltrepassato i 60. A proposito, sono tutti politici, non hombres nuevos.

giovedì, giugno 28, 2007

E' arrivato un bastimento carico di...

... paperelle.

Cento anni di KaDeWe, la vertina dell'Occidente

Quando ad aprile saranno completati gli ultimi lavori di maquillage, il Grande Magazzino d’Occidente si presenterà tutto imbellettato e sfavillante per il suo centesimo compleanno. La Tauentzienstrasse luccicherà di strass e paillettes e Berlino tornerà a vivere, per qualche giorno, l’atmosfera bohémien degli anni Venti o quella elegante degli anni Sessanta. Specchio della trasgressione o vetrina dell’Occidente, a seconda del decennio del secolo passato prescelto [... continua su Ideazione].

Standing ovations

Per Angela Merkel a Bruxelles nel discorso di chiusura del semestre di presidenza europeo. Per Tony Blair alla Camera dei Comuni nell'ultimo discorso da premier. Dall'Italia pare di no per Walter Veltroni al Lingotto, anche se al padrone del Lingotto l'intervento è piaciuto.

mercoledì, giugno 27, 2007

Il cuore dei Balcani

Bell'articolo di Rodolfo Bastianelli su Ideazione. Riguarda un paese piccolo nel cuore dei Balcani, la Bosnia, i cui fragili equilibri sono però essenziali per la stabilità della regione e dell'Europa. Si tratta di paesi che facilmente dimentichiamo, salvo poi tornare ad occuparcene quando una crisi diviene irreversibile. Per noi italiani, che dei Balcani siamo vicini di casa, questo oblio è ancor più grave (qualche anno fa la Rai chiuse inspiegabilmente la redazione di Belgrado spedendo il corrispondente Remondino a seguire quell'area da Berlino, cioè con gli occhi dei nostri maggiori concorrenti nei Balcani). Bastianelli prova a rinfrescarci la memoria.

Alexanderplatz. L'oro salato della Baviera

Si può fare a meno dell’oro, ma non del sale. Il motto è scolpito a lettere cubitali all’ingresso della miniera di sale di Berchtesgaden ed era tanto più valido nei secoli scorsi, quando non esistevano i sistemi di refrigerazione e tutti gli alimenti (a partire dal burro e dalla carne) venivano conservati sotto una sottile coltre di granelli bianchi [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Ora stiamo esagerando

Va bene il fresco, ma 13 gradi a mezzogiorno del 27 giugno, forse, sono un po' pochini. Fermate il termometro, voglio scendere.

Se l'Europa vuol ripartire

L'Europa a densità variabile e con le frontiere mobili, l'Europa a più velocità, l'Europa cornice entro i cui confini si muovono realtà molteplici, l'Europa che dialoga con i suoi vicini organizzando nuove forme di cooperazione. La questione dei paesi borderline, Ucraina, Moldova ma anche la Turchia. Insomma, l'Europa che riparte (se vuol ripartire) nell'analisi di uno che ne capisce, Sandro Gozi sull'Indipendente.

Gli fa paura

Lette queste dichiarazioni un po' banalotte, c'è da dire che Veltroni gli fa proprio paura a Berlusconi, altroché. Se pensano di rispondergli con la Brambilla, a destra stanno freschi. Semmai è più sottile l'ironia di Francesco Cossiga (ah, già, ma anche lui è un politico navigato, non risponde alla retorica dell'hombre nuevo). O quella di una blogger come Krillix. A sinistra, invece, è Padoa Schioppa che comincia a far paura: non tiene il punto e diventa difficile capire dove stia la differenza con il Tremonti della finanza creativa.

I dolori della giovane Slovenia

E' stato il caso di successo tra i dodici paesi dell'allargamento. Ha avuto le pagelle migliori in tutti i dossier comunitari. Ha raggiunto per prima i criteri economico-finanziari per entrare nell'area dell'euro. Sarà il primo paese est-europeo a guidare un semestre di presidenza, dal gennaio 2008. Però oggi, la Slovenia, sta vivendo una crisi istituzionale che rischia di pregiudicare i bei risultati raggiunti finora.

Haider non parla sloveno

In Alto Adige l'Austria ha ottenuto che i cartelli stradali fossero bilingue, in italiano e in tedesco. Cosa giustissima. Ma lo stesso diritto, Haider non vuole concederlo alla minoranza slovena. Da quando la sua stella populista s'è spenta a livello nazionale, il belloccio leader liberale s'è rifugiato nella sua Carinzia, dove governa anche con qualche successo. Il vizio però è rimasto sempre quello, e Haider di minoranze proprio non vuol sentirne parlare. Il presidente federale Heinz Fischer, però, non dispera di fargli cambiare idea. Anche perché di bilinguismo parla pure la Costituzione.

Croazia, passi avanti verso l'Unione Europea

L'Europa fa il pesce in barile con la Turchia, mentre da Germania e Francia crescono i segnali per un congelamento del processo di integrazione. Disco verde, invece, per la Croazia: se continua così, l'ingresso nell'Unione potrebbe avvenire nel 2009.

Il mercoledì delle sinistre

In Italia è il giorno di Walter Veltroni. Nel discorso di Torino metterà a nudo il suo programma per il Partito democratico e per il futuro governo. In Gran Bretagna è il giorno di Gordon Brown, che entra ufficialmente a Downing Street dopo l'era di Tony Blair.

martedì, giugno 26, 2007

Alexanderplatz. Berlino sul grande schermo

E’ stata una buona idea, ieri, lanciare la proposta di una serie di articoli che raccontassero Berlino (e più in generale la Germania e le nazioni limitrofe) con un intento di servizio verso coloro che si apprestano a fare le vacanze da queste parti. Lo faremo cercando di offrire angolature originali [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Ostalgie


Auferstanden aus Ruinen in versione rock.

lunedì, giugno 25, 2007

Pagherò, oh sì che pagherò

Lo so che tra qualche mese la pagherò. Lo so che quando arriveranno i morsi del gelo dovrò subire ritorsioni inaudite. Lo so che quando a novembre mi sarò dimenticato come è fatto il sole chiederò perdono in ginocchio. E lo so che la gioia della neve a dicembre sarà di fatto annullata dal ghiaccio che penetrerà dentro le mie ossa, e allora voi italici vi divertirete alle mie spalle. So tutto. Però, per il momento, a voi carissimi che bollite tra i 35 e i 45 gradi, fatemelo dire, sommessamente, silenziosamente, quasi in punta di piedi: qui ci sono 20 gradi e si sta da Dio.

Alexanderplatz. Malinconia a Zuckerfabrik

Apriamo la settimana con un tema più leggero. L’estate è ormai iniziata, il caldo incombe e la mente vola già verso le vacanze. Salvo casi particolari, Alexanderplatz prenderà dunque un tono più leggero anche nelle prossime settimane, magari provando a suggerire ai futuri vacanzieri luoghi, città e segreti delle regioni tradizionalmente oggetto di osservazione di questa rubrica [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

sabato, giugno 23, 2007

Forza Alinghi

Qui si tifa Svizzera (e un po' anche Italia).

South Stream, il gasdotto che venne dal freddo

Il nome non porta molto bene, almeno da noi dove Stream in verità ricorda il più strampalato esperimento di tv satellitare a pagamento (servito solo a Murdoch per mettere un primo piede nell'emittenza italiana). Ma questa è solo una battuta. South Stream è invece il nuovo gasdotto che trasporterà gas dalla Russia all'Europa attraverso il Mar Nero e la Bulgaria. Un terzo braccio che promette di soddisfare le esigenze energetiche del Continente ed evitare una crisi di approvvigionamento nel 2015. Il progetto è firmato Eni-Gazprom, che rafforzano così la loro cooperazione. Francamente siamo diventati molto, molto scettici sui continui allarmismi che si susseguono circa la scarsità degli approvvigionamenti energetici futuri e ci piacerebbe che almeno un po' degli investimenti che vengono fatti sulle risorse tradizionali venissero dirottati per finanziare lo sviluppo delle energie pulite. Però questo progetto ci pare molto importante e, da appassionati di geopolitica, ci divertiamo per il momento a seguire con la mente il percorso dei tubi. Dalla costa russa di Beregovaya si tuffano nel Mar Nero a profondità inaudite (oltre 2mila metri), poi riemergono sulla costa bulgara, immaginiamo dalle parti di Burgas o Varga. Da lì, divisione in due tronconi. Uno verso l'Austria attraverso i Balcani, l'altro verso l'Italia, in direzione Otranto attraverso la Grecia e l'Adriatico. Almeno avremo risparmiato un po' di inutili rigassificatori, navi gasiere e piattaforme logistiche.

Orgoglio gay

Sfilata a Berlino dell'orgoglio gay. Sotto la pioggia, 400mila partecipanti hanno colorato il centro cittadino. Una manifestazione normalissima, nessuno ha protestato, neppure la chiesa. La cosa non farebbe neppure tanto notizia, se questo non fosse un blog letto anche in Italia.

Ringrazio e ricambio

E' il giorno degli scambi. E allora ringrazio Isa per il suo post gentile sulla rubrica Alexanderplatz (sì, mi sono trasferito a Berlino da un paio di mesi) e ricambio la gentilezza sull'articolo gastronomico invitando tutti i lettori di Walking Class ad approfondire le bontà culinarie della regione di Stoccarda sul suo blog. Vi assicuro che pur essendo ben predisposto, quando sono capitato da quelle parti sono rimasto davvero colpito dalla qualità della cucina del Baden-Württemberg. Per cui, dopo esservi fatti venire l'acquolina in bocca, fatevi un bel viaggio a Stoccarda e dintorni.

Esordio sull'Indipendente: i gemelli rompiscatole

A Ideazione e Foglio si aggiunge anche la collaborazione con l'Indipendente, testata che ha attraversato diverse peripezie prima di finire nelle sapienti mani di Antonio Galdo, giornalista proveniente da Mattino di Napoli e Panorama. La redazione estera è guidata da Enrico Singer, a lungo corrispondente da Bruxelles per la Stampa. Il giornale ha dunque guide esperte, e si vede. Linea editoriale battagliera ma sobria, una posizione veramente moderata alla ricerca di equilibri nuovi nella politica italiana (e nel centrodestra). E un'attenzione non provinciale per gli affari esteri. Il mio primo articolo scritto da Berlino è di fatto un ritratto dei gemelli terribili di Varsavia: le loro mattane, le legittime preoccupazioni, gli eccessi verbali, il gioco delle parti nella difesa ad oltranza dell'interesse nazionale. L'accesso online all'Indipendente è a pagamento. Dunque, anche in questo caso gli articoli scritti compariranno su questo blog con alcuni rispettosi giorni di ritardo. Per il momento, magari, collegatevi all'homepage del giornale per ascoltare l'interessante intervista video allo storico Borislaw Geremek, oggi eurodeputato liberale, sulla posizione tenuta dalla Polonia al vertice di Bruxelles.

Sentimentalmente parlando

E' un blog di grande pregio Viaggio sentimentale di un folletto. Erano settimane che cercavo uno spunto per segnalarlo ai lettori di Walking Class, ma gli spunti erano tanti e il tempo, aihmé, tiranno. Così oggi mi sono deciso e ve lo segnalo attraverso un leggero e divertente percorso che fa tra gli omini dei semafori pedonali in Germania. Dell'argomento i lettori di Walking Class sanno già più di qualcosa, anche perché dell'Ampelmann dell'Est abbiamo fatto il simbolo di questo blog. Ma il folletto, come suo solito, allarga e approfondisce. Partite dal semaforo ma tornate a visitarlo abbastanza spesso, perché la sua curiosità è una molla potente che lo spinge a interessarsi di cose varie, originali e interessanti. Ad esempio, qualche tempo fa aveva iniziato a tradurre un saggio del professore sui rapporti tedesco-polacchi, tornati di particolare attualità in questi giorni. Qui c'erano le prime puntate: la prima, la seconda e la terza. Spero sempre che la traduzione continui. Ultime due segnalazioni: il suo archivio su Berlino e l'imperdibile ricetta del Mohnkuchen.

Meteo

Pare che in Italia faccia davvero un caldo pazzesco. Arrivano notizie dai 36 gradi in su, fino ai 40 della mia Puglia. L'ultimo giorno di Roma era stato afoso e infernale. Dicono che questo caldo umido stia asfissiando tutta l'Europa sud-orientale: si boccheggia ad Atene, a Istanbul, a Sofia, a Tirana, a Bucarest. Arrivano notizie di condizionatori a palla, di gente che non esce di casa, di notti sudate e insonni. Solo per dire che qui a Berlino piove da giorni e ci sono 17 gradi. E si respira bene.

Piani quattordicennali

Poi dite che in Europa non ci prepariamo per tempo. Sono già stati previsti tutti i semestri di presidenza europei fino al 2020. Dopo la Germania è il turno del Portogallo, nel cui semestre si svolgerà la conferenza intergovernativa per il nuovo mini-trattato. Seguirà la Slovenia che esordirà per conto dei paesi della cosiddetta Nuova Europa. A Sarkozy toccherà la scena nella seconda metà del 2008. Festeggeremo il nuovo trattato europeo nel 2009 a Praga o a Stoccolma? Chissà se nel 2011, in Polonia, ci saranno ancora i gemelli Kaczynski. Ci si augura che nel 2012 Cipro possa festeggiare un'isola senza più muri. L'Italia governerà nel 2014 l'avvio della fase sperimentale del nuovo sistema di voto a maggioranza. Voteremo nel Consiglio europeo definitivamente senza radici quadrate nel 2017 sotto il sole di Malta o sotto la pioggia di Londra. Incroceremo nel 2018 le dita per la prima presidenza della Bulgaria. E le incroceremo di nuovo nel 2019 per quella rumena. Poi, tutti a battere i denti nell'inverno finlandese del 2020.

Cattolici e protestanti

Tony Blair è in Vaticano per una visita da Benedetto XVI. Pare sia in procinto di convertirsi al cattolicesimo, un percorso al quale avrebbe contribuito in maniera decisiva la moglie, cattolica praticante sin dai tempi dell'Università. Nel colloquio con il Pontefice si parlerà infatti di battesimo e comunione. La conversione, tuttavia, avverrà solo dopo che Blair avrà ceduto ruolo e poteri di premier a Gordon Brown.

I cattolicissimi gemelli Kaczynski, invece, sembrano aver dimenticato il precetto cattolico di porgere l'altra guancia e hanno condotto una trattativa senza cedimenti nel vertice europeo di Bruxelles. Chi aveva sperato in una versione ecumenica dei due gemelli aveva fatto male i propri calcoli. I due hanno cavalcato sino all'ultimo la protesta euroscettica contro l'Unione Europea, anche se strumentalmente, solo con l'intento di prolungare il più a lungo possibile il potere di veto sulle decisioni del Consiglio.

Divertente dunque il commento odierno del quotidiano di sinistra berlinese Tageszeitung (TAZ) che nomina Tony Blair miglior cattolico della settimana e i gemelli Kaczynski migliori protestanti.

venerdì, giugno 22, 2007

Bruxelles, sul filo del rasoio

Trattative fino all'ultimo minuto per l'accordo sul mini-trattato europeo. Le posizioni restano distanti, soprattutto con la Polonia, il compromesso di cui parlavano alcuni siti online ancora non c'è ma i colloqui proseguono.

Ultimora. Trattative naufragate. La Polonia non cede. Angela Merkel propone di andare alla conferenza intergovernativa senza l'unanimità. Sancito il fallimento del vertice di Bruxelles.

Dall sito della BBC il divertente reportage della giornata.

Ultimora 2. Si torna a trattare nella notte. E l'accordo viene raggiunto. I dettagli su Sole 24 Ore, Corriere e Repubblica.

Nuovo allarme terrorismo in Germania

Non è la prima volta, negli ultimi tempi, che il ministero degli Interni lancia allarmi circa un possibile attacco terroristico in Germania. L'ultimo segnale, poco prima del G8 di Heiligendamm. Chi conosce la serietà e l'esperienza di Wolfgang Schäuble sa che il ministro ci pensa sempre due volte prima di allarmare la popolazione. Dunque i ripetuti richiami vanno presi maledettamente sul serio, a meno di non voler dar credito a quanti considerano tutto questo una strategia di allarmismo utile ad altri scopi. Noi preferiamo lasciare la dietrologia agli appassionati del genere e limitarci a riportare le notizie così come le forniscono le fonti ufficiali. Che se ne assumono tutta la responsabilità. E la notizia è appunto l'innalzamento delle misure di sicurezza in tutto il paese per l'accresciuto rischio di un attentato terroristico in Germania. I segnali giungono dal Pakistan, dove sono state arrestate due persone, e Afghanistan dove la minaccia contro i soldati tedeschi è paragonata a quella di americani e inglesi. Le minacce, sia contro i soldati in Afghanistan sia contro il territorio tedesco, sono considerate serie e i segnali sono simili a quelli che precedettero l'11 settembre.

Il commissario alla giustizia europeo Franco Frattini (toh, chi si rivede) rilancia l'allarme a livello europeo.

Alexanderplatz. Il mondo in tavola

Una delle curiosità della Germania è la presenza massiccia della ristorazione di altre nazioni. Il paese è ricco di etnie diverse, un’immigrazione molto spesso di lunga data e ben integrata nel tessuto economico e sociale. E un ristorante è sempre il passo più semplice per avviare un’attività economica nel paese ospitante [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

giovedì, giugno 21, 2007

Austria, il gioco delle spie

Come ai bei vecchi tempi, Vienna sembra tornata ad essere una sorta di punto di passaggio delle spie, da Est e da Ovest. Le autorità austriache hanno tuttavia rilasciato il funzionario russo di un'agenzia spaziale arrestato lo scorso 11 giugno alla stazione ferroviaria di Salisburgo con l'accusa di aver ricevuto informazioni sensibili da un funzionario austriaco, arrestato pure lui. Mosca aveva protestato ufficialmente, chiedendo il rilascio del proprio funzionario. Walking Class, ingordo lettore di spy stories, va matto per questi racconti. E stavolta non c'era neppure uno Scaramella a mandare a puttane il finale. Poganka, da Bonn, ci fa sapere, tuttavia, che i bei vecchi tempi non sono mai terminati.

Australia, paradisi perduti

Nei territori degli aborigeni dell'Australia del Nord saranno banditi alcol e pornografia. L'obiettivo delle autorità è di stroncare il fenomeno degli abusi infantili, dovuto proprio a povertà e consumo di alcol. Le violenze contro i bambini sono divenute un'emergenza nazionale di queste aree, ha detto il primo ministro australiano John Howard. Sulla questione un reportage della BBC.

Airbus torna a volare

Pioggia di ordini per Airbus nella giornata inaugurale del salone di Parigi. Tra acquisti confermati e nuove prenotazioni, il consorzio europeo chiude con 294 aerei venduti. Un colpo assestato alla concorrenza americana della Boing e una boccata d'ossigeno dopo tanti anni difficili.

Alexanderplatz. Nuovo trattato e incubi polacchi

I lettori di questa rubrica non saranno sorpresi dal fatto che la riuscita del vertice europeo che si apre oggi a Bruxelles e che chiude il semestre di presidenza tedesco si giochi sull’opportunità di una radice quadrata. Ne avevamo parlato due settimane fa, evidenziando come sulla strada dell’accordo per il nuovo mini-trattato europeo la Polonia dei gemelli Kaczynski [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

mercoledì, giugno 20, 2007

Ambiente, Cina maglia nera

Una buona politica per affrontare il cambiamento climatico non può però più prescindere dal coinvolgimento di paesi grandi e inquinanti come India e Cina, alle prese con uno sviluppo economico impetuoso. La Cina ha ormai assunto la maglia nera mondiale in tema ambientale come testimonia l'ultimo rapporto di Eurostat, reso noto oggi. E come conferma la notizia riportata da Rampini su Repubblica della costruzione di un'autostrada fino in cima all'Everest, il tetto del mondo. Sarebbe il caso che qualche verde andasse a protestare, se glielo permettono.

Cambiamenti climatici: governi contro industriali

La commissione europea varerà domani un piano massiccio di interventi per affrontare gli effetti che il cambiamento climatico avrà sull'Europa. Su questo tema i governi nazionali tendono a convergere verso l'adozione di soluzioni drastiche e non sembrano dare credito a quanti sostengono che vi sia un eccesso di allarmismo. Se si passa dai governi al mondo imprenditoriale, le posizioni cambiano. E gli industriali sembrano disposti a una vera e propria resistenza contro le soluzioni proposte dai politici. E' il caso della Germania, dove la cancelliera Angela Merkel ha assunto la guida della battaglia ambientalista fino a scontrarsi con la confindustria tedesca. Che l'accusa di scarso realismo e le chiede di ripensare la politica nucleare del paese.

Il lato buono del cambiamento climatico

Sulle spiagge del baltico tedesco (che qui si chiama Ostsee) prevedono stagioni estive in stile riviera.

Cipro e Malta nell'euro

Quando dall'anno prossimo vi ritroverete in mano le monete di euro cipriote e maltesi, non pensate a una contraffazione. In Eurolandia, dopo la Slovenia, è il turno di Cipro e Malta. Fatto curioso che tra i nuovi membri siano proprio gli Stati più piccoli a raggiungere per primi il traguardo della moneta unica.

Mr. Gorbaciov, tear down this Wall


Sono passati pochi giorni dal ventesimo anniversario del discorso più dirompente mai pronunciato da un presidente americano a Berlino. No, non era l'"Ich bin ein Berliner" di JFK.

Alexanderplatz. SPD sempre più in rosso

In assenza di elezioni, per tenere il polso della fase attuale della politica interna tedesca ci si deve affidare alle indicazioni dei sondaggi. In Germania ci sono molti istituti di qualità che, in collaborazione con tv o giornali, offrono periodicamente (e in alcuni casi settimanalmente) la fotografia degli umori dell’elettorato [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

martedì, giugno 19, 2007

Alexanderplatz. Knut resta la star incontrastata

Lui è la star incontrastata, un batuffolo bianco abbandonato dalla madre e salvato da Thomas Dörflein, il padre adottivo, umano, con una barba scura scura. Lui è Knut, l’orsetto dello zoo di Berlino che ha conquistato il cuore di piccoli e grandi e le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Una vera e propria macchina da soldi [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

lunedì, giugno 18, 2007

Alexanderplatz. Passaggio a Nordest

E’ possibile abbandonare i cliché un po’ vecchiotti e raccontare le emozioni degli abitanti dei paesi est-europei che da quasi vent’anni si sono aperti all’Europa? Passare cioè dallo stereotipo dell’idraulico polacco ai cittadini in carne e ossa? E’ possibile. Basta volerlo. Può così capitare di incontrare a Berlino un gruppo di giovani artisti lettoni provenienti dall’Accademia delle Arti di Riga [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

sabato, giugno 16, 2007

Esordio sul Foglio: Berlino e la Bild

A Ideazione si aggiunge da oggi la collaborazione con Il Foglio. Per il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara racconteremo ogni tanto alcuni aspetti della politica, della cultura e del costume tedeschi e ci allargheremo alle regioni dell'Europa centro-orientale e della Scandinavia. Più o meno le aree di interesse che ritrovate su questo blog. Nell'edizione odierna del sabato, l'articolo è dedicato alla Bild, la sua storia, le curiosità legate al trasferimento della redazione centrale da Amburgo a Berlino. Per chi ha accesso all'archivio telematico del Foglio, l'articolo lo trovate ricercando l'edizione di oggi, sabato 16 giugno 2007, nella colonna di apertura della seconda pagina, dunque a sinistra. Gli articoli pubblicati sul Foglio, verranno ripubblicati su questo blog con qualche giorno di ritardo.

venerdì, giugno 15, 2007

Alexanderplatz. Studi italiani sull'Europa dell'Est

La politica estera italiana sembra aver dimenticato la sua sponda orientale europea. A parte gli interessi legati al gas russo, il resto è diventato terra incognita. Eppure, nella graduatoria degli interessi nazionali, le regioni ad est dell’asse che va dal Baltico all’Adriatico sono state tradizionalmente al centro delle nostre politiche. Come la politica, anche l’informazione pare aver steso un velo di silenzio [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

giovedì, giugno 14, 2007

Alexanderplatz. Condannati alla Grosse Koalition

A conferma dell’analisi sulla politica interna tedesca fatta ieri su Alexanderplatz, giungono oggi i risultati del sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato dal prestigioso istituto demoscopico Allensbach. Se nel dettaglio sono rintracciabili piccole ma significanti variazioni, a livello generale emerge la fotografia di uno stallo soprattutto per quel che riguarda soluzioni governative alternative alla Grosse Koalition [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

mercoledì, giugno 13, 2007

Alexanderplatz. Luci internazionali ombre interne

Angela Merkel è sugli scudi. Il G8 è passato con una nuova consacrazione per la sua “diplomazia del cardigan”, quel modo sobrio e morbido e tuttavia efficace di raggiungere compromessi impossibili e di trasformarli in svolte. Non svolte epocali, perché quelle sono piene di parole e retorica ma vuote, terribilmente vuote di fatti concreti. Ma passi in avanti, lenti e costanti, che rilanciano la “via europea” [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

martedì, giugno 12, 2007

Alexanderplatz. Notti bianche dell'Europa nordica

Quello attorno al solstizio d’estate è uno dei periodi più affascinanti da trascorrere nelle regioni settentrionali d’Europa. Le cosiddette notti bianche hanno una lunga storia letteraria che affonda le radici nelle saghe islandesi e, in secoli più vicini a noi, sono state raccontate dal genio romanzesco dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

lunedì, giugno 11, 2007

La cassa

La telefonata di Massimo D'Alema.

La casta

L'ambulanza di Gustavo Selva.

Alexanderplatz. La Tav europea nasce senza l'Italia

Sabato scorso è stato il giorno dell’inaugurazione. E come tutte le “premiere”, festoni, palloncini, discorsi ufficiali e champagne (in questo caso anche un po’ di sekt) fanno da contorno ai primi cigolii sulle rotaie. Se non fossimo all’inizio del Ventunesimo secolo, nell’era dei voli low cost che trasferiscono migliaia di persone al giorno da un capo all’altro dell’Europa in poche ore, potremmo anche immaginare le locomotive che sbuffano, lasciando le stazioni di partenza, portandosi appresso il sogno del progresso e dell’avvenire [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Ideazione. L'Eta senza veli di Enzo Reale

In Spagna la tregua con l'Eta s'è rotta e le conseguenze saranno difficili. Enzo Reale su Ideazione analizza a fondo e criticamente la politica di Zapatero verso l'Eta e gli errori commessi in questi anni.

Richtung Italien


Settimana italiana. Gli aggiornamenti saranno molto più rari. Ad ogni modo, se salta il link da Walking Class, Alexanderplatz prosegue sempre su Ideazione.

venerdì, giugno 08, 2007

Il nonno del G8

Sempre a proposito di generazioni di politici, ecco l'età dei partecipanti al vertice del G8 che si è appena chiuso ad Heiligendamm. Il nonno è, manco a dirlo, Romano Prodi. Onde evitare solite diatribe tra guelfi e ghibellini, diciamo subito che se ci fosse stato Silvio Berlusconi sarebbe stato anche peggio perché avremmo accumulato altri 3 anni. Qui abbiamo tante volte evitato il giovanilismo a buon mercato, lamentando per l'Italia non solo la mancanza di ricambio politico ma anche - troppo spesso - la bassa qualità di questo ricambio. E tuttavia una volta sfottevamo i leader sovietici, invece adesso...

Eccoli in fila, in ordine di età crescente: Stephen Harper (48, Canada), Jose Manuel Barroso (51, Unione Europea), Nicolas Sarkozy (52, Francia), Angela Merkel (52, Germania), Shinzo Abe (52, Giappone) , Vladimir Putin (54, Russia), Tony Blair (54, Gran Bretagna), George W. Bush (60, Stati Uniti), Romano Prodi (67, Italia).

Tutti pazzi per Angie

Qui il riflesso del G8 si è trasformato in un grande successo d'immagine per la cancelliera. Ne esce rafforzata la sua capacità organizzativa, il fatto di prepararsi a fondo sulle questioni, di saper far gruppo con i collaboratori (cosa che non le veniva riconosciuta, invece, quando guidava il partito) e di lavorare al fianco gli interlocutori con sapienza diplomatica. Il quotidiano economico Handelsblatt la nomina star del vertice, la Bild naturalmente esagera eleggendola Miss Mondo.

Ideazione. La Cina raccontata da Elisa Borghi

Ideazione pubblica il reportage dalla Cina di Elisa Borghi, giovane giornalista italiana appassionata di viaggi e di Asia. Elisa la potete leggere tutti i giorni o quasi sull'Opinione, quotidiano nel quale lavora alla redazione di politica interna. La passione per quel mondo lontano l'ha portata invece sulle pagine elettroniche del bimestrale dove racconta le esperienze del suo ultimo viaggio. E' il primo di una serie di articoli.

E' tornato Lapo

Non male questo Lapo rigenerato a New York.

Alexanderplatz. G8, compromesso sul clima

Alla fine il compromesso è arrivato e con esso anche qualche passo in avanti nella lotta contro il cambiamento climatico. L’atmosfera di pessimismo della immediata vigilia s’è dissolta e, per la prima volta, gli Stati Uniti di Bush sollevano il muro opposto sinora al confronto con i partner europei. Ma siamo ancora alle parole e alle dichiarazioni di principio [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

giovedì, giugno 07, 2007

The Zimmers kommen!


The Zimmers, il gruppo rock dei vecchietti inglesi che sta spopolando su YouTube (qui sopra il video) arriva a Berlino il 27 ottobre prossimo. Ma potrebbe presentarsi senza uno dei suoi leader, Buster Martin, 100 anni suonati. Per definire il viaggio, gli organizzatori hanno richiesto il passaporto di tutti i nonnetti, ma Martin il passaporto non l'ha mai avuto. Emigrato all'inizio del Ventesimo secolo dai paesi baschi, Martin vive in Inghilterra come il più vecchio clandestino del paese. Ma siamo sicuri che i doganieri tedeschi chiuderanno un occhio.

G8, ma Cécilia se n'è andata

Breve e fulminante apparizione di Cécilia Sarkozy fra i grandi della terra ad Heiligendamm. Ieri sera, alla cena di gala, era la più bella di tutte con un vestitino nero elegante e osé che nessun'altra si sarebbe potuta permettere. Ma oggi, come si vede dalla foto, è già volata via, lasciando il resto delle First Ladies a fare da balia all'unico First Man, il professore di chimica Joachim Sauer. Per il compleanno di una delle figlie, dicono. In realtà crediamo proprio che ne avesse abbastanza del bunker di Heiligendamm.

Ue e Serbia riprendono i colloqui

L'Unione Europea sta per riprendere i colloqui con il governo serbo in vista di legami più stretti, a seguito della collaborazione di Belgrado con il tribunale per i crimini di guerra dell'Onu. Riprende dunque il lungo percorso della Serbia verso Bruxelles.

Bellicapelli

"E va bene, ha ragione Padoa-Schioppa, non abbiamo l’ambizione nazionale, o ce l’abbiamo timida, l’orgoglio scarseggia e perciò l’Italia sta in surplace. E sarà anche diventato ministro, Padoa-Schioppa, dopo un decennio dove altro che ambizione timida, il massimo della moda era di girare il mondo raccontando quanto il nostro fosse un paese di merda, d’altra parte se ha ragione ha ragione. Ed è quindi il momento di reagire. L’India, per esempio. Campeggiava ieri sui giornali che l’India lancerà la Citycat. E via col coro. Ma che bravi gli indiani che fanno la macchina ad aria compressa, col pieno che costerà due euro, ma che dinamici, che innovativi questi indiani, ma che di qua e che di là. Bene, qui in Italia la macchina ad aria compressa non l’abbiamo inventata. Non ci è venuto. E allora? Restiamo pure fermi all’aria, se proprio preferiscono. Per fare modestamente presente ai signori che dormono sui chiodi che noi, qui in Italia, dirigiamo la Fiat, guidiamo Confindustria, facciamo correre le Ferrari e ridiamo speranza al paese, tutto con un unico pallone gonfiato".

Andrea's Version (Il Foglio), 7 giugno 2007

Perché è caduto il muro di Berlino/2

Perché è caduto il muro di Berlino/1

Alexanderplatz. I tedeschi e l'emergenza peso

La classifica era uscita poco più di un mese fa: i tedeschi sono i più ciccioni d'Europa, le tedesche le più ciccione. Tanto per fare un parallelo con l'Italia, le italiane erano risultate le più magre, in fondo alla classifica, e gli italiani avevano conquistato un autorevole terz'ultimo posto. Da allora, in Germania, oltre che della salute della Grosse Koalition e di quella del pianeta non si parla d'altro. Della salute del popolo teutonico [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Second Life

Che vita è, se pure quella è uguale a questa?

Tutto in una vocale

Meglio Quagliarella di Quagliariello.

mercoledì, giugno 06, 2007

Toccatemi tutto ma non il mio popcorn

G8 full coverage

Dalle tv tedesche: ARD, ZDF, NDR, N24.

Giovani CDU manifestano a favore del G8

Ci sono anche i manifestanti pro-G8. Sono i giovani cristiano-democratici che hanno sfilato per le strade di Amburgo recuperando un fortunato slogan dei Mondiali dello scorso anno: "Die Welt zu Gast bei Freunden", il mondo di casa fra amici. "Crediamo che i problemi della globalizzazione possano essere discussi e affrontati da incontri internazionali come questo" ha detto il responsabile dell'organizzazione giovanile della CDU. Hanno percorso un paio di chilometri nel centro della città anseatica. Ma siccome non hanno spaccato nulla, non hanno fatto una gran notizia.

G8, l'opinione di Helmut Schmidt

Pacato intervento dell'ex cancelliere tedesco, firma di punta del settimanale Die Zeit. Tre i punti centrali: l'assenza dal vertice di India e Cina, condanna delle proteste violente, realismo sul tema del cambiamento climatico.

Alexanderplatz. G8: clima, Africa e missili

Otto grandi paesi che possono parlare di alcune cose, confrontarsi su altre, alla fine decidere su poco. Questo è ormai il vertice del G8 e quello che si apre oggi in Germania non sfuggirà alla regola. Nuovi grandi emergono proprio in conseguenza di quella globalizzazione di cui il G8 è divenuto involontario simbolo: Cina, India e Brasile. Sono paesi che pongono anche problemi politici (la Cina autoritaria, ad esempio) ma tenerli fuori dal circolo degli incontri non può che ridurre la portata delle decisioni prese [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Aggiornamenti sul G8 ad Heiligendamm su questo blog.

G8, nessun accordo sul clima

Una fonte della delegazione americana al G8 di Heiligendamm conferma le indiscrezioni delle ultime ore sulla questione del cambiamento climatico, che Angela Merkel aveva nesso al centro del vertice tedesco. Non ci sarà alcun accordo per la riduzione delle emissioni e, anzi, gli Usa respingono il piano della Merkel. La cancelliera stessa, negli ultimi giorni, aveva frenato le attese dopo aver constatato le difficoltà nella trattativa con la Casa Bianca. E tuttavia, non sarà facile digerire una tale bocciatura su uno dei punti qualificanti dell'azione del governo tedesco. Siamo quindi certi che la Merkel le proverà tutte, sino all'ultimo minuto.

Pare che in questa prima giornata l'ordine d'importanza dei temi verrà ribaltato e la questione dei missili sarà in primo piano. Blair dice che gliene dirà quattro a Putin. Bush un giorno gliene dice quattro, il giorno dopo no. Schermaglie.

La geografia non è un'opinione

Come ci erano arrivati i pescatori finlandesi nelle acque territoriali dell'Iran?

L'altro G8, dai black block ad Heiner Geißler

La violenza dei black block che contestano il G8 ha colto (colpevolmente) di sorpresa i movimenti di protesta. Ora è tutta una corsa a prendere le distanze, magari con i soliti distinguo e con la polizia a fare da capro espiatorio. Qui, a livello di opinione pubblica, mi sembra ci sia davvero un pregiudizio negativo verso la polizia che non si riscontra in nessun altro paese europeo. Una cosa è discutere la bontà della strategia messa in campo dalle forze dell'ordine, un'altra è non voler vedere che quegli scontri erano premeditati. Oltre a chiedere una presa di distanza chiara dai violenti, i giornali della sinistra moderata, da un po' di tempo si usa il termine liberal (sarà la globalizzazione del linguaggio politico), hanno cominciato a chiedere conto ai movimenti delle loro idee, sperando di trovare qualcosa di nuovo e di più problematico rispetto a qualche anno fa. Per ora abbiamo trovato questa intervista (in tedesco) ad Heiner Geißler, l'ex segretario della CDU passato nelle fila dell'organizzazione Attac.

Se sette mesi vi sembran pochi

Non cambiate quel contratto, si potrebbe dire leggendo questo articolo di Repubblica. Ma poi c'è la legge della concorrenza (si fa per dire) e a uno viene voglia di provare il modello migliore a un prezzo più basso. E cambia. Ed entra in un girone dell'inferno. Come con la burocrazia pubblica. Dicono: diventate flessibili. Non fossilizzatevi in una città. Muovetevi. Girate. Sembra facile. Un cambio di residenza, sette mesi di attesa e ancora non pare finita.

martedì, giugno 05, 2007

Ciccioni e contenti

Tedeschi più o meno famosi che se ne fregano della linea (anche se alcuni possono permetterselo).

Wirtschaft/Economia

Il Consiglio Ecofin accoglie la proposta della Commissione europea e chiude definitivamente la procedura per deficit eccessivo contro la Germania. Non contro l'Italia: se tutto va bene per Roma se ne riparlerà tra un anno. Uno studio presentato oggi dall'economista Mario Deaglio rivela che un terzo della crescita del Pil italiano è merito di Marchionni: non si tratta dunque di crescita strutturale dell'economia ma di un singolo caso aziendale. In Italia si dipende ancora troppo dalle fortune della Fiat.

Tanz Bambolina, l'Europa prima dell'Erasmus

Alexanderplatz. La violenza prima del G8

E’ la settimana del G8, il vertice degli otto rappresentanti dei paesi più industrializzati della terra. Si riuniscono da domani a venerdì ad Heiligendamm, resort turistico sul Mar Baltico ormai da giorni circondato da una lunga “cortina di ferro” che rende inaccessibile il passaggio a tutti, salvo che a residenti e organizzatori dell’evento [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Achtung, Baustellen

Sarà un'estate un po' complicata per il traffico in città. Il prezzo da pagare per infrastrutture rinnovate. In effetti qui a Berlino c'è qualcosa di più che spiega l'affollamento in un solo bimestre di cantieri grandi e piccoli che promettono di trasformare in un inferno l'estate degli automobilisti (Berlino non si svuota d'estate come le città italiane perché le ferie sono molto diluite nel corso dell'anno). C'è che la città è uscita dalla crisi economica che l'aveva attanagliata negli anni scorsi. E senza soldi ne aveva risentito la manutenzione di strade, ponti e passanti autostradali. Ora che i soldi sono tornati, si recupera il tempo perduto.

Diete italiche

Beh, con la televisione generalista che ci si ritrova in Italia, almeno il pericolo di ingrassare sembra scongiurato.

Visti da lontano

Mi pare che la posizione del governo italiano, e di Romano Prodi in particolare, sulla vicenda Visco sia ormai insostenibile. Quella di Repubblica, poi, addirittura ridicola.

Milano, Polonia

Era meglio Albertini. Almeno Sgarbi protesta, con qualche intelligente provocazione. Ahi, povera ex capitale morale omofoba.

Consigli per Wowi

Caro Borgomastro, perché non ci porta anche a Berlino questo servizio delle biblioteche digitali?

lunedì, giugno 04, 2007

4 giugno 1989, in ricordo di Piazza Tien An Men

Rostock, secondo estratto

Mi sa che andranno avanti così fino alla fine del G8. Nuovi cortei, nuovi scontri. Avanti il prossimo. Qui se n'era parlato per tempo.

Buttate de sotto


Su youtube passa come il video del "pazzo nudo di Campo de' Fiori". Visto quello che gli tirano addosso alla fine, ci poteva anche scappare qualcosa di più grave. Qui un'indignata protesta, con link ad altri video ripresi dalla storica piazza, ormai divenuta di notte una sorta di area extraterritoriale. Tra i video (mandati online anche da Repubblica) l'altrettanto famoso "faccela vedè, faccela toccà" con lo spogliarello lesbo di due turiste nel pub "Il Baccanale" e arrapatissimi tardo-adolescenti romani intorno. Qualche giorno fa, il sindaco Veltroni intervenne in un dibattito (in verità vecchio come il cucco) riscaldato proprio da Repubblica su sinistra e legalità. Sosteneva che la legalità è anche di sinistra e non è esigenza che possa essere lasciata solo alla destra. Ricordo che da anni gli abitanti della zona inviano inutili petizioni al Comune. Passare dalle promesse ai fatti, evidentemente, è un problema anche per Veltroni.

Alexanderplatz. L'Europa nella morsa dei gemelli

Il problema principale è dare all’Unione Europea gli strumenti per superare l’impasse e governare una comunità di ventisette Stati membri. Gli strumenti sono i meccanismi di voto. Infiocchettati con un po’ di retorica, tre anni fa se n’è tirata fuori la Costituzione europea. Ma se la retorica eccede gli strumenti, i cittadini se ne accorgono e, se non sono neppure tempi floridi, approfittano di un referendum per mandare tutto a gambe all’aria [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Il tempio della techno musik

Vent'anni fa, con il muro ancora in piedi, Berlino (Ovest) si apprestava a diventare la culla della techno musik. Sarebbero arrivati tempi migliori, anche sul piano musicale. Ma oggi quella musica elettronica, ritmata e alienante, che dal panorama berlinese non è mai del tutto scomparsa, fa tanta nostalgia. E viene celebrata con la riapertura del Techno-Club Tresor in una nuova sede, nella Köpenicker Straße.

I protestanti (in crisi) si radunano a Colonia

I protestanti si radunano a Colonia per discutere le prospettive della Chiesa evangelica. Che non paiono rose: anni di delcino hanno aperto la riflessione sulla bontà della "via morbida" al Cristianesimo. C'è chi lamenta l'assenza un Ratzinger protestante. C'è chi si rassegna al declino considerando inesorabile la tendenza al secolarismo. C'è chi punta su riforme di tipo organizzativo. Per chi è interessato al genere, il dibattito sarà interessante. Intanto le cifre sono sconfortanti: già oggi in Germania ci sono più cattolici e anche più musulmani e per i prossimi anni le proiezioni segnano rosso. E' vero che si assiste in questi ultimi anni a una sorta di ripresa dell'interesse religioso fra i cristiani tedeschi, ma a beneficiarne sono solo i cattolici. Nella terra di Lutero la crisi della Chiesa protestante sembra destinata a proseguire, nonostante i rimedi.

G8 Rostock. Il servizio di Spiegel Tv

sabato, giugno 02, 2007

Cancelliera di ferro

Il costosissimo treno super rapido progettato dai tedeschi (e che qualche mese fa aveva subito un incidente nella sua fase di sperimentazione sulla speciale rotaia) sta incontrando qualche problema in Cina, a Shangai, dove le commesse previste potrebbero ridursi per le proteste dei cittadini contro il piano di prolungamento della tratta. Si era aperto uno spiraglio in Iran. Teheran si era dichiarata disponibile a costruire una linea speciale per il Transrapid e aveva ingaggiato per gli studi una società tedesca. Ma la Cancelliera è intervenuta e ha detto no. Nessun accordo commerciale con un paese il cui presidente vuole cancellare Israele dalla faccia della terra.

Anti-G8, scontri a Rostock

Alla fine la manifestazione anti-G8 della galassia no-global è degenerata e sono arrivati gli scontri con la polizia. Tutto previsto, tutto già visto. Fino a un certo punto le cose son filate lisce. Poi in cinquecento si sono staccati dal corteo e hanno bersagliato di pietre la polizia. Che ha reagito caricando. Invece dei 100mila partecipanti attesi dagli organizzatori, sono arrivati in 30mila. Duri e puri. Ma, a prescindere dalle dinamiche degli scontri, la crisi del movimento no-global si approfondisce, se dopo qualche anno di pausa di riflessione la risposta è ancora più violenza, ancora meno idee.

Danke, danke...

... e ancora danke.

Disunione Europea 2

Questo post riguarda quello strano paese che sta diventando la Polonia sotto la guida, verrebbe da dire sotto la morsa, dei due gemelli Kaczynski. Prima ce li togliamo di torno, quei due e i loro alleati dei partiti del tredicesimo secolo, e meglio è. La regina di questi giorni è una tale Ewa Sowinska, nota all'anagrafe sociale come portavoce dei diritti dei bambini (avete notato la proliferazione di queste cariche di portavoce, dietro le quali, ad ogni latitudine, si nascondono mezze calzette a caccia di notorietà?).

La Sowinska ha ovviamente ambizioni politiche. Un giornale conservatore (e dunque al di sopra di ogni sospetto) come la Frankfurter Allgemeine la considera legata al "nazionalclericale" partito della Lega polacca delle Famiglie, formazione governativa dalle "larghe vedute" che qualche tempo fa aveva addirittura imbarazzato il Vaticano per le sue posizioni reazionarie e xenofobe. Bene, neppure tanto originale, la Sowinska ha ripreso una polemica statunitense accusando Tinky Winky, popolare personaggio della trasmissione Teletubbies, di diffondere subdolamente la cultura omosessuale. Porta una borsetta femminile, ha dichiarato la Nostra, e io stessa non avevo capito in un primo momento che si trattava di un uomo.

Magari si tratta di un pupazzo, ma la cosa non è finita qui. Ora un'equipe di psicologi sta valutando con attenzione le attitudini sessuali del pupazzo, pronta a decretarne l'ostracismo se risulterà che il pelo di Tinky Winky si elettrizza al contatto con altro pelo di peluche maschile. La psicosi dilaga: alcune radio avrebbero lanciato una sorta di sondaggio per scoprire quali altri personaggi dei cartoni nascondono il destabilizzante virus dell'omosessualità e qualcuno avrebbe già puntato i sospetti sulle amicizie solo maschili di Winnie the Pooh. Unite con un filo rosso questa notizia a quella della circolare del ministro dell'Educazione (e segretario della Lega delle Famiglie) che obbligherà al licenziamento i professori accusati di favorire l'omosessualità e avrete la misura della deriva polacca. Almeno a livello politico, perché poi la Polonia reale è, per fortuna, tutta un'altra musica.

Sondaggi: concorrenza a sinistra

La Cancelliera trascina la CDU (39 per cento, in crescita). La Linke spaventa l'SPD (9 per cento stabile la prima, 31 per cento e in calo la seconda). Per i socialdemocratici non è un buon momento mentre la nuova formazione di sinistra dimostra di essere un serio concorrente, una volta sfondato anche nell'elettorato dell'Ovest. Nulla di sostanziale sul versante di verdi e liberali (8 per cento). Questo l'ultimo sondaggio politico (Politbarometer) realizzato dalla ZDF. Intanto a Brema è stato varato il governo rosso-verde, dopo il voto di un mese fa.

Anti-G8

Sinistra (più o meno estrema), verdi, anti-global, anarchici e antagonisti vari si radunano a Rostock per un happening contro il G8 che si aprirà in settimana ad Heiligendamm. Previste 100mila persone. Contestazioni anche da destra, per opera dei neonazisti. Vietata la sfilata delle neo-crociuncinate a Schwerin, un centinaio di teste rasate s'è diretto a Berlino ed è transitato (indisturbato) per la Porta di Brandeburgo. Per fortuna è sembrata una cosa un po' ridicola (anche se fa meno ridere incontrare 'sti tipi, magari girando da soli per qualche borgo del Brandeburgo): pareva la scena di un filmetto di quarta categoria sul nazismo.

Disunione Europea 1

Una volta eravamo un continente civile. Che tristezza il balletto macabro delle autorità di Malta di fronte a una barca carica di cadaveri. E sono sempre gli ultimi arrivati a mostrare la faccia più feroce: benvenuta La Valletta. Per fortuna, in Europa c'è anche Parigi.

Buffoni 2

Se questi sono i registi del Partito democratico, aridatece Baffone (a sinistra) o Berluscone (a destra), ma voi toglietevi di mezzo.

Buffoni 1

E' meglio Michele Santoro.

venerdì, giugno 01, 2007

One in Berlin

Economist/3. La normalità montenegrina

Un anno dopo l'indipendenza da Belgrado, un bilancio in positivo (e visitate la costa, che è bellissima).

Economist/2. Viktor Yushchenko

Lo stallo ucraino. Ieri, oggi e domani.

Economist/1. Tony Blair

Tony Blair a cuore aperto sulla sua esperienza di premier.

Già in coda per gli impressionisti

Si è aperta la mostra sugli impressionisti francesi arrivati da New York di cui parliamo qui. Ma voi andateci da domani, perché la fila è già lunghissima.

Bob Geldof direttore della Bild (just for one day)

La Bild, il tabloid popolare, populista e un po' conservatore, ancora oggi al centro della contestazione dei gruppi di estrema sinistra, spiazza tutti e offre alla pop star inglese Bob Geldof l'occasione di prendere in mano la direzione per un giorno. E Geldof non si fa scrupoli, valuta le oltre 4milioni di copie vendute al giorno, e realizza un quotidiano a modo suo. Arriva il G8? Tema centrale l'Africa. Prima pagina shock, come nella tradizione della Bild, ma questa volta a sfondo sociale. Accanto, l'intervista esclusiva di Geldof alla cancelliera Angela Merkel: "Signora, le capita mai di piangere per l'Africa?". Qui, infine, racconta come è andato il giorno da direttore. Buoni sentimenti in un tabloid cinico e aggressivo: una miscela esplosiva.

Alexanderplatz. Un weekend d'arte

Weekend tutto culturale, quello che si apre oggi a Berlino. Su tutto spicca l’inaugurazione della mostra degli impressionisti francesi del diciannovesimo secolo alla Neue Nationalgalerie, il tempio di vetro progettato da Mies van der Rohe, al Kulturforum della Potsdamer Platz. Si tratta di 150 opere provenienti dal Metropolitan Museum of Art di New York [... continua su Ideazione/Alexanderplatz].

Alla scoperta delle Isole Fær Øer

La Nazionale azzurra (giova ricordarlo, e lo ricorderemo per i prossimi tre anni, campione del mondo in carica) approda nelle Isole Fær Øer, questa la corretta denominazione in danese. In italiano, per ovviare alle difficoltà della tastiera, si usa più comunemente Faroer. Si tratta di un grappolo di isole verdi e poco abitate, adagiate nell'Atlantico del Nord tra Scozia, Norvegia e Islanda. Ma sono una regione autonoma del Regno di Danimarca dal 1848. Repubblica Viaggi ci porta alla scoperta di questo mondo isolato, al quale lo scrittore Giorgio Manganelli ha dedicato alcuni capitoli del libro "L'isola pianeta" (Adelphi), recuoerati da vecchi reportage per l'Espresso. Per chi vuol sapere qualcosa della storia e della curiosa struttura politico-amministrativa delle Fær Øer ecco l'essenziale voce di Wikipedia. I dati principali non sfuggono neppure al World Factbook della Cia.