martedì, febbraio 28, 2006

In Germania con l'e-book

Non è che contenga chissà quali straordinarie informazioni, ma questo e-book sul turismo in Germania è comunque divertente. E le foto sono belle. Magari a qualcuno viene voglia di andarci, questa estate (ci sono i mondiali di calcio). Se vi sentite ispirati dalla terra di Angela Merkel, fatevi un giro in questo diario dell'agosto 2005: i famosi (sic) Tagesbuch I (dall'1 al 14 dal Tirolo a Marktl am Inn) e Tagesbuch II (dal 15 al 34, da Passau a Weimar). [Foto copyright: http://bgui.de/]

Tsunami inonda la seconda repubblica

E' passato quasi inosservato il deposito dei simboli per le elezioni politiche del 9 aprile, se non per qualche curiosità. Pochi si sono soffermati sullo scandalo della presentazione di ben 174 simboli. Centosettantaquattro. Dopo dodici anni di bipolarismo. C'è chi la chiama la Cosiddetta Seconda Repubblica. Per me è il segno della sua crisi definitiva. Come si sarebbe detto un tempo, uno tsunami di partitini la seppellirà. Dal 10 aprile, chiunque vinca, chiunque perda, o si parte con i progetti dei partiti unici, conservatori e democratici o come volete chiamarli chiamateli, o saranno cavoli amari.

Europa orientale e cultura di mercato

Svetozar (Steve) Pejovich è da decenni uno dei più brillanti economisti americani attivi nella tradizione della property rights school. Nato e cresciuto nella vecchia Jugoslavia, ha insegnato a lungo alla Texas A&M University ed è oggi Senior Research Fellow dell'Icer di Torino. In questo suo scritto pubblicato come paper dell'Istituto Bruno Leoni - Una cultura di mercato dopo il comunismo? Il ruolo della cultura nella transizione in Europa centro-orientale - Pejovich sottolinea come una delle maggiori difficoltà che i paesi post-comunisti vanno conoscendo è da ricondurre all'assenza di una diffusa cultura favorevole al mercato e, in particolare, di quelle convinzioni che permettono alle regole giuridiche di radicarsi.

La sfida maggiore che i paesi dell'Europa dell'Est incamminati verso il capitalismo sono chiamati ad affrontare, quindi, consiste nella comprensione (ad ogni livello) che solo il consolidarsi di legittimi diritti di proprietà, universalmente accettati ed efficacemente tutelati, può offrire il quadro istituzionale più adeguato alla crescita economica e all'instaurazione di una società civile improntata ad attitudini cooperative: capace in tal modo di valorizzare al meglio le proprie risorse umane. Con questo paper di Svetozar (Steve) Pejovich, l'Istituto Bruno Leoni intende richiamare l'attenzione sulle opportunità e sulle difficoltà che caratterizzano la transizione delle economie dell'Europa centro-orientale dal comunismo al libero mercato.

I danni dell'umanesimo ateo (e dello zapaterismo)

Paolo Flores D’Arcais – Mi sembra che lei sostenga che la Chiesa è compatibile con la democrazia, ma solo perché le affermazioni in contrario, che pure vengono dalle massime gerarchie della Chiesa, papi compresi, e che ruotano intorno al concetto di “natura umana” che viene fatta coincidere con la morale cattolica, rappresentano secondo lei una specie di reperto archeologico. Ho capito bene?
José Luis Rodrìguez Zapatero – Sì, lo devono conservare perché altrimenti tutta la loro dottrina perde fondamento in modo considerevole; ma l’idea di una legge naturale al di sopra delle leggi che si danno gli uomini è una reliquia ideologica dinnanzi alla realtà sociale e a quella che è stata la sua evoluzione. Un’idea rispettabile ma un vestigio del passato.
Micromega, Dialogo sulla laicità

Ciononostante, quella che un tempo per l’uomo biblico era una liberazione, divenne per i sostenitori dell’umanesimo ateo una schiavitù. La libertà umana non poteva coesistere con il Dio degli ebrei e dei cristiani e, secondo l’umanesimo ateo, la grandezza dell’uomo richiedeva il rifiuto del Dio biblico. Questo, secondo Padre de Lubac, fu qualcosa di drammaticamente nuovo: non si trattava dell’ateismo di individui scettici, quanto piuttosto d’un umanesimo ateo, un ateismo con una elaborata ideologia e un programma di trasformazione del mondo.
In quanto storico delle idee, de Lubac sapeva che le idee hanno delle conseguenze e che le cattive idee possono avere conseguenze fatali. Al cuore delle malvagità delle grandi tirannie della metà del XX secolo – comunismo, fascismo e nazismo – Padre de Lubac individuò gli effetti letali del connubio tra la tecnologia moderna e le idee culturali sorte dall’umanesimo ateo.
Egli riassunse così gli esiti cui portò questa unione fatale: “Non è poi vero, come pare si voglia dire qualche volta, che l’uomo sia capace di organizzare la terra senza Dio. Ma ciò che è vero è che, senza Dio, egli non può, alla fin dei conti, organizzarla che contro l’uomo”. Questo è ciò che hanno dimostrato le tirannie della metà del XX secolo: l’umanesimo ultramondano è inevitabilmente un umanesimo inumano, e quest’ultimo non può né sostenere, né alimentare, né difendere il progetto democratico: può soltanto metterlo in pericolo o attaccarlo.
George Weigel, La Cattedrale e il Cubo

Mi è semblato di vedele un gatto

Il primo gatto aviario. In Germania, nell'isola di Rügen, Ostsee.

lunedì, febbraio 27, 2006

Blonde Power

Gli uomini preferiscono le bionde e fin dai tempi delle caverne. Secondo una ricerca scientifica dell’università scozzese di Saint Andrews, sarebbe colpa dei cavernicoli se l'anomalia genetica delle fanciulle con occhi azzurri e chioma bionda si è diffusa nell'Europa settentrionale ed orientale. Bellezze che hanno attraversato i millenni, soppiantando in quelle regioni le dame dalla chioma bruna.

Per l'Occidente: 4096 adesioni on line

Si cresce di minuto in minuto. Adesioni a ritmo continuo.

La Cattedrale e il Cubo

Rubettino offre ai lettori italiani quello che a mio avviso è il miglior libro scritto negli ultimi anni. Meglio, il miglior pamphlet. Esce in questi giorni, in traduzione italiana, il penultimo lavoro di George Weigel, teologo cattolico tra i più illustri intellettuali americani e biografo più autorevole di Karol Wojtyla. Titolo: "La Cattedrale e il Cubo. Europa, America e politica senza Dio". L'edizione italiana è a cura di Flavio Felice che ci promette a breve anche la traduzione dell'ultimo libro di Weigel, "God's Choice", sull'elezione di Joseph Ratzinger al soglio pontificio. Noi La Cattedrale e il Cubo lo abbiamo ricevuto in anticipo e lo abbiamo divorato. Lo consiglio in special modo a tutti coloro che si stanno confrontando sul Manifesto per l'Occidente che la Fondazione Magna Carta - assieme a una serie di testate e fondazioni tra le quali Ideazione - hanno voluto sottoscrivere nei giorni scorsi. Sul libro segnaliamo tre recensioni: quella del Giornale a firma di Massimo Introvigne, quella del Foglio a firma di Christian Rocca e quella del Riformista a firma di Giuseppe Di Leo.

Per l'Occidente: 3470 adesioni on line

E sono passate poche ore (domenicali) dalla rilevazione precedente. Qui l'andamento minuto per minuto.

domenica, febbraio 26, 2006

Per l'Occidente: 3190 adesioni on line

L'appeal dell'appello. Le adesioni aumentano, di ora in ora.

La rovinosa politica estera dell'Unione

Ci sono vari motivi per cui da questo blog non inviteremo a votare per l'Unione alle prossime elezioni. Ma uno, sopra ogni altro, ci fa passare sopra tutte le inadeguatezze che riconosciamo a questo centrodestra. Ed è il programma di politica estera. In un impeto di rabbia, ci vengono fuori solo impronunciabili parolacce per commentarlo. Così ci asteniamo e passiamo la palla a 2twins/M&A che hanno mantenuto la freddezza necessaria per impallinarlo a dovere.

News dalla Right Nation

Meritano un link gli ultimi tre post di The Right Nation su argomenti molto diversi. Il primo è un commento di Yet Another Pajamas Blog che volentieri giriamo a tutti i critici dell'appello "Per l'Occidente". Il secondo è l'invito a visitare il nuovo blog "Quando due mondi collidono" del giovanissimo Tiziano Buzzacchera, uno di cui sentiremo molto parlare. Il terzo riguarda la sentenza della prima sezione della corte d'appello del Tribunale di Palermo su Bruno Contrada: chi ci legge sa che il nostro giudizio sulla magistratura è in genere più sfumato rispetto a quello in voga dalle parti di via del Plebiscito e che non siamo soliti fare di tutte le erbe un fascio. Ma questa sentenza è vergognosa e Andrea Mancia la commenta avendo seguito il caso Contrada fin dall'inizio.

Se Torino avesse lu mare...

E' finita. E dunque complimenti a tutti coloro che hanno organizzato le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Complimenti all'Italia tutta, al comitato che ha messo in piedi la baracca, alle amministrazioni locali di sinistra che le hanno gestite, al governo nazionale di destra che ci ha creduto e ha profuso tutto lo sforzo possibile: a qualche menagramo, liggiù a Bologna, fischieranno le orecchie per questa litania propagandistica del declino. Complimenti al ministro Pisanu per la sicurezza in un periodo difficile. Complimenti soprattutto agli atleti. Ai tedeschi che hanno vinto più di tutti. E ai loro telecronisti e operatori tv: chi ha la fortuna di ricevere via satellite ARD e ZDF ha avuto modo, in tutti questi giorni, di seguire nel modo migliore e più professionale tutte - dico tutte - le gare. Anche la domenica, quando non c'era una Domenica In che tenesse, o un Kilimangiaro che incombesse: altro che Simona Ventura, Olimpiadi a tutto spiano, come se fossero a Garmisch-Partenkirchen. Complimenti agli atleti italiani, che alla fine sono arrivati noni e ci hanno portato cinque medaglie d'oro e sei di bronzo, perché a noi pare che l'argento faccia un po' senso. Undici successi che ci hanno emozionato e che terremo a lungo nella nostra memoria. Un abbraccio agli uomini del Curling, una disciplina alla quale, assieme ad un paio di amici, dedicheremo i nostri sforzi nei prossimi quattro anni: obiettivo Vancouver! Alla piccola Kostner e all'affaticato Rocca un solo augurio: andrà meglio la prossima volta. E un saluto a Torino: ora sa che non si vive di sola Fiat.

Se un Imam avesse lo stesso coraggio

"I frutti della fede in Dio non sono devastanti antagonismi, ma spirito di fraternità e di collaborazione per il bene comune. Dio, creatore e padre di tutti chiederà conto ancor più severamente a chi sparge in suo nome il sangue del fratello. Che tutti, per intercessione della Vergine Santa, si ritrovino in lui, che è la vera pace".
Benedetto XVI, Angelus, domenica 26 febbraio 2006

Qui l'Angelus integrale di papa Benedetto.

sabato, febbraio 25, 2006

I simpatici teocon

The Right Nation ci racconta di tre simpatici "teocon" che hanno firmato l'appello "Per l'Occidente".

Per l'Occidente, un successo anche di TocqueVille

Non era ancora mai accaduto che il rappresentante di un'istituzione, in questo caso il presidente del Senato, si rivolgesse al mondo dei blog con parole esplicite. Nel ringraziare gli aderenti all'appello "Per l'Occidente", Marcello Pera ha scritto: "Scorro i vostri nomi, leggo i vostri messaggi, visito i vostri siti web, i vostri blog e mi rendo conto che c'è uno straordinario patrimonio di energia e passione cui possiamo attingere per portare avanti la nostra sfida e di cui ancora non si sospettava l'esistenza".
Bene, qualcuno se n'è accorto, di questo vasto e intellettualmente fertile mondo dei blog. E tra le oltre milletrecento adesioni che in poco più di un giorno sono piovute sul sito dell'appello, moltissime vengono dal mondo di TocqueVille. Lo stesso entourage del presidente era sbalordito dalla forza della nostra aggregazione, dalla capacità di far proprio un messaggio politico, di aderirvi in gran parte, o di criticarlo, e comunque di discuterlo, di sviscerarlo, di sezionarlo, di svilupparlo con un dibattito franco e aperto che rimbalza di blog in blog e si riflette sulla homepage in un circuito virtuoso fatto di idee e di passione.
Questo appello, che lo abbiate firmato o meno, che lo abbiate condiviso in tutto o in parte, o che lo abbiate criticato in tutto o in parte, è al momento uno dei pochi seri tentativi di porre al centro del dibattito politico (che in questo mese sarà anche elettorale) una tesi politica, una visione della situazione globale più allargata rispetto al teatrino della polemica continua di casa nostra. Per questo Ideazione se n'è fatta promotrice con entusiasmo. Fa piacere che anche TocqueVille si sia resa protagonista di questo dibattito, con tutte le sue differenze e con tutta la complessità di posizioni che si porta appresso. Una complessità che rende effervescente la sua gestione quotidiana ma che in fondo resta la sua grande e inimitabile forza.

venerdì, febbraio 24, 2006

Aiea dixit: l'Iran verso la bomba atomica

"L'Iran sta continuando nel programma nucleare malgrado il deferimento davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La tecnica utilizzata per arricchire l'uranio è quella per realizzare anche il nucleo di una bomba atomica". Aeia, Agenzia internazionale dell'Onu per l'energia atomica.

La serietà al governo

Romano Prodi: "Io lo voglio il dibattito televisivo e sfido i tre leader del centrodestra tutti insieme da Emilio Fede". Come dire, una proposta proprio seria.

Romano Prodi: "Nel Polo mi sembra che ci sia Zio Paperone, con i nipotini Qui, Quo e Qua che parlano dopo di lui". Sarà per questa felice allegoria che il programma dell'Unione sembra un numero di Topolino. Grazie, professore, anche a lei per la serietà di questa campagna elettorale. Ci sta mettendo proprio del suo.

giovedì, febbraio 23, 2006

Conflitto d'interesse (non se ne può più!)

Silvio Berlusconi: "Se vinceremo le elezioni realizzeremo una carta d'oro per le persone sopra i 70 anni che potranno andare gratis negli stadi, nei cinema, e potranno usufruire dei biglietti ferroviari. Infine: qualora lo vorranno i pensionati potranno avere anche il cane gratis e non pagheranno più l'abbonamento tv".

Appello "Per l'Occidente": io ho aderito

Parte oggi il progetto "Per l'Occidente", un manifesto politico - non partitico - promosso dalla fondazione Magna Carta, cui aderisce fra i membri promotori Ideazione. C'è un documento che raccoglie tutto quello cui abbiamo lavorato in questi anni che ci separano dalla grande cesura dell'11 settembre 2001, e lo elabora in undici punti. Il manifesto è anche l'ossatura dell'editoriale del prossimo numero di Ideazione, che uscirà fra un paio di settimane. Questo è il preambolo:

"L'Occidente è in crisi. Attaccato dall'esterno dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico, non è capace di rispondere alla sfida. Minato dall'interno da una crisi morale e spirituale, non trova il coraggio per reagire. Ci sentiamo colpevoli del nostro benessere, proviamo vergogna delle nostre tradizioni, consideriamo il terrorismo come una reazione ai nostri errori. Il terrorismo, invece, è un'aggressione diretta alla nostra civiltà e all'umanità intera. L'Europa è ferma. Continua a perdere natalità, competitività, unità di azione sulla scena internazionale. Nasconde e nega la propria identità e così fallisce nel tentativo di darsi una Costituzione legittimata dai cittadini. Determina una frattura con gli Stati Uniti e fa dell'antiamericanismo una bandiera. Le nostre tradizioni sono messe in discussione. Il laicismo o il progressismo rinnegano i costumi millenari della nostra storia. Si sviliscono così i valori della vita, della persona, del matrimonio, della famiglia. Si predica l'uguale valore di tutte le culture. Si lascia senza guida e senza regola l'integrazione degli immigrati. Come ha detto Benedetto XVI, oggi "l'Occidente non ama più se stesso". Per superare questa crisi abbiamo bisogno di più impegno e di più coraggio sui temi della nostra civiltà".

L'appello verrà presentato ufficialmente questo pomeriggio, alle 15.30, dal presidente del Senato Marcello Pera, in una conferenza nella sala dell'Associazione della Stampa Estera a Roma, in via dell'Umiltà 83/c. Si può aderire al progetto. Lo possono fare anche i blog e io spero che da TocqueVille in tanti vorranno farlo individualmente: questo è il sito ufficiale, dove ritrovate l'appello declinato negli undici punti che lo sostanziano e tutti i nomi dei promotori e di coloro che aderiranno. Per i blog c'è una particolare procedura. Io l'ho firmato come direttore di Ideazione, ma anche come Walking Class.

Aggiornamento, due anni dopo (dicembre 2007). Come molti lettori di questo blog avranno saputo, continuando a leggermi, della firma posta sotto questo appello ho avuto modo di pentirmi (e amaramente). Il codicillo mi sembrava opportuno, anche per testimoniare un'evoluzione delle posizioni su questi temi che è testimoniata dalla produzione quotidiana di post. Capita, a volte, di cedere ai venti della propaganda e di scoprire che alcune posizioni vengono drammatizzate e strumentalizzate per piccoli interessi politici, come era il caso dei promotori di questo appellino semplice semplice. L'importante è accorgersene in tempo.

L'America di Christian Rocca

Ognuno ha i suoi punti di riferimento, quelle cose che nella vita servono per orientarsi e orientare le proprie idee. Quando si parla di Stati Uniti, io ne ho tre, che mi sembra anche un bel numero - come dire - perfetto. In ordine puramente alfabetico, il primo è Andrea Mancia, che abbiamo la fortuna di avere con noi a Ideazione e che ci informa (quasi) quotidianamente su quel che avviene dall'altra parte del mondo con il blog The Right Nation. Il secondo è Maurizio Molinari, uno dei pochi in grado di raccontarci da New York con impressionante obiettività e analisi approfondite questi anni appassionanti e difficili: leggo La Stampa solo per i suoi articoli. Il terzo è Christian Rocca, capace di penetrare il cuore profondo dell'America con una passione e una caparbietà che non ha rivali. Tra Foglio e Camillo non ci si perde un intervento a stelle e strisce. Questa sera l'America di Rocca sbarca in tv: su la7, alle 21.30, un documentario (realizzato con Stefano Pistolini e Francesco Bonami) che vi invitiamo a seguire.

mercoledì, febbraio 22, 2006

Emporion, la Cambogia vestita di nuovo

Per la rivista di geopolitica Emporion ci siamo occupati questa volta di Cambogia. Il numero è solo ed esclusivamente on line (e gratuito).

Sull'Indocina il nuovo numero di Emporion

Quando si dice Indocina per rappresentare quel pugno di paesi schiacciati fra i due colossi asiatici, la Cina e l’India, vengono in mente due cose. Da un lato le atmosfere coloniali stile André Malraux, cappelli di paglia, manciate di riso, umidità che si appiccica alla pelle, respiri esotici e sensuali. Dall’altro gli orrori più feroci del totalitarismo comunista, i campi di sterminio di Pol Pot, la guerra calda che impantanò soldati, uomini e cose. Oggi anche qui, anche in Indocina, è cominciata un’altra storia, l’ennesimo capitolo dell’esplosione economica dell’Asia. E quel pugno di paesi esce dalla nebbia indistinta del mistero per acquisire individualità, colore, differenza.

martedì, febbraio 21, 2006

666 Tocquevillers

Ohibò, in questo momento siamo 666 su TocqueVille.

Un Fabris tutto d'oro

Terza medaglia per Enrico Fabris, l'eroe italiano di Torino 2006, seconda d'oro: un'emozione lunga 1500 metri di ghiaccio.

Un pensiero per Luca Coscioni

Nonostante la scarsa frequenza degli interventi in questi giorni di completamento della rivista, volevo cogliere l'occasione per un saluto affettuoso alla memoria di Luca Coscioni. Alcune sue battaglie le ho condivise, altre no, specie negli ultimi tempi. Mi ha sempre impressionato quella sua forza di andare avanti e la tenacia con cui combatteva per le sue iniziative. Un esempio per chi nella vita è stato molto più fortunato. Ho letto tanti articoli su di lui oggi e devo dire che almeno per un momento la commozione composta dei commentatori ha preso il sopravvento sulla roboante retorica della campagna elettorale. Tra i tanti articoli uno mi ha colpito. E' di Marina Corradi pubblicato su Avvenire. Il rispetto di chi non la pensa come te è sempre il sale di una vita onesta.

Attrazione asiatica anche per il Sud America

La Cepal, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’America Latina, ha pubblicato le sue previsioni sulla crescita del Pil del Centro e Sud America. Si tratta di dati interessanti che mettono in evidenza come questa parte importante della economia mondiale sia uscita dalla fase di crisi che l’aveva caratterizzata all’inizio del decennio e stia avviandosi a una ripresa più continua e sostenuta. La crescita del Pil nel 2005 di tutti i paesi dell’area, dal Caribe alla Terra del fuoco, è stata del 4,3 per cento, ed anche se minore rispetto all’anno precedente, si è accompagnata ad una crescita del Pil pro capite del 3 per cento e ad una caduta del tasso di disoccupazione dal 10,3 per cento del 2004 al 9,3 per cento nel 2005... [articolo di Michele Bagella, continua su Emporion]

venerdì, febbraio 17, 2006

Il futuro (sopravvalutato) della politica

Uno dei politici più sopravvalutati della scena è, a mio avviso, il giovane Enrico Letta, considerato una sorta di enfant prodige del bigoncio della Margherita. Enfant forse sì. E' il prodigio che non riesco a individuare. Ieri è stato ministro, giovanissimo, nei governi di centrosinistra, oggi è parlamentare europeo, domani - se torna al governo Prodi - si parla di lui come probabile sottosegretario alla presidenza del consiglio. Deve essere nel cognome la sua unica garanzia. In questi giorni lo abbiamo ascoltato arrampicarsi sugli specchi del compromesso sulla direttiva Bolkestein: i Dc doc sapevano fare di meglio. Qualche anno fa, avendo il nostro scritto un paio di cose sui temi dell'allargamento all'Europa dell'Est tanto cari al titolare di questo blog, eravamo andati ad ascoltarlo in un confronto alla Luiss. Il confronto era con Tabacci. Viene da quel giorno il giudizio positivo che ci siamo fatti su Tabacci, sulla sua competenza e sulla sua capacità di analisi, anche se poi su molti altri aspetti politici non ci troviamo d'accordo. E viene da quel giorno l'impressione, poi suffragata nel prosieguo degli anni, che il giovane Letta non sapesse in realtà molto di quello che scriveva. Diede l'impressione, parlando di Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria (paesi sui quali aveva messo su un librettino) che non ci fosse mai stato e che, nel chiuso dell'associazione di cui oggi è il responsabile, avesse raccolto un po' di dati e rimasticati alla meno peggio. Oggi presta il suo tempo al parlamento europeo e mi pare l'esempio di uno di quei politici acquosi di questa Europa fredda, un'Europa delle cifre raccolte dagli uffici di statistica, che nulla ha a che fare con l'Europa concreta, dei cittadini, dei loro bisogni, delle loro speranze. Un politico da moquette, insomma. Ho sempre l'impressione che quando parla di un argomento, nel migliore dei casi lo conosca poco, nel peggiore segua inconfessabili interessi. In fondo è un peccato, perché risulta davvero difficile trovare buoni politici nella generazione che si affaccia adesso sulla scena politica nazionale.

giovedì, febbraio 16, 2006

Torino 2006

Infanzia giapponese

Promemoria per Massimo D'Alema

UNIone, UNIversità, UNIversale, UNItario, UNIco, UNIre, UNIsono, UNItà, UNIlaterale, UNIgenito, UNIforme, UNIdimensionale, UNIasse, UNIcameralismo, UNIcef, UNIcellulare, UNIficabile, UNIate, UNInominale, UNIlineare, UNIsillabo, UNIvalente, UNIvoco, UNIverso... ci sono mille modi per iniziare con UNI e non finire in UNIPOL.

Il programma di Prodi: gli esteri

Atlantismo trascurato, resa ai massimalisti.
di Angelo Panebianco

Una decina di cartelle del programma (titolo: «Noi e gli altri») è dedicata alla politica estera. Si parla molto di Europa e di Nazioni Unite. Solo nell'ultimo paragrafo si citano Stati Uniti e Alleanza Atlantica. Dei primi si dice che l'Italia sarà «alleato leale». Della seconda, che occorrerà una difesa autonoma europea «pur se in rapporto con l'Alleanza Atlantica». Affermazioni messe lì senza ulteriori elaborazioni: l'atlantismo, cardine della politica di sicurezza dell'Italia per un cinquantennio, non sembra meritare una seria riflessione. Si dice che l'Italia userà la forza militare solo su mandato dell'Onu e della Ue. Ma si dice anche che l'impiego della forza «non può essere mai identificato con l'intervento umanitario e di cooperazione». L'intervento in Kosovo del 1999, deciso dalla Nato, par di capire, fu un errore. Si ribadiscono la condanna della guerra in Iraq e il promesso ritiro delle truppe. Si afferma che il terrorismo islamista va combattuto soprattutto con l'intelligence. Non c'è alcun cenno agli Stati che il terrorismo sostengono. L'impressione è che il tributo pagato per garantire all'Unione il consenso della sinistra massimalista sia davvero elevato.

mercoledì, febbraio 15, 2006

Nassiriya

O di qua, o di là (Marco Ferrando, candidando di Rifondazione Comunista, coalizione dell'Unione, sulla via del siluramento per dichiarazioni giudicate incompatibili da Fausto Bertinotti).

Dio li fa e poi li accoppia

Avvistata ieri in zona Montecitorio la coppia Francesco Caruso detto Franco e Alfonso Pecoraro Scanio. Non sembrava proprio che il leader dei verdi fosse a disagio con il candidato no global. No, era proprio a suo agio. Passeggiavano a braccetto. Forse l'Alfonso gli raccontava le gioie dell'assegno mensile. Certo, una volta i candidati dovevano scarpinare per i collegi elettorali. Oggi, sicuri del posto in lista, possono scarpinare sotto Montecitorio assaporando i futuri tepori romani. La colpa, dunque, è dei partiti che li candidano. Francesco Caruso è candidato di Rifondazione Comunista, coalizione dell'Unione.

Vogelgrippe, cartine che passione

Questa è invece la cartina sulle morti umane a causa del virus dell'influenza aviaria. Mappe bellissime, speriamo di trovarne anche su argomenti un po' meno macabri.

Vogelgrippe

L'influenza aviaria è arrivata anche in Germania. L'unica differenza con l'Italia è che i giornali fanno delle cartine geografiche molto più belle delle nostre. Ecco il punto del ritrovamento tedesco: è l'isola di Rügen, uno dei paradisi naturalistici dell'ex Germania Est. Cartina e notizie sono riprese dallo speciale della Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ).

Sorpasso

Forse ancora non c'è, forse manca qualcosina, qualche decimale, qualche punticino, ma dalle parti del Botteghino è come se il sorpasso ci fosse già stato. Diesse sull'orlo di una crisi di nervi.

Ogni tanto

Ogni tanto c'è un giudice di buonsenso.

martedì, febbraio 14, 2006

L'Albania di Sali Berisha

Questa volta, il vecchio Sali Berisha sembra essersi messo di buzzo buono a combattere la corruzione che impedisce al piccolo paese delle Aquile di spiccare il volo verso l'Europa e lo sviluppo economico. Ha cominciato dal governo, dove poteva intervenire direttamente. Ha proseguito con la magistratura, un settore nel quale i post-comunisti di Fatos Nano avevano fatto carne da porco (a proposito, ricordate chi era lo sponsor di Fatos Nano alla fine degli anni Novanta? No? Romano Prodi!). Però la strada sarà lunga, lunga e difficile. Noi siamo già piuttosto sorpresi del fatto che uno come Berisha si sia veramente messo a far piazza pulita del marciume del sottobosco politico albanese. Chissà che questo seme gettato oggi non possa far fiorire nella prossima generazione una vera primavera albanese. Intanto, ecco il reportage da Tirana di Artan Puto su Transition on Line.

Tra il Mediterraneo e il Danubio

Esiste un odio balcanico? Sempre, quando varchi le terre di nessuno tra Mediterraneo e Danubio, la vecchia domanda ostinatamente ritorna. Per anni l' hai ricacciata indietro, hai ripetuto a te stesso che i Balcani sono Europa e che la guerra che li consuma è uno dei mille volti di uno stesso male che si aggira per l' Occidente. Con pazienza, ti sei costruito un castello teorico per dire che l' orrore non nasce dall'homo balcanicus, non è frutto di una politica criminale e della sua infinita capacità di manipolare. Impari che anche altrove la tensione sociale diventa etnica: basta che un potere politico cavalchi il pregiudizio. Ma alla fine, appena ti allontani dalle città e ti addentri in quelle gole lunari, le certezze si annebbiano, senti che c' è qualcosa che sfugge. Quei luoghi ti sussurrano il segreto di qualcosa che nasce qui e solo qui, autogestito come il titoismo, autocefalo come l' ortodossia, autoctono come questi pastori guerrieri; autistico, forse, come gli incubi di un bambino male amato. Guardi e ti chiedi: ma questa gente non è stanca di fare la guerra? Ha un' illimitata capacità di combattere o un' illimitata capacità di sopportare? Dove nasce tanta energia autodistruttiva?
Paolo Rumiz, Le radici dell'odio sulle montagne nere, 1999.

Fassino Piero, s'informi!

Questo non è un post meditato, quindi astenersi dai commenti. E' un post non meditato e in codice. Signor Fassino Piero, senatore o picchettatore di cancelli o deputato o qualcosa una volta del Pci, poi del Pds, poi dei Ds e poi non si sa veramente bene di che cosa, forse segretario, insomma, lei che è piemontese, se lo faccia dire da un napoletano come Totò: lei è un cretino, s'informi!

Olimpiadi, lo stato dell'arte

Insomma, al momento siamo noni con tre medaglie, 1 oro e 2 bronzi. In testa ci sono gli americani (4 ori, 2 argenti e 2 bronzi), i norvegesi hanno vinto più medaglie (11) ma con 1 solo oro e una valanga di argenti e bronzi. E però abbiamo appena battuto la Germania 9 a 8 al fantastico gioco del curling, una specie di bocce con ramazza sul ghiaccio per il quale mi candido a vestire la casacca azzurra alle prossime olimpiadi.

Ahmadinejad è lento, Israele è rock

domenica, febbraio 12, 2006

Berlinale 2006

Cinquantaseiesima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. In palio, come sempre, l'orso d'oro. Qui il sito ufficiale con le notizie in diretta da Marlene Dietrich Platz.

sabato, febbraio 11, 2006

Torino 2006, l'orgoglio italiano

Anche noi che viaggiamo di qua e di là, di tanto in tanto siamo orgogliosi del nostro paese che, quando vuole, dimostra di non essere per nulla in declino. Grazie a tutti coloro che hanno organizzato l'inaugurazione più bella di tutti i giochi olimpici.

Prove di grande coalizione

Ieri Walter Veltroni e Pierferdinando Casini si sono scambiati messaggi un po' birichini su un foglio durante la manifestazione in Campidoglio per il giorno della memoria. Un giornalista ha recuperato il foglio, incautamente lasciato sotto il tavolo alla fine della cerimonia. Si parla di sondaggi, campagna elettorale, dopo-voto. Ecco la trascrizione del colloquio:

Veltroni: «Come sono i sondaggi per te?». Casini: «Mi sembrano decenti. Ma non mi faccio illusioni. Prendere il 5-6% senza preferenze e con la polarizzazione che c’è è già un mezzo miracolo. Qual è invece il vero sondaggio destra-sinistra?». Veltroni: «Mi dice Fassino + 5 per il CS (centrosinistra, ndr). Comunque sono tutti matti. E il Paese, comunque, non uscirà dai guai. Né con Caruso (il candidato no global, leader dei disobbedienti del Sud, candidato da Bertinotti, ndr) né con Borghezio (esponente della Lega Nord, ndr)». Ancora Veltroni: «E’ il momento di scelte alte, coraggiose. Ma non mi sembra questo lo spirito del tempo». A Casini l’ultima replica: «Fino al 9 aprile non può succedere nulla di diverso. Poi vedremo. Perché se il CD (centrodestra, ndr) migliorerà un poco ancora (-3 per es.) il Senato sarà imballato».

Sicilia, casi influenza aviaria su due cigni

Primi due casi accertati in Italia, in Sicilia. Riguardano due cigni selvatici colpiti dal virus H5N1. Altri accertamenti sono in corso su cigni morti in Calabria e Puglia: in tutto si tratta di 17 esemplari. Il ministro Storace ha immediatamente riunito l'unità di crisi e ha riferito le notizie al Consiglio dei ministri. Nel frattempo giungono notizie di casi in Grecia e Bulgaria: i cigni farebbero parte di stormi migratori partiti dalla Russia che, contrariamente alle abitudini, sono arrivati a latitudini più basse, a causa del freddo intenso nell'Italia settentrionale e nei Balcani. Noi vogliamo segnalare due frasi tranquillizzanti. Pietro Crovari, infettivologo dell'università di Genova e coordinatore della Task force del ministero della Salute: "L'allerta in Italia è alta, casi di aviaria in uccelli selvatici erano e restano probabili. Ma non c'è nessun allarme, in particolare per la trasmissione del virus da uomo a uomo". Il ministro Francesco Storace: "Siamo tranquilli per la sanità umana. La notizia positiva è che gli animali sono selvatici". Dunque, nessun allarmismo ma guardia molto alta. Qui la diretta da Repubblica.it e qui le informazioni del ministero della Salute.

venerdì, febbraio 10, 2006

Buone Olimpiadi

Questa sera si parte, con la serata di inaugurazione delle Olimpiadi invernali 2006. In bocca al lupo, Torino. Per seguirle in diretta, lo speciale della Gazzetta dello Sport e il sito ufficiale di Torino 2006 con il calendario delle gare.

Walking Class è un abbronzato

Scusate il ritardo ma ora ci veniamo, perché questa storia dell'abbronzato, a noi che siamo meridionali e giriamo per il mondo tra albini e abbronzati, proprio non la mandiamo giù. Roberto Calderoli è una delle persone per le quali proviamo profonda disistima. E siamo preoccupati del fatto che il centrodestra abbia bisogno di gente come lui. Per il resto, firmiamo e controfirmiamo questo articolo di Magdi Allam.

Caruso Francesco detto Franco

Dalle mazze ai velluti della Camera dei Deputati, con tanto di mensile cospicuo e pensione assicurata dallo Stato borghese e capitalista, il passo sarà breve. Con un candidato così, dalla parte dell'Unione, ogni tentazione di votarli è fuori discussione. Si discute, invece, e tanto delle performance del candidato "indipendente", come ormai lo chiama pure Bertinotti che se l'è capato e mo se lo tiene e se lo cura. Ieri Caruso ha detto che Hamas è meglio di Mastella. Se era una battuta, non ha fatto ridere nessuno. Chissà quali battute sarà andato a raccontare in tv da Al-Jazeera, dove grazie al pedigree maturato in questi anni di lotta anti-americana e anti-capitalista, s'è guadagnato la poltrona di opinionista. C'è qualcuno dalle parti - ad esempio - della Margherita (i moderati dell'Unione) che s'è alzato ai tavoli delle candidature per evitare questo scempio? Pare di no, visto che Caruso Francesco detto Franco sarà candidato ed eletto in parlamento.

Intanto per rinfrescare a qualcuno la memoria ecco la scheda di Hamas, il gruppo di quelli meglio di Mastella:
HAMAS (Movimento di Resistenza Islamico).
Area d’attività: Territori palestinesi occupati da Israele.
Sorto al momento della “Prima Intifada” nel 1987, il movimento Hamas si caratterizza per la sua radicalità e la contrarietà a qualsiasi compromesso od accordo di pace con Israele, avendo come obiettivo la creazione di uno Stato islamico palestinese. La struttura del gruppo è assai articolata e si divide in una ala politica ed in una militare. La prima è incaricata di gestire tutta una rete di servizi sociali che l’Autorità Nazionale Palestinese non è più in grado di assicurare, la seconda invece, tramite il suo braccio armato formato dalle le “Brigate Ezzedine al – Kassam” , i cui leader sono Mohammed Deif e Salah Shahada, è responsabile di numerosi attacchi suicidi compiuti in Israele.
Proprio per il suo impegno sociale, il movimento gode di un larghissimo seguito nei territori, rappresentando agli occhi di molti palestinesi una valida alternativa all’ANP ritenuta ormai corrotta ed inefficiente. Dopo l’uccisione da parte degli israeliani prima del suo fondatore Ahmad Yasin e poi dall’altro leader Abdal Aziz al – Rantisi nella primavera del 2004, la guida del gruppo attualmente sarebbe nella mani di diverse personalità residenti in Siria, Libano, Iran ed altri Stati del Golfo Persico.
L’ala militare del movimento disporrebbe di circa 1.000 effettivi, mentre le principali fonti di finanziamento di Hamas proverrebbero dagli stessi palestinesi abitanti nei territori, dalle organizzazioni di beneficenza islamiche presenti a Gaza nella Cisgiordania e da simpatizzanti residenti in diversi Paesi arabi, in Europa e negli Stati Uniti.

L'abbraccio di Roma a don Andrea Santoro

Seduta spiritica

Alla seduta per il programma dell'Unione di ieri sera, Romano Prodi (memorabile la frase a un giornalista che aspettava fuori: "provaci ad andare tu lì dentro con quelli"; no, toccherà a lei, professore), a un certo punto, ha proposto la soluzione per arrivare a capo delle questioni: una seduta spiritica.

Unione, prova di Consiglio dei ministri

Questi vanno a sbattere alla prima prova.

giovedì, febbraio 09, 2006

Turchia, aggredito un altro sacerdote

E' successo di nuovo. Un gruppo di giovani ha aggredito e minacciato un sacerdote a Smirne. E' accaduto poche ore fa e ne dà notizia l'Ansa. Il vescovo monsignor Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell'Anatolia, racconta l'accaduto: ''I ragazzi lo hanno preso per la gola e gli hanno urlato: vi faremo morire tutti'''. Teatro dell'aggressione: la piccola parrocchia di Sant'Elena dei frati conventuali. Il sacerdote aggredito è sloveno e si chiama Martin Kmetec.

La questione dei cristiani in Turchia sta diventando un problema serio. Da un lato si deve riconoscere che il premier Erdogan si sta prodigando per gettare acqua sul fuoco, esponendosi in primo piano per garantire una civile coesistenza religiosa nel suo paese. Dall'altro si deve osservare che i risultati appaiono ben poco soddisfacienti. Può tornare a rischio l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Intanto il Papa Benedetto XVI ha confermato la sua visita in Turchia, dal 28 al 30 novembre.

Per orientarsi su questo nuovo fronte di scontro ecco una serie di link. Intanto segnalo (grazie a Stranocristiano) il reportage di Paolo Rumiz da Trebisonda sulla cacciata dei cristiani (qua spendo una parola: Paolo Rumiz è un grande viaggiatore, certamente un uomo di sinistra ma uno dei migliori reporter in circolazione e Walking Class si pregia di aver letto tutti i suoi libri, punto). L'articolo è bellissimo e agghiacciante.

Ideazione pubblica nella versione on line il reportage di Alessandro Gisotti (uscito sull'edizione cartacea ancora in edicola e in libreria) sulle persecuzioni dei cristiani: il mondo anti-cristiano.

Dal sito di Antonio Socci l'articolo dell'ex editorialista del Giornale (ora passato a Libero) sulla situazione dei cristiani in Turchia e sulle perplessità del Cardinale Ratzinger circa l'allargamento dell'Europa ad Ankara. Ovviamente, pubblicato su Libero.

Dal sito di Magna Carta, l'editoriale di Gaetano Quagliariello sul Messaggero sul tema dello scontro di civiltà e l'uovo di giornata sulle deboli reazioni dell'Europa.

Tre contro tre

Sembra uno scioglilingua e invece è la soluzione definitiva alla querelle sul confronto televisivo Berlusconi-Prodi. Si faccia in tre, se così vuole il professore. Da un lato Berlusconi, Fini e Casini. Dall'altro Prodi, Caruso e Luxuria.

The Right Nation "contro" i pivelli

The Right Nation al gran completo "contro" Mario Adinolfi e Aldo Torchiaro nella trasmissione Blog Generation, in onda su Nessuno TV sabato alle 21.00 (bouquet satellitare Sky, canale 890). Durante la registrazione della puntata "Bloggare è di sinistra o di destra?" - che sarà effettuata oggi dalle 17.30 alle 18.30 - sarà possibile intervenire nel dibattito via webcam collegandosi a questo link.

Ivano Fossati: Grazie Ulivo

I tifosi della Roma ormai lo odiano. E cantano sempre con minore passione il suo inno "Grazie Roma" allo stadio. D'altronde Antonello Venditti è fatto così. Quando esce dalle parodie di Corrado Guzzanti si fionda a preparare un disco ogni volta che la sua squadra del cuore si avvicina a vincere qualcosa d'importante (cosa non proprio frequente). Uno scudetto, un disco. Una finale di coppa (magari poi perduta) un disco. La musica rimbomba da un Circo Massimo all'altro e nelle casse dell'astuto cantautore di origine molisana tintinnano copiosi i soldini. Come un Venditti qualsiasi ormai si comporta Ivano Fossati. Ogni volta che l'Ulivo sembra avvicinarsi alla vittoria, ecco gli scaffali dei negozi musicali riempirsi del nuovo CD di Fossati. L'altra volta era la canzone popolare, questa volta l'inno alla democrazia perduta (quella italiana, ovviamente). Fossati è liberissimo di scrivere quello che vuole e di musicare quello che crede, noi liberissimi di comprare o non comprare il suo lavoro, di apprezzarlo o meno, di amare le sue melodie o odiare i suoi testi, tutto legittimo insomma. L'unica cosa che ci fa sorridere è questa coincidenza ricercata con un appuntamento politico (ritenuto) vincente. E così Fossati cogliona i compagni, apre la cassa, e fa tintinnare i soldini. Grazie Ulivo che ci fai piangere abbracciati ancora, Grazie Ulivo, Grazie Ulivo che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuo-o-va!

Yahoo-Google, la guerra delle spie

Sembra ormai una guerra a chi fa meglio la spia verso il regime comunista cinese, quella scoppiata tra Yahoo e Google. Ora sotto i riflettori torna Yahoo, accusata di aver passato alla polizia le informazioni per arrestare il dissidente Li Zhi, poi condannato a 8 anni di carcere. Qui ce ne parla il Corriere della Sera e qui gli approfondimenti del blog Cina e dintorni. Da cui apprendiamo che, piano piano, sta cedendo anche la leggendaria BBC: inflessibile con Blair, flessibilissima, quasi sinuosa con il regime di Pechino. Ah, il fascino della divisa!

mercoledì, febbraio 08, 2006

Boicotta chi boicotta

Fatemela passare una battuta. I prodotti danesi costano tanto perché sono di ottima qualità. Secondo me quelli non se li compravano manco prima, altro che boicottaggio. Noi, comunque, contro-boicottiamo e vediamo chi vince. Secondo me il Pil dei danesi gli si alza.

martedì, febbraio 07, 2006

Quote rosa

Per quanto dovrà andare avanti questa balla delle quote rosa? Noi a Ideazione di maschietti ne abbiamo proprio pochini. Il potere è donna. E senza quote rosa. Basta prendere quelle brave, e ce ne sono tante. Allora, di cosa si ciancia?

Un posto in banca

Gira da qualche giorno questo tormentone del posto istituzionale da assicurare a Massimo D'Alema. Il presidente dei Ds si sarebbe convinto a tirarsi un po' fuori dalla mischia, visto che ad ogni dibattito al quale partecipa, prima o poi, viene fuori qualche frasetta su Unipol e lui s'inalbera diventando tutto rosso e facendo una brutta figura. Dunque largo alla fantasia, e sui giornali di questi tempi ci si esercita a immaginarlo ora qua, ora là. Alla presidenza della Camera, per esempio, ma lì fa buona guardia Bertinotti che assicura a Prodi profilo basso se potrà governare i deputati dal seggio oggi occupato da Casini. Allora a quella del Senato, dove però ha buttato gli occhi un vecchio volpone della Democrazia cristiana (oggi costretto a dare il meglio di sé in una cosa floreale che si chiama Margherita) come Franco Marini. Qualcuno ha avanzato l'idea del Quirinale ma apriti cielo, così si rischia di spaventare gli elettori e perdere le elezioni politiche (il che la dice lunga sulla popolarità attuale di D'Alema). Peccato che a Palazzo Koch la poltrona sia stata occupata da poco. Perché altrimenti, viste le ultime passioni del presidente Ds, un bel posto a capo della Banca d'Italia poteva pure essere una soluzione. Non è Unipol, ma sempre di banca si tratta.

Su esteri, religione, terrorismo, occidente etc. etc.

[MAGNA CARTA]
Europa, America e Benedetto XVI
di Marcello Pera

Ecco come la verità cristiana
può convivere con la libertà occidentale
di Giovanni Orsina

Economia, politica estera e religione:
ecco i rischi per l'Unione
di Gaetano Quagliariello

Blasfemi sono i terroristi
di Fiamma Nirenstein

[AVVENIRE]
Doppiezze non tollerabili,
la Turchia alla prova
di Vittorio Emanuele Parsi

Il senso della religione
una forza nel cuore dei popoli
di Adriano Fabris

[EMPORION]
Iran, un drammatico
braccio di ferro
di Carlo Jean

C'è un'offensiva
contro il mondo cristiano
di Pierluigi Mennitti

[TRANSITION ON LINE]
The Young and the Old.
Religion in the Balkan
di Risto Karajkov

[WEEKLY STANDARD]
Denmark, Damascus and Beirut
di Lee Smith

The Mohammed Cartoons
di Paul Marshall

lunedì, febbraio 06, 2006

AudioPost: Radio Vaticana su don Santoro

I servizi odierni di Radio Vaticana sull'assassinio di don Andrea Santoro in Turchia per mano di un estremista islamico (piccino piccino).

Alle origini di Eurabia

Ogni tanto conviene rileggersi questa cosa qui, un lavoro di approfondimento di Paolo della Sala, appendice agli articoli che Paolo scrisse su Ideazione di marzo scorso.

Ora esatta

L'orologio qui in basso è stato aggiustato. A Roma e Berlino è tornata l'ora solare. Anche l'indirizzo di Watergate è a posto. Ma tra breve il blogroll sarà tutto nuovo.

Allah è piccolo

Se ispira assassini come quelli contro un missionario così, Allah deve essere proprio piccino. E comunque piccini sono i suoi seguaci che si macchiano di questi crimini.

sabato, febbraio 04, 2006

Ai cittadini d'Eurabia/4

Saluti da Damasco

Censurando Mathieu

Christian Rocca, che prima di essere un collega che stimo è un amico (ed è il motivo per cui gli devo una risposta pubblica) non ha apprezzato l'articolo di Vittorio Mathieu su Pannella pubblicato su Ideazione.com. Riprendendo una polemica di qualche tempo fa su TocqueVille, si chiede se il virus dei secondini si sia anche esteso irrimediabilmente alla rivista. Per richiamare il titolo del suo post, né l'uno né l'altro. Mi chiedo se non sia più da secondini rifiutarsi di pubblicare l'articolo di un autorevole collaboratore come Vittorio Mathieu (che in quanto a liberalismo potrebbe far lezione a me e a Christian messi assieme) anche se, sul caso specifico, il titolare di questo blog ha un'opinione del tutto diversa. Ideazione resta, nella varietà dei suoi prodotti editoriali, un posto aperto a tutti coloro che hanno qualcosa da dire. Mathieu non è un pericoloso nazista. Perché Christian, che conosce il mio indirizzo, non mi regala dieci righe nelle quali replica al filosofo? Potrebbe nascerne un confronto interessante (e qualificatissimo), utile a noi e a tutti i lettori di Ideazione.

venerdì, febbraio 03, 2006

AudioPost. Le radici cristiane dell'Europa

Proviamo questa novità degli AudioPost, post tematici di Walking Class che rimandano a spezzoni di trasmissioni radiofoniche scaricabili sul computer che poi potrete ascoltare quando più vi garba. Cominciamo da uno speciale di Alessandro Gisotti, trasmesso da Radio Vaticana, sulle radici cristiane dell'Europa. Esposizione del tema e otto interviste a sette esperti.

Introduzione
di Alessandro Gisotti

Radici cristiane e costituzione europea
intervista al cardinal Angelo Scola

In difesa del Medio Evo
Medio Evo e dialogo interreligioso
interviste a Franco Cardini

L'Europa di San Benedetto e quella di Benedetto XVI
colloquio con don Mauro Meacci

Il Medio Evo nel dialogo tra filosofia e teologia
colloquio con Bruno Forte

I pilastri della Terra
intervista al cardinal Francesco Marchesano

Pellegrini, la walking class della cristianità
intervista a Francesco Sisinni

La fabbrica delle idee
colloquio con monsignor Rino Fisichella

Scontro di civiltà

Di qua qualche vignetta non sui simboli religiosi dell'Islam ma sul terrorismo islamico. Di là i video con gli ostaggi occidentali mentre vengono sgozzati. Allora, di qua o di là. Noi di qua.

Magdi Allam: l'Occidente e la paura

L'Occidente ha un nemico in casa: la paura.

La via della riscossa intellettuale e della rinascita civile è possibile laddove gli occidentali e i musulmani riscoprono la centralità della persona facendo prevalere i valori della vita. Grazie Jaques Lefranc. Grazie Robert Menard. Grazie Jihad Momani. Grazie Maha Al Sharif. Con il loro coraggio i direttori del quotidiano francese France Soir, di Reporters sans frontieres, dei settimanali giordani Shehane e The Star, hanno aperto una breccia di luce e lasciato trasparire un barlume di speranza nella crisi delle menti e dei valori che si è avviluppata nelle tristemente note «vignette sataniche».

Si è trattato di un soffio d'aria pura nel clima avvelenato che pervade un mondo islamico che riscopre la sua unità nella logica delle intimidazioni, nella cultura dell'odio e nella pratica del terrorismo. Con a fronte un Occidente rimpicciolito più che mai da una paura che dopo essersi impossessata degli animi viene assurta a ideologia di Stato, forgiando l'attività dei governi e paralizzando l'iniziativa della società civile. Se dovessimo oggi fissare l'immagine del tanto paventato «scontro di civiltà», ebbene dovremmo prendere atto che l'Occidente è costretto sulla difensiva non solo nei confronti del «nemico» esterno, ma soprattutto del «nemico» più insidioso, quello che si annida e cresce al proprio interno.

Stiamo parlando delle organizzazioni integraliste ed estremiste islamiche che, dai pulpiti delle moschee trasformate in centri di indottrinamento ideologico, hanno promosso una strategia di sottomissione delle comunità immigrate musulmane sfruttando abilmente l'ingenuità e la collusione degli europei. Coordinate da veri e propri centri di comando, tra cui spicca la «Unione internazionale degli ulema» con sede a Dublino, capeggiata guarda caso dal noto telepredicatore della tv Al Jazeera , lo sheikh Youssef Qaradawi. Il referente spirituale e giuridico dell'insieme dei Fratelli musulmani in Europa, posto anche alla guida del «Consiglio europeo della fatwa e della ricerca», anch'esso con sede a Dublino. Tra i 300 membri della «Unione internazionale degli ulema» figurano il mufti di Gerusalemme, Ikrima Sabri, e il presidente della «Associazione degli ulema musulmani dell'Iraq», Haris al Dhari. Tutta gente che, come hanno esplicitato in un comunicato del 19 novembre 2004, hanno legittimato «la resistenza, dentro e fuori l'Iraq, fino alla liberazione dell'Iraq», specificando che «è jihad difensivo che non necessita di un comando generale e che comporta l'obbligo della partecipazione di tutti».

Tutta gente che plaude agli attentati terroristici suicidi che massacrano gli israeliani o gli occidentali in Iraq. Tutta gente che impartisce gli ordini dall'Europa, come quello che annuncia per oggi una «Giornata mondiale dell'ira» contro la pubblicazione delle vignette raffiguranti il profeta Mohammad (Maometto). Eppure Qaradawi e i suoi Fratelli musulmani dovrebbero sapere che la raffigurazione del profeta è sempre avvenuta nel corso della storia islamica. Se proprio non lo sapessero, vadano nel sito degli islamici riformatori e liberali www.muslimwakeup.com e nel forum troveranno un link che rimanda a una voluminosa raccolti di ritratti su tela e in miniatura, nonché vignette satiriche sul profeta.

A parte ciò, anche qualora i musulmani non dovessero ritrarre il loro profeta, perché mai dovrebbe essere vietato a un non musulmano? Infine per quale ragione ai musulmani è ampiamente concesso ritrarre vignette offensive dei cristiani e degli ebrei, senza che sia stata proclamata alcuna «guerra santa» contro l'insieme dell'islam, mentre tutto il mondo sarebbe tenuto a un particolare riguardo nei confronti della sensibilità dei musulmani? Addirittura, con una sconcertante logica, il ministro dell'Interno saudita ha ieri reiterato la richiesta di una condanna da parte del Vaticano. Ma l'Arabia Saudita si è mai scusata con il Vaticano per i tanti cristiani che sono stati sgozzati in Iraq, massacrati nel Sudan, perseguitati ovunque nei Paesi musulmani? Noi siamo grati ai giornalisti francesi e giordani perché hanno dimostrato nei fatti di avere a cuore, al di là delle loro fedi o idee, una comune civiltà umana fatta di amore o di vita.

Magdi Allam

Nasce Blogs per Fini Premier

La campagna elettorale del 9 aprile movimenta la scena della blogosfera italiana. E' appena nata l'aggregazione di Blogs per Fini Premier a supporto di Alleanza Nazionale, della Casa delle Libertà e del ministro degli Esteri Gianfranco Fini, che spera di mettere a frutto per il suo partito la popolarità di cui gode nel paese. Ci fa piacere segnalare questa nuova iniziativa (che ha trovato il suo spazio nella cittadella di Tocqueville) e facciamo un augurio di buon lavoro ad alcuni dei blog fondatori: Mariniello, Sciopenàuer, Otimaster, Zigurrat, Deeario, I diavoli neri.

Lifting giudiziario: da Unipol a D'Ambrosio

Un po' pietosetto questo tentativo dei Ds di provare a mettere in lista un simbolo di Mani Pulite per recuperare immagine dopo lo scandalo Unipol e cooperative. Come sostiene Renzo Foa sul Giornale, il caso D'Ambrosio suscita polemiche "perché da una lunga stagione è aperto in Italia un conflitto tra una parte della Giustizia e una parte della Politica". Non si tratta solo di toghe rosse ma del fatto che un uomo simbolo si presti alla chiamata del Partito per supportarlo in un momento di difficoltà sul piano della moralità e dell'onestà. Se non è contiguità questa. Ecco perché, pur non considerando Berlusconi uno stinco di santo, questo blog non crede alla guerra santa tra il Bene (la sinistra, certa magistratura) e il Male (ieri Craxi, oggi Berlusconi). Ma né ieri né oggi D'Alema, Greganti, Burlando, la sorella di Occhetto e i tanti, troppi diessini impegnati negli enti locali fatti sparire al momento giusto dalla scena pubblica: una sorta di scambio quando non si sarebbe potuto fare più finta di niente, noi non andiamo avanti e voi li togliete dalla politica.

Ai cittadini d'Eurabia/3

Saluti da Gaza

Ai cittadini d'Eurabia/2

Saluti da Najaf (Iraq)

Ai cittadini d'Eurabia/1

Saluti da Giacarta

giovedì, febbraio 02, 2006

Rosa nel pugno, le firme e le tradizioni

Avendo posizioni politiche differenti rispetto a quelle di Pannella e dei radicali prodiani (non su tutto ma su molte e crescenti cose) possiamo con onestà sostenere che la legge che li obbliga a raccogliere firme per presentare assieme ai socialisti dello Sdi la lista della Rosa nel pugno non sta né in cielo né in terra. Purtroppo sta nel regolamento italiano. Sarebbe una bella azione quella di toglierla del tutto, perché le tradizioni politiche (radicale, socialista e della rosa nel pugno) non dovrebbero avere bisogno di certificazioni.

Comunicazione di servizio: Watergate

Il nostro blogroll avrebbe bisogno di una bella rinfrescata, perché contiene un elenco di Tocquevilliani che è un po' datato ed è ancora privo di tutti quei link utili a navigare nei siti che sono fonte di informazione per Walking Class. Ci stiamo lavorando da tempo, e come sempre i lavori di compilazione sono il peggio che ci possa capitare di fare. Allora, siccome passeranno ancora molte lune prima che l'aggiornamento avvenga, e siccome Watergate s'è tolto di mezzo la data nell'intestazione del suo blog e nell'indirizzo, lo segnaliamo qui a tutti coloro che ne sono interessati (pensiamo tanti): questo è il suo nuovo indirizzo.

Comprate danese

Contro il boicottaggio dei prodotti danesi. A voi la scelta. Un grazie a Le Guerre Civili.

Eurabia

Dovremmo reagire, con pazienza e con fermezza, per difendere il diritto alla libertà di stampa, almeno in casa nostra. E invece, vista la reazione della proprietà di France Soir e le ritirate diplomatiche della Norvegia, temo che ormai in questo Continente si sia alla frutta. In Danimarca, tuttavia, è prevista una marcia per la libertà di stampa e il 79 per cento dei cittadini danesi ritiene che non si debbano dare scuse a nessuno. Qui non si tratta di non offendere la fede altrui (che rispettiamo come vorremmo che fosse rispettata la nostra) ma il diritto di resistere a chi reagisce con la violenza armata a vignette satiriche pubblicate sui quotidiani. Uno dei giornali accusati, il danese Jyllands-Posten, spiega con molta diplomazia le ragioni di quelle vignette agli Honourable Fellow Citizens con una lettera di scuse, qui in versione araba). Ma quelli, tanto Honourable non sembrano essere. Torneremo sull'argomento. Per ora gli aggiornamenti nella sezione esteri dei blog di TocqueVille.

mercoledì, febbraio 01, 2006

F1, Valentino Rossi

Oggi è andata meglio: in mattinata diciotto giri e sei secondi di distacco dai più forti. Nel pomeriggio, cambio di macchina e altri venti giri con un distacco finale dai tempi di Schumacher di poco superiore al secondo. I tecnici dicono che Valentino Rossi è un tipo che impara in fretta e gli esperti Ferrari confermano. Forse, allora, ja fà.

Setsubun, la primavera giapponese

Schizzate in alto le temperature e apprezzata la seconda giornata primaverile qui a Roma, ci tuffiamo nella festa giapponese del Setsubun. Il 3 febbraio, in tutto il Giappone, si celebra il festival che chiude la stagione dell'inverno e apre quella della primavera. Troppo presto? Chissà, forse qui in Italia sì, febbraio resta sempre un mese invernale e i Balcani sono sempre lì pronti a spirarci i gelidi grecali e le tempestose bore. Però oggi l'inverno sembra lontano, la neve dei giorni scorsi un lontano ricordo e il Setsubun un po' più vicino. Qui e qui la storia del festival e il suo significato nella cultura giapponese. Qui le spiegazioni prese da Wikipedia. E qui, dall'Economist, i risvolti commerciali che questa festa ha ormai preso anche in Giappone. Se v'è venuta voglia di andarci, cominciate da qui.

Mezze calzette genovesi

Guerre Civili ci informa che a Genova il Comune ha bocciato la proposta (di An) di dedicare una strada a Fabrizio Quattrocchi. E' la stessa città nella quale il sindaco diessino Pericu e il presidente margheritino della provincia Repetto fecero in modo di non recarsi ai funerali di Quattrocchi. Vorremmo capire che razza di sinistra verrà a governarci se vincerà le elezioni. Vorremmo capire, al di là delle frasi elettorali, quale sia la pancia reale di questa Unione. Vorremmo capire in cosa si caraterrizza (e dove si distingue) il ruolo moderato della Margherita.