lunedì, ottobre 31, 2005

Al fianco di Israele

COMUNICATO STAMPA

"Tocqueville sottoscrive e partecipa alla fiaccolata che testimonierà, sotto la sede dell’ambasciata iraniana di Roma, la volontà di combattere contro ogni forma di razzismo, di democidio, di totalitarismo. Tocqueville riunisce più di 500 blog di area liberale, conservatrice e riformatrice. La community è nata grazie al supporto della rivista Ideazione. Siamo sinceramente lieti della partecipazione del segretario DS on. Piero Fassino, ma nello stesso tempo esprimiamo gravi preoccupazioni per l’ondata neorazzista anti-israeliana e anti-americana che infanga da troppo tempo molte testate giornalistiche e molti movimenti sedicenti “progressisti” e “pacifisti” di tutto il mondo e dell’Italia. Non abbiamo dimenticato che, al tempo delle stragi della seconda Intifada, c’era chi scriveva sul secondo quotidiano italiano che la “questione ebraica” si sarebbe meglio risolta col “trasferimento degli ebrei” in Africa o Argentina, e disprezziamo il razzismo antiamericano che si respira in ogni articolo di troppa stampa. Ci sentiamo tutti israeliani e siamo al fianco di quel popolo che è stato martoriato in Europa e dall’Europa solo pochi decenni fa, e che oggi vive sotto minacce verbali gravissime e minacce nucleari ancora peggiori. La difesa, la liberazione, la tutela del popolo iraniano e dei cittadini del sud del Mediterraneo, devono passare attraverso la diffusione dei princìpi democratici liberali; la crescita economica di quelle popolazioni sarà possibile solo con una netta cesura delle relazioni pericolose con i loro leader aguzzini".

Craxi e la politica internazionale: tre saggi

Dalla rivista semestrale di studi e ricerche storiche Ventunesimo Secolo riceviamo il link a tre relazioni di un convegno tenutosi a Milano nel gennaio del 2005. Tema: il craxismo e le relazioni internazionali. In questi giorni il mondo socialista è al centro di un sentito dibattito sul futuro dei vari spezzoni del socialismo italiano dispersi qua e là trai due poli. I tre interventi che seguono possono essere utili a inquadrare un bilancio della politica estera socialista negli anni Ottanta. Il saggio di Spiri e Zaslavsky, peraltro, affronta temi e aree geografiche relative agli interessi di questo blog. Buona lettura.

Le ragioni della politica estera nell’azione politica di Bettino Craxi
di Piero Craveri
Oltre Il "Terzaforzismo". Craxi e le relazioni transatlantiche (1976 - 1983)
di Gaetano Quagliariello
I socialisti italiani e il Dissenso nell’Est europeo
di Andrea Spiri e Victor Zaslavsky

Crisi nell'SPD, Grosse Koalition in forse

Neanche il tempo di scendere dalla scaletta dell'aereo e riprendere confidenza con Berlino, che nelle stanze della Willy Brandt Haus, la sede dell'SPD, si consuma l'ennesima crisi della politica tedesca. La bomba scoppia nel primo pomeriggio nelle mani di Franz Müntefering, leader del partito e indicato come vice cancelliere e ministro del Lavoro nel futuro (e ora incerto) governo di Grosse Koalition. In una votazione per designare il segretario generale dell'SPD la trentacinquenne Andrea Nahles, rappresentante dell'ala di sinistra del partito favorevole a un'alleanza con i post-comunisti della Linke, batte 23 a 14 il candidato della maggioranza Kajo Wasserhövel. Per Müntefering è una grave sconfitta personale e il politico che aveva preso il testimone da Gerhard Schröder ne trae subito le conseguenze, annunciando che non si presenterà come candidato alla leadership del partito nel prossimo congresso di Karlsruhe - Bundesparteitag - fra due settimane, quando verranno nominati assieme il leader del partito e la già designata segretaria generale. La crisi nell'SPD è ufficialmente aperta.

Müntefering ha anche lasciato aperta alle decisioni del partito la sua partecipazione come vice-cancelliere e come ministro del Lavoro nel gabinetto di Angela Merkel. La crisi dell'SPD dunque rischia di riflettersi sul governo che deve ancora nascere. Tanto più che un altro pezzo da novanta del futuro gabinetto naviga in acque turbolente: il leader della CSU Edmund Stoiber, designato per il super-ministero dell'Economia. Contestato nella sua Baviera da altri esponenti del partito, rischia di fare la stessa fine di Müntefering. I suoi gli addebitano il calo di concensi del partito nelle ultime elezioni, il logoramento del suo carisma e della sua capacità di guida. Secondo indiscrezioni di stampa, starebbe meditando di non esporsi al governo ma di rimanere alla guida della Baviera. La Grosse Koalition nasceva con la garanzia della presenza di ben tre leader di partito, a testimonianza della stabilità del governo: Müntefering lascerà tra 15 giorni, Stoiber rischia e anche Angela Merkel comincia a sentirsi non troppo bene.

Ultime notizie da Frankfurter Allgemeine Zeitung, Der Spiegel, Süddeutsche Zeitung, Der Tagesspiegel.

Io pure. E non cambierò idea

«Io personalmente sono molto ammirato della leadership di George Bush, una leadership che fa parte degli stessi nostri valori e principi e che procede, nelle sue decisioni con assoluta coerenza».
Silvio Berlusconi, Washington, 31 ottobre 2005

domenica, ottobre 30, 2005

Frauenkirche

E' tornata. Fu il simbolo della distruzione della Germania e del suo regime nazista, il simbolo di una guerra drammatica e annientatrice. Dopo tanti anni è di nuovo lì, completamente ricostruita, in una Germania piena di problemi economici ma ritornata democratica e libera anche nella sua metà orientale. Oggi, con il panorama di Dresda restituito al suo passato, si è chiusa un'altra pagina della seconda guerra mondiale e del nazismo. Qui un esauriente post da Germany News.

3 novembre, per Israele

Ormai tutti i lettori di TocqueVille sanno chi è Mahmoud Ahmadinejad e cosa ha detto alla Conferenza di Teheran. Dal sito del Memri è possibile comunque leggere il testo integrale in inglese del discorso (qui un estratto in italiano ripreso da Informazione Corretta via il Foglio). Odio puro verso Israele, minacce all'Occidente. Dall'Iran partì nel 1979 l'offensiva dell'estremismo islamico, un'offensiva sottovalutata da tutto l'Occidente. Quello che accade liggiù, nella terra degli Ayatollah, non può essere minimizzato. Non possiamo più permettercelo. Le dichiarazioni anti-israeliane e anti-occidentali di Ahmadinejad devono trovare la più ferma risposta delle opinioni pubbliche d'America e d'Europa. Giovedì 3 novembre gli amici del Foglio hanno appoggiato una manifestazione civile di protesta davanti alla sede dell'ambasciata iraniana a Roma. Walking Class aderisce. E siccome quel giorno si troverà a Berlino, si cercherà l'ambasciata iraniana a Berlino e sosterà lì davanti.

We don't understand

E' vero che Silvio Berlusconi ha tentato (poco o punto ascoltato) fino all'ultimo di evitare che gli Stati Uniti muovessero guerra a Saddam. E' vero che avrebbe preferito che la guerra fosse evitata. Come tutti i leader europei (Blair escluso), il premier italiano non aveva alcuna voglia di andar contro l'opinione pubblica del proprio paese, contraria al conflitto in percentuali bulgare. Ma quando le scelte sono compiute, e le si appoggia perché si crede che il processo di democratizzazione del Medio Oriente sia un progetto giusto e che la guerra non si poteva evitare (perché Saddam non aveva alcuna intenzione di togliere le tende con le buone), allora è il caso di tenere la barra dritta. Certo anche di riconoscere gli errori che nel perseguire quella strategia si sono compiuti, ma di navigare con determinazione pur nelle difficoltà della traduzione concreta di quelle scelte. Non si capisce, dunque, l'opportunità di rimarcare piccole differenze passate proprio alla vigilia di un viaggio diplomatico a Washington. Non si comprende l'opportunità di fornire al pavido fronte avversario interno l'occasione di legittimare la propria vacua politica pacifista. Non si comprende l'idea di recarsi dall'altra parte dell'Atlantico con il brogliaccio dei sondaggi nostrani. Lo smarcamento da una linea politica intrapresa non porta più voti, specie se questa è una delle poche scelte chiare che il governo di centrodestra ha compiuto. Non abbiamo compreso. Non comprendiamo. Non comprenderemo.

sabato, ottobre 29, 2005

Berliner Ring/6

Berlino, Palast der Republik, gennaio 2004

Oggi foto

E' il primo giorno di un lungo ponte e fa bel tempo un po' in tutta Europa. Qui al Sud può essere normale, i 20 gradi di Roma non fanno proprio notizia, ma i 25 di Parigi e i 20 di Berlino sì. Dunque, oggi si ritorna un po' più Walker e molto, molto meno politiker. Che inizi la pausa, foto- foto-foto. Poi lunedì andremo a constatare di persona che tempo fa a Berlino.

Berliner Ring/5

Berlino, Karl-Marx-Allee, agosto 2005

Berliner Ring/4

Berlino, Karl-Marx-Allee, agosto 2005

Berliner Ring/3

Berlino, Hauptbahnhof, agosto 2005

venerdì, ottobre 28, 2005

Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?

Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?
Im dunklen Laub die Goldorangen glühn,
Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht,
Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht,
Kennst du es wohl? Dahin!
DahinMöcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn!

Conosci il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d'oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!

Johann Wolfgang von Goethe

Omar deve morire

Sempre stupido generalizzare. Ma per non aver generalizzato, il regista olandese Theo van Gogh ci ha lasciato la pelle. Quella pelle che un gruppo di estremisti islamici d'Egitto vorrebbe fare ad Omar Sharif, l'attore egiziano reo di aver interpretato San Pietro nella fiction tv andata in onda su Rai Uno e di aver speso parole di apprezzamento per la religione cattolica. Le minacce sono comparse su forum di siti islamici. Ne parla il Corriere della Sera.

Pillole di viaggio: Praga

Dal sito della Lonely Planet.

Università: dalla parte della Moratti

Di fronte alle proteste corporative di parte degli studenti e dei professori, segnaliamo questo articolo di Gaetano Quagliariello pubblicato sul Sole 24 Ore (pdf): "questa riforma è stata la rottura possibile di un sistema che si è ostinatamente opposto ad ogni cambiamento". Quando parliamo di standard europei, molti lettori di questo blog sono soliti rinfacciare a chi scrive le performance continentali del presidente del Consiglio. Chi scrive ribatte evidenziando il peggior quinquennio commissariale della Ue, guidato dal professor Romano Prodi. Fin qui la normale polemica politica. Ma quando si parla di università, del ritardo del sistema italiano, tutti buoni a contestare chi inizia a muovere le acque. Se l'Università produce i manifestanti che abbiamo visto all'opera martedì scorso per le strade di Roma, non dovrebbero esserci dubbi su quale direzione debba prendere una seria riforma. Ci sembra che la strada della Moratti sia quella giusta.

A Daniele non far sapere...

"Caro Daniele, non sottovalutare l'impatto mediatico dei neo-con villani all'italiani, anche perchè ripeto, ci sanno fare, fanno comunità, si scambiano le informazioni l'un l'altro alla velocità della luce, le riportano sui loro siti, e alla fine appaiono anche sulla main page di Libero...".

Non abbiamo toccato una vocale, neppure quando la grammatica non concorda. Sarà certamente stato l'impeto della scrittura, certamente. Il Daniele in questione è il Luttazzi bannato-bannante, quello del LuttazziGate che sta riempiendo in queste ore i post di molti blog. L'autore delle quattro righe estrapolate è un suo fedele commentatore, uno che sembra saperla lunga, ma tanto lunga da sbandare qua e là e di tanto in tanto. Su una cosa non si sbaglia, siamo tanti, giovani, abbiamo un sacco di idee e una grande certezza: vi facciamo paura anche solo perché ci siamo.

Oil for Food: the file

Ecco in inglese il rapporto completo sullo scandalo Oil for Food (via Camillo). Qui il resoconto sui risvolti italiani della vicenda di Claudio Gatti dal Sole 24 Ore. E qui il dossier completo degli articoli pubblicati dal quotidiano economico che ha seguito per lungo tempo le tracce italiane dell'inchiesta. I lettori hanno materiale a sufficienza per farsi un'idea della questione.

Una lunga striscia bianca

Da Buenos Aires a L'Avana (via Napoli).

La sinistra che c'è contro quella che non c'è

In Italia, all'Università, di questi tempi non si studia. Di questi tempi, si bivacca. Perché, quando sarà in vigore la riforma Moratti, toccherà mettersi a studiare. E allora, finché dura, si faccia bisboccia. Aule trasformate in campeggi, facoltà occupate, ore di lezione sostituite da amene letture del viaggio del Che con la motocicletta (ogni periodo ha i suoi libri rossi, e questo è un periodo di declino anche per i rivoluzionari, che cantano Giovanotti trovando i testi di Guccini un po' complicati). E' questa la giovane sinistra che oggi imperversa nel luogo principe dell'elaborazione culturale del paese. E' questa, dunque, la sinistra in incubazione. E tanti saluti all'altra sinistra, quella socialista e radicale, che cerca (pare inutilmente) di attecchire da quella parte e che viene zittita dai nuovi prepotenti. Prodi, al contrario di Fassino, non sembra essere troppo indulgente con le violenze dei nuovi giacobini. Ieri ha dato solidarietà a Cofferati. Ma nulla ha detto delle violenze di Roma durante la manifestazione contro la riforma Moratti. E nulla ha detto sul grave episodio della Sapienza che ha coinvolto Radicali e socialisti dello Sdi. Attendiamo.

Senza Silvio

Celentano non saprebbe che trasmissione fare, Prodi che programma inventare, Travaglio che libro scrivere, Flores d'Arcais che rivista dirigere, Mieli che giornale organizzare, D'Alema che battuta fare, Violante che fantasma sollevare, Moratti (Massimo) che presidente invidiare, Walking Class che premier sfruculiare, l'idiota che compare come anonimo nei commenti di questo blog chi insultare, GianniLetta chi leccare, Giuliano Ferrara chi frondare, Follini chi irritare, Casini da chi nascondersi, Luttazzi su chi vomitare, la figlia di Guzzanti chi imitare, Guzzanti padre chi incensare, Ancelotti chi temere, Santoro chi odiare, Galliani a chi sorridere. Ci sarebbe meno lavoro per un sacco di gente. Berlusconi, più lavoro per tutti. O, almeno, per alcuni.

giovedì, ottobre 27, 2005

LuttazziGate, scacco matto

Mai mettersi contro i gemelli. Mai.

Veltroni il quaquaraquà dei sampietrini

Caro Sindaco, noi ci eravamo quasi convinti a deporre le armi e a eleggerla nostro idolo incontrastato. Passi per i concerti per sessantenni sfiatati che ci propina ogni estate davanti al Colosseo, tutti quei suoi idoli d'infanzia che ora a stento trattengono la dentiera dal palco, i Bob Dylan, gli Elton John. Passi per lo show appaltato a Sky delle Notti Bianche che è ormai l'unica sera in cui non si può uscire per Roma, non si possono visitare i musei, non si può andare a un caffè, non si può entrare in un ristorante per tutta l'inutile caciara buona solo a fare il ruffiano con Murdoch. E passi per il fatto che tutte queste cose da vetrina che piacciono solo a quelli come lei, alla fine, li paghiamo noi con le nostre tasse. Ma quando lei ha deciso di svellere tutti i sampietrini dalle strade e rimpiazzarli con un sano asfalto moderno, allora sì che ci siamo detti: lei, signor Sindaco, sarà il nostro Führer. Noi che non usiamo le carrozze per muoverci nella città del Ventunesimo secolo ma dei semplici motorini, le cui ruote s'incavano dentro gli avvallamenti prodotti da questi infernali mattonacci del tempo dei romani (e che Giove li abbia in gloria i romani ma incenerisca con le saette chi ha mantenuto i sampietrini secoli e secoli dopo), noi che siamo moderni, dicevo, pensavamo di aver trovato un Sindaco moderno. Moderno come noi. E attento a salvarci la vita, che prima o poi lasceremo su uno spuntone di sampietrino. E noi l'avremmo seguita, signor Sindaco, ovunque, come soldati dietro al loro Führer, difendendola dai radical-chic che il motorino non ce l'hanno perché si pagano il taxi o l'autista privato, l'avremmo osannata dicevo, fino all'ultimo sampietrino. Senonché, signor Sindaco, anche lei è caduto all'ultimo miglio. Ora una cara amica ci ha confidato che lei è ha ceduto proprio sotto il "balcone", proprio lì dove il suo impeto svellatore ci era più caro, in quella Piazza Venezia che ogni mese macina vite umane e vite giovani perché tutto il male dei sampietrini si concentra in quella piazza e si allea con altri grandi lastroni, i sampietroni, e ini e oni congiurano contro noi poveri utenti di motorino. Lei ha ceduto. Ha ascoltato i suoi accusatori, non s'è fidato dei nostri scudi e ha deciso di non percorrere l'ultimo miglio. Lei ha dichiarato, con la stessa solennità con cui ci aveva illuso, che a Piazza Venezia dovremo continuare a cadere e a rischiare la vita, ogni qual volta il destino ci obbligherà a percorrere quell'infinita rotonda. Insomma, signor Sindaco, lei s'è dimostrato un quaquaraquà qualunque, un Tremonti qualsiasi, un Calderoli de' noantri, un Casini in sedicesimo, uno dei tanti politici con la retromarcia inserita. E mi viene spontanea una domanda: ieri ho percorso in lungo e in largo il quartiere Parioli con il mio motorino. Che bell'asfalto, signor Sindaco, che ha regalato ai ricconi dei Parioli! Perché in periferia, a via della Magliana per esempio, la sede stradale sembra ancora una strada di Pristina dopo i bombardamenti di Clinton e D'Alema?

Polonia, i gemelli soft conservative

La rivista Transition On Line parla di soft conservative, illustrando la svolta politica polacca che ha portato al vertice delle istituzioni il partito Legge e Giustizia dei due gemelli Kaczynski. Descrive anche i contrasti fra le due formazioni del centrodestra che si sono ovviamente accentuati nei ballottaggi della campagna elettorale, dove di fatto s'è giocato un derby. Uno dei punti di maggior frizione è stato quello relativo alle politiche liberiste: il nuovo presidente della Repubblica ha spesso utilizzato con accenti negativi il termine liberale, provando a mettere in difficoltà su questo terreno il candidato di Piattaforma Civica. Questo rende i colloqui per la formazione del governo assai più complicati del previsto, ma rende assai interessante capire che cosa è cambiato fra i nipotini della grande esperienza di Solidarnosc.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Grazie.

Luttazzismo malattia infantile...

Chi si fosse perso il LuttazziGate, ovvero lo scivolone censuratore dell'ex censurato Daniele Luttazzi, può recuperare tutto sui blog seguenti: 2Twins, The Right Nation, Robinik, Ingegnerblog, Gino, No Way, Italian Libertarians, Aghenor, Kagliostro, Parbleu!, Oggi, Alef, Dall'altra parte, Il Giulivo, Dall'altra parte. Per ricordare la vera storia televisiva di Daniele Luttazzi, ecco un po' di memoria rinfrescata: era il 2001, anno ultimo dell'infausta stagione dell'Ulivo. Per quanto il centrodestra abbia governato in maniera insufficiente, noi non dimentichiamo lo squallore degli anni ulivisti. A futura memoria.

Legalità

Che a difendere la legalità a sinistra sia rimasto solo Sergio Cofferati non è un buon segno. Ieri il segretario dei Ds Piero Fassino, immemore di quando in una marcia della pace i gaglioffi dell'autonomia lo sbatterono fuori dal corteo e volenteroso di accarezzare la piazza assediante, ha giustificato gli incidenti, minimizzandoli. Noi che gli incidenti li abbiamo visti dalle nostre finestre, e dunque non ci possono venire a raccontare balle perché abbiamo visto chi ha attaccato, chi ha colpito, chi ha usato violenza, avremmo apprezzato maggiore circospezione da parte del segretario del maggior partito della sinistra. Speriamo che Fassino non sia destinato ad occupare il ministero degli Interni. Strani questi Ds: Veltroni continua a concedere strade e piazze del centro di Roma ad ogni manifestazione - chiunque vi partecipi e qualunque intenzione abbiano i partecipanti - senza preoccuparsi dei rischi in una città che vive quotidianamente l'allarme del terrorismo internazionale. Fassino minimizza gli incidenti. Se questo è l'inizio della campagna elettorale, siamo messi bene.

mercoledì, ottobre 26, 2005

Pandepanico

L'autopsia condotta in Germania sulle oche trovate morte sul greto di un fiume ha dato il suo risultato: erano morte per avvelenamento, avevano mangiato veleno per topi. Per gli allarmismi sulla pandemia, ritentate, sarete più fortunati. Per il momento mangiate più pollo, il pollo fa bene. Specialmente il pollo italiano.

Programmi

Prodi che dice, boh? Prodi che dice, bo-oh! Primaries must go on.

Prodiani

Primaries must go on

In diretta da Ideazione: la rivoluzione dei blog

Certo, su carta è più glamour. Si sfoglia, si legge prima, si conserva. Ma chi si fosse perso l'ultimo numero della rivista, oggi può trovare sul sito Internet la versione completa della sezione sui Blog. TocqueVille, ovviamente, la fa da padrone. E molti Tocqvillers hanno scritto la loro: Andrea Mancia, Paolo Della Sala, Christian Rocca, Enzo Reale, Federico Punzi. Chi sono? The Right Nation, Le Guerre Civili, Camillo, 1972, JimMomo. Arricchiscono la sezione articoli e approfondimenti di Giuseppe Granieri, Barbara Mennitti e Davide Bennato. Buona lettura (e abbonatevi alla rivista cartacea).

martedì, ottobre 25, 2005

Quando si dice uno squadrone

Riscattata l'ignominia di Bielefeld, tornano gli orsi berlinesi: 3-1 al Mainz e quarto posto di nuovo a un passo. In attesa di rifarne due indietro.

Più inglese per tutti

Possono bloccare un'intera città (a proposito, meglio Cofferati di Veltroni) e possono spaccare bottiglie per strada, insozzare le vie, insultare i passanti, obbligare i commercianti a tirar giù le serrande, attaccare i poliziotti, forzare i blocchi, assediare le istituzioni democratiche sotto il sorriso complice dei deputati dell'opposizione. Possono provare a bloccare la riforma che li obbligherà a studiare e a confrontarsi da subito con il mondo del lavoro, come accade nei più civili e avanzati paesi europei. Possono essere strumentalizzati dal corporativismo degli insegnanti e essere essi stessi, così giovani, il cardine della conservazione in questo balordo paese. Ma tanto, la riforma della scuola e dell'università, quella che fra le tante cose ha inserito l'inglese obbligatorio fin dall'inizio, passerà. E non farà prigionieri. Toccherà studiare e un po' meno cazzeggiare.

Meno inglese per tutti

La BBC taglia otto dei dodici servizi linguistici in Europa in conseguenza di una più vasta riorganizzazione aziendale. Finisce un'epoca iniziata negli anni Trenta. I servizi europei sono stati un'istituzione e hanno rappresentato uno spicchio di libertà sia nel contrastare la propaganda nazista e fascista degli anni Trenta che quella comunista negli anni della guerra fredda. Un pezzo d'Inghilterra si ritira Oltremanica. Goodbye.

Zwillinge

Con oltre otto punti di vantaggio sull'avversario (54 a 46%) Lech Kaczynski vince il ballottaggio presidenziale, bissa il successo del fratello gemello alle legislative di un mese fa e consolida il primato del partito conservatore polacco Legge e Giustizia. Si chiude così l'era del post-comunista Kwasniewski e si apre una nuova fase della politica polacca, dominata dai partiti della destra: il trionfante partito conservatore e quello alleato di tendenze liberali. Governeranno assieme, dopo che i gemelli Kaczynski si sono imposti in entrambe le elezioni. Il pallino delle trattative è nelle loro mani. Notizie e commenti da BBC, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Der Spiegel (in inglese), Le Figaro, Germany News, Repubblica.

lunedì, ottobre 24, 2005

Un mare di libertà

TocqueVille ha raggiunto quota 500.

Vieni avanti Craxino

Non riesco a condividere l'entusiasmo di molti per la vivacità del congresso del Nuovo Psi. C'è stata grande animosità ma non abbiamo notato contenuti programmatici di un qualche rilievo. Anzi. Tutto è ruotato attorno alla posizione di schieramento, a destra o a sinistra, con una banale e infantile ricerca della migliore collocazione in vista di elezioni il cui esito appare a molti scontato. Ci sarà pure una via di mezzo tra le soporifere e plebiscitarie convention di Forza Italia, le scontate e bolsceviche primarie di Prodi, i predeterminati congressi di Ds e An, e le liti di cortile dei vari cespugli post-prima repubblica? Berlusconi cita i sette comici che lo deridono e Prodi rilancia gridando alle liste di proscrizione, promettendo una campagna elettorale colma di astio e priva di contenuti, inutile e sfibrante per il paese. Siamo delusi per il fatto che, dieci anni dopo, lo scontro politico nazionale verta ancora attorno alle figure logorate di due settantenni ma poi ci entusiasmiamo per la sfiatata (e già vista) performance televisiva di un altro settantenne. Poi, quando si guarda alle nuove generazioni della politica, lo sconforto sembra addirittura crescere. Ci mancavi solo tu, Bobo: vieni avanti Craxino.

Partus interruptus

Tommaso Rocchi, la pillola del giorno dopo.

domenica, ottobre 23, 2005

23 ottobre 1956, la rivolta di Budapest

Quarantanove anni fa. Seguendo la moda degli anniversari, il prossimo sarà il cinquantennale in pieno. Nella buia notte comunista dell'Europa centro-orientale si accese per pochi giorni la luce della rivolta di Budapest, i cui esiti ebbero conseguenze rilevanti nel mondo comunista occidentale. La BBC ricorda quegli avvenimenti con una pagina speciale mentre nel numero di Ideazione di gennaio riproporremo gli interventi polemici dell'epoca di Raymond Aron e Albert Camus (inediti in lingua italiana).

Polonia, too close to call

Iniziato lo scrutinio dei voti per l'elezione presidenziale in Polonia. Dopo il primo turno che non ha visto alcun vincitore, si scontrano i due leader delle formazioni di destra, il gemello conservatore Lech Kaczynski del partito Legge e Giustizia e l'avvocato liberale Donald Tusk del partito Piattaforma Civica. I sondaggi segnalavano un testa a testa serrato e non si sbilanciavano nel segnalare un favorito. I due partiti sono destinati a governare assieme nei prossimi anni, cercando di restituire slancio all'economia polacca che, dopo anni di crescita a volte impetuosa, vive oggi un rallentamento in linea con gli standard europei. Nel programma dei liberali c'è il ricorso a quella flat tax che tanto bene ha fatto in altri paesi dell'ex Europa comunista ma che è stata rigettata dal programma politico democratico-cristiano nella vicina Germania. Nelle elezioni parlamentari di un mese fa il partito dei gemelli Kaczynski aveva sopravanzato di due punti percentuali il partito alleato-rivale di Donald Tusk. Per il risultato definitivo del ballottaggio presidenziale si prevedono le ore piccole. Notizie aggiornate dal sito della BBC.

Prima Repubblica

Si stava peggio quando si stava meglio.

sabato, ottobre 22, 2005

Neapolitans do it better

Terza esercitazione anti-terrorismo in Italia. Dopo Milano e Roma, oggi è toccato a Napoli. Dove i feriti ci sono stati davvero per lo scontro di due ambulanze. Almeno in caso di attacco terroristico, è consigliabile fermarsi con il rosso.

venerdì, ottobre 21, 2005

PCI, Partito Comunista Immobiliarista

Bacau, Romania, agosto 2003

Svdinik, Slovacchia, luglio 2003

Una cosa sola volevamo controbattere e aggiungere agli sproloqui di Celentano sulla "cementificazione". A un certo punto ha ovviamente accoppiato la brutta urbanistica e la brutta architettura al capitalismo, imputandogli il degrado ambientale. Poi ha parlato degli immobiliaristi e, in particolare, di una "certa destra". Ora, qui a Roma, da decenni gli immobiliaristi sono associati senza troppo scandalo a una "certa sinistra", come dimostrano i fecondi rapporti con le giunte Rutelli e Veltroni. Ma non di questo vogliamo parlare, perché non vorremmo immiserire la replica con bagatelle di provincia. Qui la questione viaggia sui massimi sistemi. E allora offriamo al signor Celentano un paio di immagini del retaggio urbanistico e architettonico di cinquant'anni di comunismo e pianificazione in Europa orientale. Gli scempi nel mondo capitalista appaiono indubbiamente meno gravi, anche perché sono più facilmente recuperabili.

Tanto rumore per il nulla

Come volevasi dimostrare, solo un paese ridotto a immolarsi sulle barricate per i nuovi profeti poteva attendere con ansia e suspance la nuova trasmissione di Adriano Celentano, talentuoso chansonnier degli anni Settanta, la cui colonna sonora mi accompagnò in un memorabile viaggio in Romania tre anni fa (ogni bar, ogni ristorante, ogni ufficio pubblico, da Oradea a Tulcea: per ventiquattromila baci...). Un po' di demagogia spicciola, ambientalismo da villone in Brianza, qualche meschina paraculata in onore dei prossimi, futuri occupatori della Rai, magari da sbertucciare il prossimo anno (quando noi di destra diventeremo celentaniani e invocheremo la libertà d'espressione). Moscio e retorico pure Santoro: comincio a pensare che il fatto che un altro possa più utilmente occupare il suo seggio a Strasburgo sia un bene per l'Italia. Data la povertà dello spettacolo celentaniano, mi sorprende il giubilo e il sostegno che oggi ritrovo sulla stampa di sinistra, da l'Unità a la Repubblica. C'è da diffidare di una cultura di sinistra capace di entusiasmarsi per tanto nulla.

giovedì, ottobre 20, 2005

Berliner Ring/2

Berlino, Olympiastadion, agosto 2005

Ai 4 milioni delle primarie

Voi che partecipate perché il vostro voto conta, voi che vi alzate dal letto la domenica mattina per supportare i vostri candidati, voi che siete presi in considerazione nei vostri desideri e nelle vostre esigenze, voi che siete più intelligenti di noi, voi che l'Europa pappa e ciccia o culo e camicia, voi che le cose le prendete sempre sul serio, voi che non avete Antonio Tajani come capogruppo a Strasburgo ma certamente un fior fiore di politico, voi che Lilli e Michele la sinistra che pensa, voi che siete tutte queste belle cose... non vi sentite almeno un po' presi per culo? A walking Class non interessa quello che Santoro andrà a dire in tv da Celentano. Un po' perché crede che il meglio (o il peggio, a secondo dei punti di vista) Santoro lo abbia già espresso in passato, professionalmente parlando. Un po' perché più che Berlusconi dovrebbe essere Floris a preoccuparsi del ritorno dell'originale. A Walking Class interessa sapere perché in Europa dobbiamo fare sempre la figura dei provinciali. E questa volta per colpa dell'Unione.

martedì, ottobre 18, 2005

Il governo Merkel

Nomi, cognomi, partito e ministeri dei 16 politici che compongono il nuovo governo di Angela Merkel. Otto ministri per l'Spd, otto per la Cdu-Csu, cancelliera compresa. Buon lavoro: ne avranno bisogno. Qui un'analisi del settimanale britannico Economist sul nuovo governo.

Caucasologia

E' la scienza che studia i segreti, le evoluzioni, le passioni, gli interessi, le zozzerie, i maneggi, le speranze, le tendenze dell'area caucasica, una delle regioni divenute più strategiche del globo. In questa scienza eccelle il nostro amico Fandorin, con il suo blog Poganka, al quale si rimanda per le informazioni più approfondite e più recenti.

Demagogia o cosa?

Sarò cinico (e baro) ma a me pare tanto na strunzata.

lunedì, ottobre 17, 2005

Walking Primaries/3 - Falluja

Senza mitra non se ne parla. Inutile discutere. Si vota e si spara, nell'enclave unionista di Falluja. Ma qui s'è stracciata la carta costituzionale dell'Iraq cosiddetto democratico, quello imposto dagli Stati Uniti e da Silvio Berlusconi con le armi ed Emilio Fede. Qui si vota solo le schede delle primarie dell'Unione. E si vota a modo nostro. Anzi loro. Na sventagliata di qua, na sventagliata di là, chi cojo cojo e se cojo Mastellah tanto di guadagnato, così la smette di rompere i coglioni con questa storia delle schede sannite. Noi sciiti siamo. Insomma se volete ve la racconto sta giornata elettorale, la prima veramente libera dell'Iraq de-bushizzato. La mattina è arrivato mio cugino colla bandiera della pace e mi ha detto: metti questa, apri il gazebo e spara in aria. Arriveranno gli amici a votare. Tu apri la buatta che ti ho portato ieri e fagli infilare a tutti le pezze di carta qua. Ci siamo incappucciati, che minchia si suda da fare schifo, ma l'abbiamo visto da Anna La Rosa che l'anno scorso ha detto che Berlusconi ci faceva schifo a lei, e allora ci siamo incappucciati. Ostaggi ne sono arrivati, al che mio cugino mi ha detto che quelli erano gli elettori e non li dovevamo sgozzare ma fare infilare le pezze di carta nella buatta. Noi terroristi siamo, ma non perché siamo cattivi ma perché teniamo fame e Bush ci affama. Teniamo sonno e quel minchia di Bush ci tira le bombe di notte e non ci fa dormire. Vogliamo la nostra dignità e quel minchione di americano ci fa andare colla testa incappucciata che fa caldo. Abbiamo il nostro orgoglio e quello ci scoppia le big bubble in faccia, ci umilia. Na casciara. Però abbiamo visto il tiggiuno-tiggidue-tiggitre-tiggicinque-tiggisette (il tiggiquattro no perché è di regime) e abbiamo capito di aver partecipato anche noi a una giornata storica, pure se lontani. Non so se a Roma vorranno i nostri risultati. Però intanto ve li diamo, io e mio cugino: Prodi 99%, Bertinotti 99%, Pecoraro Scanio 99%, L'incappucciata 99%, Scalfarotto na minchia e Mastella l'abbiamo accoppato.

Angie quasi al via

In Germania ore contate per la partenza del governo di grande coalizione fra CDU-CSU e SPD. Risolto in gran parte il problema di scegliere i ministri, le teste d'uovo dei due partiti limano le linee programmatiche del nuovo esecutivo. Il settimanale di area socialdemocratica Der Spiegel intervista a lungo la nuova cancelliera Angela Merkel. Un colloquio a tutto campo, dalle prospettive del governo in comune alle riforme sociali ed economiche sul tappeto, ai rapporti non sempre idilliaci con il leader della CSU Edmund Stoiber, che vi proponiamo nella versione inglese (prima parte, seconda parte).

Prendere i voti

Il centrosinistra festeggia il successo delle primarie e di un poderoso sforzo organizzativo territoriale. I DS lanciano la campagna elettorale di Prodi: scenda da quella boiata di tir e si misuri per davvero con il paese reale. I gazebo fanno scena e radunano cittadini-elettori, le strutture periferiche sono mobilitate. In tutto questo l'unica voce del centrodestra in questo fine settimana è stata il convegno-clausura di Norcia organizzato dalla Fondazione Magna Carta. Come dire, una diversa vocazione a prendere i voti.

Walking Primaries/2 - Andorra

Vamos vamos. Fervono gli scrutini nel piccolo Stato di Andorra, dove oltre 5milioni di italiani hanno partecipato al rito delle primarie. Approfittando del tempo bello e dell'aria buona, lunghe file di primaristi si sono messi in coda sin dalle prime ore del mattino. Una lunga fila giungeva direttamente da Santiago di Compostela, dirottata dai cattolici dell'Unione per far dispetto agli eremiti di Pera radunati a Norcia. Come è, come non è, al tramonto erano ancora a milioni arroccati lungo i sentieri che si inerpicavano all'unico seggio di Andorra, collocato dagli organizzatori sul punto più alto della rocca. Non è stato questo però l'unico inconveniente della giornata: dal fondo valle è giunta forte e chiara la protesta del candidato Mastellos, che ha accusato il vertice dell'Unione di non aver stampato le schede nel dialetto locale, il sanniticos. Sonoro, dalla cima è partito un "Chissenefrega". Li volete i risultati? Eccoli: Prodi 78%, Mastella 4%, Bertinotti 3%, Scalfarotto 2%, L'incappucciata 1%, Di Pietro 0%. Pecoraro Scanio disperso. I risultati sono definitivi anche se in 3 milioni stanno ancora completando il voto: "Chissenefrega".

Walking Primaries/1 - Lapponia

Visto che i nostri lettori "de sinistra" la prendono così sul serio e ci ammoniscono a non scherzare sulle primarie, a non sottovalutare, a rosicare, ad arrotolarci le budella, a fare spernacchi e sberleffi ai nostri capi ovviamente padroni ovviamente ladroni ovviamente mafiosoni perché noi ovviamente non possiamo essere solo di destra ma dobbiamo essere anche servi di Berlusconi e di tutta Mediaset e Mediolanum e il Milan e Milano2 e qui e là... insomma, siccome si sono montati la testa, allora la prendiamo sul serio anche noi. E siccome siamo Walking Class, cioè ci muoviamo spesso e volentieri e abbiamo anche noi i nostri canali privilegiati, allora prendiamo queste primarie molto sul serio e proviamo a far parte della partita anche noi, così rosichiamo di meno. E vi diamo quello che neppure Repubblica è in grado di darvi. Spiccioli di voto degli italiani all'estero che abbiamo la possibilità di offrire solo noi.

Iniziamo dalla Lapponia. Nei 127 igloo messi a disposizione dall'Unione hanno votato in 2milioni 700mila inuit: altri 300mila non sono riusciti a depositare la scheda nel freezer perché si son congelati nell'attesa. Le file duravano fino a 40 minuti (fateveli a 40 gradi sottozero e vedete un po' voi). Qualche problema nei distretti meridionali di Inari, dove il candidato locale Masthellu ha protestato per l'assenza delle schede tradotte nel locale dialetto sannicu. Questi i risultati forniti dall'ufficio centrale: Prodi 87%, Bertinotti 5%, Mastella 3%, Scalfarotto 2%, L'incappucciata (espulsa per aver spaventato una foca), Pecoraro Scanio 0,3% (danneggiato per la fuga delle foche dai seggi). Altri, non pervenuti. L'alta percentuale del candidato Prodi sarebbe da addebitare alla vicinanza geografica dei distretti dell'ex Unione Sovietica.

The Balkans

Su TOL (Transition On Line) intervista a Olli Rehn, commissario europeo per l'Allargamento sulle prospettive dell'area balcanica che, come sanno i lettori di questo blog, ci sta molto a cuore. In aggiunta, questo articolo dell'economista Alessandro Napoli da Emporion.

Meno di zero

Io non conosco questo parlamentare di Forza Italia, Mario Pepe, che ieri sera, a Roma, si è presentato a un seggio dell'Unione per votare Clemente Mastella alle primarie. Dice di aver voluto misurare il grado di attendibilità delle primarie e di aver riscontrato approssimazioni e irregolarità. Si vanta di aver eluso la sorveglianza, di non aver dovuto firmare il programma dell'Unione. La tristezza è quel che afferma al Corriere, pensando di far bella figura: "Nessuno mi ha riconosciuto, seppure io viva nel quartiere". Temo che molti parlamentari di Forza Italia abbiano presso gli elettori (e non solo quelli dell'Unione) una notorietà pari a quella di Pepe: meno di zero.

Cinque anni fa, Antonio Russo

Cinque anni fa veniva assassinato in Georgia Antonio Russo, giornalista, militante del Partito radicale, autore di memorabili reportage dai posti caldi degli anni Novanta: Albania, Croazia, Serbia, Kossovo, Cecenia, Georgia. Proprio in Georgia trovò la morte per mano di assassini mai ritrovati. Scomparirono i suoi appunti e il materiale di lavoro girato in quell'occasione. Il suo corpo, abbandonato su un passo montano del Caucaso. A cinque anni dalla sua morte, le indagini si sono insabbiate nelle nebbie post-sovietiche. Walking Class lo vuole ricordare così, attraverso un sito che ne ricorda l'attività giornalistica e politica organizzato dal Radical Party.

domenica, ottobre 16, 2005

Primarie Unione

Seggio elettorale n. 111, Roma Centro, aventi diritto 12.435, affluenza ore 12: 15%.

sabato, ottobre 15, 2005

Mark's Europe/3 - Balmy Berlin

Continua il diario settimanale di Mark Mardell, il nuovo responsabile del settore Europa della BBC. Terza puntata che parte da Berlino, passa per il prossimo summit di Hampton Court e si conclude a Bruxelles. Le puntate precedenti: Luxemburg poker, Rainy Istanbul.

No-Bel

Siccome potremmo sembrare faziosi, allora lasciamo volentieri il commento al premio Nobel 2005 a un amico che sta di là.

Berliner Ring/1

Berlino, Unter den Linden, gennaio 2004

Sembra Tremonti, è Chavez

"Il pilastro (della società chavista) è l'etica del socialismo perché è il capitalismo che distrugge i diritti della maggioranza. Dopo la dissoluzione dell'Urss c'è stato il tentativo di imporre un po’ ovunque il neoliberismo ma la risposta ai nostri problemi, alla necessità di libertà ed eguaglianza viene dal socialismo che rende attuale l'utopia di Simon Bolivar ed è al tempo stesso cristiano." Potrebbero essere dei passaggi dell'ultimo libro di Giulio Tremonti, Rischi fatali, che Walking Class sta leggendo con crescente perplessità. Invece è un passo dell'intervista di Maurizio Molinari ad Hugo Chavez, il caudillo populista che ha sequestrato il Venezuela, riportata da 1972 (grazie Enzo). Noi l'avevamo persa, l'intervista completa è qui. Quanto a Tremonti, ieri La Stampa, recensendo il libro, lo affiancava a Imperi scritto da Toni Negri per alcuni passaggi (specie quelli contro "il mercatismo"). Credo che i sindacalisti leggano poco. Perché hanno contestato il ministro che presentava il suo libro a Pesaro.

Follini s'è dimesso da segretario Udc

Qui si va spesso controcorrente rispetto ai Tocquevillians sulla questione Follini. Negli ultimi tempi, però, anche il Grillo parlante (detto con affetto) della Casa delle Libertà ha sbagliato molto. Io credo che molte delle cose che Follini diceva sullaCDL e sul modo in cui Silvio Berlusconi stava interpretando la sua leadership fossero giuste. Due le obiezioni. Primo: bisogna essere costruttivi, cioè contribuire a correggere quel che si può correggere a pochi mesi da una campagna elettorale, lo scontro frontale non può avvenire a un tiro di schioppo dal voto e Follini alla fine era diventato solo un demolitore. Secondo: bisogna avere un pulpito immacolato, perché Follini è certamente una persona onesta ma nel suo partito, soprattutto a livello periferico, abbondano le squallide figurine del clientelismo politico senza casa né fede. E l'UDC, così come è, non l'ho plasmata io. Comunque Follini ha sbagliato tempi e modi. E trovare in politica, a destra come a sinistra, uno che ne tira le conseguenze e abbandona poltrone (piccole o grandi) di visibilità e potere è cosa assai rara. Merita l'onore delle armi. L'arte delle dimissioni è la meno frequentata nei palazzi della politica italiana (e non solo): costa molto ma restituisce a chi la pratica tutta la dignità e la responsabilità di una posizione politica. Qualunque essa sia.

Ricordando la Perugina

La fabbrica esiste ancora, alle porte di Perugia, anche se la proprietà non è più italiana. E' la fabbrica di cioccolato più famosa d'Italia, la Perugina. Qui non si è troppo nazionalisti e si crede nel libero mercato, nella libera circolazione dei lavoratori e dei capitali. Dunque, nessuno scandalo che l'antica fabbrica sia finita in mani straniere. Tuttavia il binomio Perugia-cioccolato è sempre vivo, come dimostra l'annuale festival. Chi ha il weekend libero e non ha ancora deciso dove andare, prenda l'auto o il treno e si precipiti a Perugia. Eurochoccolate vi aspetta.

venerdì, ottobre 14, 2005

Tutti da Isa il sabato sera

Qui a Walking Class siamo in procinto di varare un blogroll come Dio comanda, con tanto di link a siti che parlano dei temi più di frequenti trattati su questo blog. Ovviamente, la parte del leone la farà l'Europa, specie l'area centro-orientale e più di tutte la Germania. Così capita, nella ricerca famelica di link bloggheschi, di trovare e segnalare anche blogger che non fanno parte della comunità di TocqueVille. Anzi, magari ne sono distanti da un punto di vista culturale, o politico. E però meritano una segnalazione per il loro garbo e la loro arguzia. E' il caso di Isa. Da quel che riesco a scorgere, Isa sembra avere idee assai diverse da quelle di Walking Class. Ma non è questo che interessa. Quel che interessa è che questo post è bello, spiritoso e anche assai veritiero. Il resto del blog lo troverete qui.

Olanda nel mirino

Azione antiterroristica della polizia olandese nella capitale L'Aja. Sette presunti terroristi islamici (sei uomini e una donna) sono stati arrestati dopo che era scattato l'allarme per possibili attentati. La polizia ha circondato un istituto scolastico dove si trovavano i presunti terroristi. Nello stesso momento altre squadre di polizia circondavano a scopo precauzionale gli edifici politici della città. Sono rafforzate tutte le misure di sicurezza nel paese dal momento che gli inquirenti considerano "assai concreta" la minaccia di attentati terroristici in terra olandese. La cronaca del blitz da Repubblica, BBC e De Telegraaf.

giovedì, ottobre 13, 2005

Fantastica Maggie

Lei non aveva bisogno di quote. Oggi compie 80 anni. Happy Birthday, Iron Lady.

Fantastico Bechis

Politicamente scorretta la prima pagina del Tempo di oggi, di sicuro la migliore copertina della giornata. Il Parlamento affossa le quote-donne. E il direttore Franco Bechis tira fuori dal cilindro un'idea geniale. Da quando questo giornalista terribile ha preso in mano le sorti dell'antico quotidiano romano, Il Tempo ha ritrovato smalto e ruolo, superando di slancio una crisi ultra-decennale che sembrava irreversibile. E poi, a noi, questo Tempo sbarazzino ci piace e ci diverte. Non avrà ancora l'autorevolezza democristiana di quando lo dirigeva Gianni Letta ma è certamente più coraggioso, più moderno e meno ruffiano di allora. Bravo direttore.

Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Soprattutto se il gatto è Silvio Berlusconi. Qui non si sostiene la bontà di una legge elettorale contro un'altra, né altre questioni di filosofia politica. Qui si parla di politica. Si osserva e si giudica come la politica si sta svolgendo, adesso, in queste ore, in questi giorni dentro il Parlamento, in quell'aula di Montecitorio che alla fine, nonostante tutto il degrado della politica italiana, resta il palcoscenico supremo delle battaglie campali. Lì, in quell'aula, nel centro dell'arena vociante e urlante, il Cavaliere ha ritrovato la sua forza, in uno scontro frontale e vincente contro l'opposizione. Ha inventato una legge che non piace a nessuno ma non dispiace a troppi, che serve a lui e interessa anche ad altri, che punta il dito sul fallimento del maggioritario all'italiana e di fatto chiude in parentesi il decennio della Seconda Repubblica nel quale è stato protagonista. Berlusconi serra il sipario alla stagione che lui stesso ha interpretato come primo attore, ma si rinnova a guidare anche la stagione successiva. Vede e misura la crisi del berlusconismo ma si adopera per non finirne sotto le macerie. Anzi, cavalca questa crisi e con un temperamento formidabile la gestisce come un cavaliere da rodeo, la doma. Rinasce proporzionalista per recuperare la manciata di voti necessaria a riaprire la partita, ma ci mette del suo, del suo temperamento, per ribaltare l'impressione generale di una CDL declinante e di un'Unione trionfante. Lì, in quell'aula di Montecitorio, la sinistra batte in rotta divisa tra Fassino che medita sulla strategia sbagliata e Violante che dà di matto e inalbera patetici cartelli. Lì, in quell'aula di Montecitorio, la destra riparte galvanizzata nel momento in cui affossa la sua stessa ragione di esistere, la legge maggioritaria, per trovarne un'altra all'ombra del partitismo e del proporzionale. A sinistra s'insinua lentamente il veleno della paura: il flop della manifestazione di domenica scorsa, la disfatta parlamentare, Prodi spaesato, le primarie derubricate a dovere di partito. Che la rimonta sia cominciata? Che Berlusconi sia capace di scrivere la sceneggiatura della crisi del berlusconismo e farsene interprete meglio di chiunque altro? Nella politica spettacolo non c'è ancora un attore migliore di lui? Domande, dubbi, inquietudini a sinistra. Speranze, suggestioni, sorprese in una destra galvanizzata. Qui non si giudica, si osserva. Vale anche per Walking Class, analista del giorno dopo: non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Soprattutto se il gatto è Silvio Berlusconi.

martedì, ottobre 11, 2005

Adriatico, la guerra dei pesci

Non c'è pace sull'altra sponda dell'Adriatico. Nonostante la Slovenia sia ormai membro a pieno titolo dell'Unione Europea e la Croazia sia sulla buona strada per avviare il suo processo di integrazione, i due paesi che facevano parte della Jugoslavia (e che fra loro non hanno mai combattuto nel conflitto fratricida dello scorso decennio) sono ai ferri corti per una questione di pesce. Il parlamento di Lubiana ha decretato la protezione delle sue acque territoriali, vietando la pesca di fronte alle sue coste. La Croazia non riconosce alla Slovenia il diritto di creare zone di protezione, dato il suo ristretto sbocco sul mare. La questione, che richiama diatribe appunto sul diritto alle acque territoriali, si trascina dal 1991. Chissà quando finirà.

Bielorussia, la guerra degli Alyaksandr

Alyaksandr contro Alyaksandr. L'opposizione bielorussa prova a unirsi sotto un unico candidato per battere il comunista Lukashenka alle prossime elezioni. Transition On Line ci descrive l'intenso lavoro dei gruppi che si oppongono all'ultimo bolscevico d'Europa.

Il futuro di Schröder?

Secondo Poganka sarebbe in Russia. Dove? Alla corte di Putin come manager di Gazprom per rafforzare il sodalizio energetico russo-tedesco. Tre anni fa, quando sembrava che Stoiber fosse destinato a succedergli, la giovane moglie si lasciò sfuggire che Schröder aveva già prenotato un appartamento a New York e che il suo sarebbe stato un futuro di conferenziere negli Usa. Poi, negli ultimi anni, meno Stati Uniti e più Russia. Se Berlusconi dovesse perdere le sue elezioni e valutare noioso il buen ritiro a Thaiti, la dacia dell'amico Vladimir potrebbe diventare affollata. Sarà per questo che Der Spiegel consiglia altre destinazioni.

lunedì, ottobre 10, 2005

TocqueVillen: Germany News

E' arrivato da poco a rinforzare il quartierino tedesco dell'immensa TocqueVille. E nel giorno della cancelliera ritrovata lo presentiamo ai lettori di Walking Class. Il nome del blog non lascia spazio a fraintendimenti: Germany News, tutto quello che avreste voluto sapere sul mondo di cultura tedesca e adesso potete saperlo. Basta cliccarci sopra. Non solo Germania, ma anche Austria e Svizzera. Nel dettaglio: le percentuali delle votazioni locali, le notizie dall'economia, le curiosità dello sport. Arriveranno le previsioni del tempo specifiche per i quartieri di Berlino e le statistiche complete della Bundesliga (scherzo). Il tutto in perfetto stile teutonico. Il merito è di Giovanni Boggero, giovanissimo appassionato di cultura tedesca. Walking Class s'è già gemellato.

Habemus Kanzler

Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Kanzler: Eminentissima ac Reverendissima Domina, Domina Angela Sanctae Germanae Ecclesiae Cardinale Merkel qui sibi nomen imposuit Angie I.
Dunque, è andata. La Germania avrà il primo cancelliere donna della sua storia. Nella complicata lingua tedesca bisognerà usare il femminile: die Kanzlerin. Almeno ci siamo tolti dalle tastiere la complicatissima umlaut (i puntini) sopra la "o" di Schröder. Scrittura a parte, dopo 20 giorni di conclave, la scelta principale è stata fatta. Ora il gioco passa alle caselle dei ministri e al programma di governo. Trattative che sono andate di pari passo con quella per il cancelliere. Dunque adesso si dovrebbe fare in fretta e la Grosse Koalition dovrebbe iniziare il suo atteso e complicato cammino.

Al cancelliere uscente l'onore delle armi. Aveva vinto pur avendo perso le elezioni anticipate. Ma poi, pur potendo dire di aver vinto, ha perso il dopo elezioni. Se fosse stato meno arrogante, se non avesse voluto personalizzare lo scontro, se fosse stato più galante, se avesse tenuto a freno la voglia di rivalsa, forse sarebbe potuto essere ancora lui a guidare il paese. Ma il politico impulsivo ha prevalso e quel carattere sanguigno che gli ha concesso uno straordinario recupero in campagna elettorale è stato il motivo del crollo d'immagine post-elettorale.

Ora Angela Merkel potrà dare il meglio di sé. Schiva e poco carismatica, ha penato durante il confronto mediatico con il più abile avversario. Ma, conoscendola, avrebbe penato con chiunque. Mettetela in piedi su un palco e resterete afflitti e delusi. Mettetela dietro una scrivania a sgobbare sulle cose concrete e vi sorprenderà. Speriamo sorprenda anche i tedeschi, e tutti noi europei che abbiamo bisogno di una Germania che torni ad essere protagonista in Europa. Per farlo, dovrà voltar pagina in politica estera e accelerare le riforme di Schröder in economia. La Grosse Koalition, 40 anni dopo la sua unica e non entusiasmante esperienza, è chiamata ad una prova assai difficile.

LIVE NEWS: Der Spiegel, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Der Tagesspiegel, Deutsche Welle (in inglese), Die Welt, Die Zeit.

domenica, ottobre 09, 2005

Luci dei Balcani

Il Consiglio dei ministri europeo ha dato luce verde all'inizio dei colloqui per l'accordo di stabilità e associazione con la Serbia e il Montenegro. Qui si spera che l'allargamento dell'Europa prosegua e che, oltre alla Turchia e alla Croazia, anche tutta l'area balcanica si metta in condizione di aderire in futuro all'Unione. La rivista Transition On Line offre un'analisi degli sviluppi possibili. E sull'ultimo numero di Emporion, l'articolo dell'economista Alessandro Napoli che da anni opera nei paesi dell'Europa centro-orientale, e negli ultimi tempi nell'area dei Balcani occidentali.

Twin power, Varsavia vota ancora

Dopo il voto parlamentare, oggi in Polonia è il turno di quello presidenziale. Si chiude ufficialmente l'era Kwasniewski. E se ne aprirà un'altra, di destra. Come quindici giorni fa la contesa è tra il rappresentante dei social-conservatori di Legge e Giustizia, il gemello Lech Kaczynski, sindaco di Varsavia e il liberale Donald Tusk di Piattaforma Civica. Il secondo è leggermente favorito ma è opinione diffusa che andranno tutti e due al ballottaggio. Se ne riparlerà tra quindici giorni. Si complica così la formazione del nuovo governo. Le elezioni parlamentari hanno assegnato la vittoria ai conservatori di Legge e Giustizia che dovranno formare una maggioranza con Piattaforma Civica. Ma finché i due partiti sono divisi dal derby per le presidenziali, difficile che andrà in porto il compromesso per l'esecutivo. Tanto più che se il gemello Lech diventa presidente, il gemello Jaroslaw non può diventare premier ma se il gemello Lech non ce la dovesse fare, allora il gemello Jaroslaw avrebbe strada libera. A noi questi gemelli ci hanno un po' stufato. Preferiamo questi qua.

Il bel mondo dell'Unione

C'è tutto il bel mondo dello spettacolo oggi alla manifestazione di Piazza del Popolo (così cara ad Almirante) dell'Unione. C'è pure il De Gasperi falso, il figlio di Gifuni che lo ha interpretato in tv, a dimostrazione che un De Gasperi vero non ce l'ha proprio nessuno. D'altronde, dopo giorni di pioggia, la giornata è bella e la scampagnata si prospetta gradevole. Gridare al regime sotto l'ombrello fa tanto impegno ma rovina le scarpe. Quelle di D'Alema (con la D maiuscola) saranno fra le più economiche del gruppo. Arriva dall'America (terra sempre troppo ospitale) anche la fantastica Milva la Rossa, voce straordinaria che però anni fa compiva le stesse traversate per presentarsi commossa a Berlino Est o a Mosca o a Bucarest, insomma ovunque sventolasse il vessillo del totalitarismo comunista. Sono tanti e sono forti, questi uomini di spettacolo dell'Unione. E visto dove hanno lavorato in questi ultimi quattro anni, si potrebbe tirar fuori questo paradosso: il prossimo che accusa Berlusconi di non aver aperto le scuole di partito è un mentitore. Quelle scuole ci sono, sono le sue televisioni (private e di Stato, c'è il regime no?), dove si alleva una splendida generazione politica di opposizione. E però, ammettiamolo, qualcosa non funziona. Gli istruttori non devono essere granchè se uno di loro, forse il migliore di loro, Pippo Baudo, s'è preso paura di competere con uno che si chiama Vasa Vasa.

sabato, ottobre 08, 2005

Mark's Europe/2 - Luxemburg poker

Dacci oggi il nostro Mardell settimanale. Ironia british nella seconda puntata del diario europeo di Mark Mardell. Il vertice di Lussemburgo dei ministri degli Esteri, il via libera alla Turchia per i negoziati, l'Europa sociale.

venerdì, ottobre 07, 2005

Buttarsi a sinistra/a destra

Buttarsi a sinistra e trovarsi Pippo Baudo. Avviso ai transfughi (quelli in buona fede, legittimamente scontenti del governo di centrodestra): nani e ballerine sono dappertutto, purtroppo non un'esclusiva di una sola parte politica.

Buttarsi a destra e incrociare i salmoni. Avviso ai transfughi (sempre quelli in buona fede): c'è del buono anche a destra, leggere per credere.

Avviso ai transfughi, quelli non in buona fede: affrettatevi che a sinistra stanno chiudendo le liste. Avviso ai dirigenti di Forza Italia: non è buona cosa sostenere che con la nuova legge elettorale tutti i parlamentari uscenti potranno essere rieletti. Se ci fossero piaciuti tutti i parlamentari di Forza Italia, non avreste il vento contrario. Forse, dovreste pensare a cambiare candidature.

Allarme per la metro di New York

Allarme a New York: livello elevato di allerta per una "minaccia specifica, senza precedenti". Così il sindaco di New York, Michael Bloomberg, in una conferenza stampa congiunta insieme al capo della polizia, Ray Kelly. "Abbiamo deciso di rendere pubblica questa minaccia- ha detto il sindaco - anche se chiediamo ai newyorkesi di proseguire la loro vita quotidiana come se niente fosse". L'allarme riguarda l'ipotesi della presenza di 19 terroristi di al-Qaeda presenti sul territorio metropolitano di New York pronti a seminare ordigni nella rete metropolitana della città. Secondo indiscrezioni della polizia sarebbero stati eseguiti degli arresti. L'allerta lanciato dall'Fbi si estende anche ai prossimi giorni: è di una gravità tale da ver consigliato la pubblicizzazione dell'allarme, anche se gli arresti eseguiti avrebbero in parte attenuato il pericolo in corso. Proprio oggi il presidente americano Bush aveva reso noto che dall'11 settembre 2001 ad oggi le intelligence degli stati occidentali avevano sventato 10 grandi attentati in città europee e americane. Le ultime notizie da Fox News, CNN, Sky News e Repubblica.

giovedì, ottobre 06, 2005

Tutti al mare

Finalmente si riparte. Domani Walking Class se ne sale sul treno e incolla la faccia al finestrino. Direzione Sestri Levante, alla seconda edizione del Seminario Mises organizzato dagli amici dell'Istituto Bruno Leoni. In giro per TocqueVille s'è sparsa la voce del seminario e pare che ci incontreremo in tanti sulle rive del Mar Ligure. Nel frattempo, da Roma a Sestri il mare scorre sulla sinistra, quindi Walking Class si piazzerà sulla corsia di sinistra e The Right Nation se ne dovrà fare una ragione. Per lui solo lato corridoio. A destra, of course.

mercoledì, ottobre 05, 2005

Il Conclave di Berlino (16mo giorno)

Terzo round di consultazioni tra i due maggiori partiti tedeschi, entrambi usciti malconci dalle elezioni di due settimane e mezzo fa, e tuttavia entrambi costretti a governare assieme per assicurare un governo al paese. Sul condominio sono ormai d'accordo. La distanza permane sul capo-condomino. Molti osservatori segnalano che il lungo braccio di ferro tra Merkel e Schroeder potrebbe favorire l'ascesa a sorpresa di un terzo incomodo, scelto tra le seconde file della CDU. Qui si era affezionati a un vecchio (si fa per dire) saggio dei cristiano-democratici, Wolfgang Schauble, una testa d'uovo immeritatamente silurata per lo scandalo dei soldi in nero che coinvolsero Helmut Kohl. Ma non sono saggi i tempi che si corrono in Germania, almeno sul versante politico. Da registrare che, al sedicesimo giorno di conclave berlinese, la fumata resta nera. Joseph Ratzinger, dalle stanze del Vaticano, osserva e se la ride.

lunedì, ottobre 03, 2005

Viaggio settentrionale

"Io considero che tutte le provincie, in qualunque parte del mondo si siano, fuori della zona glaciale, hanno il cielo in tal modo collocato, che nasce loro e tramonta ogni giorno il sole; la terra atta a render il frutto per sostentar la vita umana; e nel suo clima molte altre vi sono, le quali partecipano delle medesime qualità. Solo io trovo la Scandinavia, la quale, posta nella zona temperata, s'inoltra però tanto nella glaciale, che arriva ad avere un giorno di due mesi continui e più e così pure la notte corrispondente.
La terra nessun frutto ivi può rendere per l'estremo freddo al testimonio de' scrittori; e pure vi si sostenta il genere umano. Non si trova altra terra abitata, che si sappia, sotto il suo parallelo, e la zona glaciale antartica è totalmente ignota. Dunque è forza che quel paese abbia qualità agli altri non comuni, ma singolari; dunque sarà la più curiosa parte del mondo per osservarsi".

Francesco Negri, Viaggio settentrionale, 1663

Il freddo abbraccio della riunificazione

E' stato uno dei punti oscuri della campagna elettorale appena trascorsa e resta uno dei punti più sensibili della politica tedesca odierna. Parliamo della riunificazione tra Est e Ovest che oggi, 3 ottobre 2005, compie 15 anni. Giornata di festa, in Germania, ma il tabù della riunificazione è ormai stato violato. Lo ha fatto il leader della CSU Edmund Stoiber che in un comizio nel Baden-Württemberg aveva denunciato il pericolo che fossero "i frustrati dell'Est" a decidere il nome del prossimo Cancelliere. I "frustrati" non hanno deciso, ma hanno inciso direttamente nel determinare lo stallo in cui è sospesa la politica nazionale da due settimane. Le cose non sono andate come previsto, c'è chi si considera però ancora ottimista per il futuro e chi invece già parla apertamente di fallimento. Certo è che l'estensione del modello sociale di mercato a tutto l'Est, nel momento in cui esso entrava in crisi anche ad Ovest, non è stata una scelta lungimirante. I giornali tedeschi dedicano al bilancio della riunificazione corposi dossier, spesso riversati on line. E' il caso della Frankfurter Allgemeine Zeitung (ricco di molti grafici), del Rheinische Merkur (ancora carico di ottimismo), della Zeit (assai problematico). Un lungo saggio sullo Spiegel, il giorno dell'Unità visto da Berlino e dai giornalisti del Tagesspiegel, i documenti della Konrad Adenauer Stiftung, la fondazione cristiano-democratica. Sul filo della memoria la cronologia degli eventi che portarono alla caduta del Muro di Berlino e alla riunificazione politica. Non poteva mancare un racconto di Walking Class: la storia del Muro, costruzione, esistenza e crollo (da Ideazione del 10 novembre scorso).

Un anno di Walking Class

Il 3 ottobre di un anno fa partiva questo blog. Walking Class ringrazia i suoi lettori, cresciuti di giorno in giorno. E ringrazia quanti, ventiquattr'ore su ventiquattro, lavorano volontariamente all'aggregazione di TocqueVille, la città dei liberi cui Walking Class aderisce e alla quale deve gran parte dei suoi contatti.

Simulazione attacco terroristico a Roma

E' partita una mezz'ora fa la simulazione dell'attacco terroristico a Roma. Il manichino di un kamikaze è stato fatto esplodere al Colosseo, poi un finto attacco alla metropolitana della linea A, fermata Repubblica in direzione Termini. La terza simulazione avrebbe dovuto aver luogo subito dopo sull'autobus urbano n. 64 (tratta Termini-Città del Vaticano) in Corso Vittorio tra Piazza Navona e Campo de' Fiori. Ma un centinaio di disobbedienti ha bloccato la strada ritardando l'esercitazione, gridando "buffoni" e scontrandosi con la polizia. Dopo una ventina di minuti anche la terza esercitazione ha avuto luogo. Tutto si è svolto sotto una pioggia battente. Disagi sono stati causati alla circolazione stradale e molti cittadini hanno protestato. Spavento fra i turisti, molti dei quali non sapevano che si trattava di un'esercitazione. E tuttavia queste complesse simulazioni servono alle forze dell'ordine per valutare il grado di reazione a eventuali attentati e per meglio coordinare le operazioni di soccorso. All'indomani degli attentati di Londra molti si erano lamentati del fatto che in Italia, obiettivo possibile di un attacco terroristico, non si fosse provveduto a esercitare operatori di polizia e cittadini come era accaduto a Londra. Adesso che, in tempi molto rapidi, le simulazioni vengono effettuate (dopo Rieti, Milano e Roma sarà il turno di Torino e Napoli), c'è chi protesta. E soprattutto c'è chi le ostacola, come i disobbedienti che lanciano questa offensiva politica in vista delle primarie del centrosinistra alle quali concorrono. E' strano come la gente comune proprio non voglia vedere in faccia la realtà e rimuova l'idea che siamo in guerra e potremmo essere colpiti. E' invece un segnale politico come la sinistra, quella estrema che manifesta e Prodi che non ne prende le distanze, mostri limiti evidenti sul tema della sicurezza nazionale. Ripropongo ai lettori del blog questo articolo da Ideazione. La foto della simulazione in Corso Vittorio è scattata dal balcone di Ideazione.

L'Angela di Dresda

Il pallino del nuovo governo passa ad Angela Merkel dopo la vittoria della CDU nella coda elettorale di Dresda. Andreas Lämmel, il candidato dei cristiano-democratici ha vinto il mandato diretto, portando temporaneamente a 4 i seggi di vantaggio sull'SPD nel Bundestag tedesco. In Germania si vota su due schede: nella parte proporzionale (il cosiddetto secondo voto, zweitstimme) è invece in vantaggio l'SPD con il 27,9 per cento, seguita dalla CDU con il 24,4, dal Linkspartei con il 19,7. Straordinario il risultato dei liberali dell'FDP che hanno più che raddoppiato il risultato delle precedenti elezioni a Dresda passando dal 7 al 16,6 per cento. Nel complesso, dunque, il voto di Dresda conferma la spinta verso la Grosse Koalition ma offre alla Merkel un vantaggio rilevante nel poker dei cancellieri. Informazioni da Frankfurter Allgemeine Zeitung, Die Welt, Der Spiegel, BBC News (in inglese). Commento in italiano di Franco Venturini sul Corriere della Sera.

domenica, ottobre 02, 2005

Dresda, alta affluenza (72,1): risultato alle 22

Con il voto di Dresda le elezioni tedesche sono ora complete. Nella città sassone hanno votato in tanti, segno che la drammatizzazione di questa appendice elettorale ha sortito il suo effetto. I cittadini di Dresda pensano di aver deciso chi tra Schröder e la Merkel avrà diritto a guidare la Grosse Koalition: sarà così? Alla chiusura dei seggi, pochi minuti fa, il dato dei votanti era molto alto: 72,1 per cento. Lo scrutinio è iniziato ma si ritiene che i risultati non saranno resi noti prima delle 22. Una lunga attesa per i tedeschi che, a due settimane dal voto federale, ancora non hanno un governo che possa affrontare le gravi questioni sul tappeto.

Un reportage della giornata elettorale in inglese da BBC News e in tedesco dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung che giudica anche le politiche possibili della Grosse Koalition alle porte. Nel prossimo governo rosso-nero potrebbe trovare anche posto Edmund Stoiber, battuto da Schröder tre anni fa ma poi riconfermato dai bavaresi alla guida del governo regionale. Ma dopo la forte flessione della CSU in Baviera nel voto di due settimane fa, per Stoiber sembra avvicinarsi il momento dell'addio alla leadership cristiano-sociale. Un minitero a Berlino come compenso per una lunga carriera, tuttavia, non è da disprezzare.